Andreucci: "Serve più promozione, non nuove regole"
Intervista esclusiva al campione italiano rally che dice la sua sulla rivoluzioni del CIR 2016
Foto di: acisportitalia.it
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Ore 11:55. Monza. Entriamo nel box Peugeot. C'è frenesia: manca poco meno di mezz'ora all'entrata in pista di Paolo Andreucci e Anna Andreussi. L'equipaggio del leone rampante deve affrontare una delle prove più lunghe dell'intera tre giorni di gara del Monza Rally Show 2015 e Anna è già pronta. Il casco è allacciato e le note già sul sedile della 208 T16.
Paolo no. E' rilassato, sorridente. Si allaccia la tuta con molta calma, mostra la sua R5 a un giovane ospite della Peugeot, poi si dirige verso di noi. Un breve scambio di battute ed ecco che ci rilascia un'intervista esclusiva. "Ucci" è un fiume in piena quando gli chiediamo del nuovo regolamento 2016 e ancora più deciso appare quando parla delle sue idee per promuovere in larga scala il Campionato Italiano Rally, ma non nasconde il suo rammarico quando ammette che queste sono rimaste inascoltate.
Da poco è uscito il nuovo regolamento del CIR 2016. Lei avrebbe cambiato le regole in vigore sino al termine di questa stagione?
“Io non le avrei cambiate, perché così crea un po' di confusione. Con i punti nelle varie tappe... Credo che sia ancora in fase di studio, che non sia definitivo, perché per ora è abbastanza complicato e non abbiamo bisogno di complicare le cose né i punteggi, perché nella prima tappa uno può scegliere di montare un motore sovrapotenziato e le verifiche poi non verrebbero fatte qualora si ritirasse nella prova del giorno dopo. C'è il rischio che uno possa arrivare per due volte secondo e fare più punti di chi vince la gara, per cui non c'era bisogno di farlo”.
Quali modifiche avrebbe voluto apportare?
“Bisognava investire energie e tempo nel migliorare la promozione del Campionato Italiano Rally, visto che abbiamo tanti bravi operatori, sarebbe bello riuscire a creare un format di riprese televisive belle che esaltino le qualità dei piloti del CIR. Sarebbe poi perfetto per la Rai, per Mediaset e tutte le varie emittenti televisive”.
Dunque, secondo lei è stato sbagliato obiettivo nei cambiamenti per la prossima stagione...
“Un diverso impegno riguardo il fattore promozionale è una cosa che andava fatta. Bisognava spendere le energie dove più necessitava il campionato. Non esattamente nel modo in cui sono state spese, dunque, ma noi siamo piloti, io sono un pilota. C'è chi è addetto a decidere queste cose per cui ci si arriverà”.
Non le sembra che le nuove regole snaturino quello che da sempre sono i rally?
“Che vuoi che ti dica, ci sono tante cose che non capisco a riguardo. Ho un'altra concezione del rally rispetto a chi ha stilato il regolamento nuovo. Ripeto, bisognerebbe fare la promozione, però al momento non posso farci nulla se non prendere atto di quanto viene stabilito. Per ora sono un pilota. Se dovessi un giorno decidere io saranno diverse (scherza), però purtroppo non ci sono e rispetto il parere degli altri. Secondo me questo cambiamento va a confondere tutti i punteggi in un momento in cui non vi era affatto bisogno di farlo”.
Nel 2016 la Skoda avrà una Fabia velocissima e la BRC che di certo non starà a guardare. Si aspetta una lotta più serrata rispetto alla stagione appena terminata?
“Come abbiamo visto nelle ultime gare di campionato sarà bello e lottato sino in fondo. Quest'anno è stato un campionato anomalo, dove gli altri piloti che lottavano contro di noi hanno fatto degli errori e sono riuscito a vincere il titolo in anticipo. L'anno prima siamo arrivati alla fine praticamente a pari punti. Per cui il format, con piccole variazioni, sarebbe stato adeguato. Avrei preferito magari una power stage per concentrare i media, creare un'area apposta per loro, ma anche per il pubblico. Sarebbe stato bello parlare con gli organizzatori, trovare e creare queste zone dedicate allo spettacolo, concentrare pubblico e spettatori in modo da fare un bello spot per il rally italiano perché quello che ci manca è vedere i numeri alti a livello televisivo, nei giornali, ma soprattutto a livello televisivo. Perché quando si va da uno sponsor si potrebbe mostrare di avere non le 3.000 persone del parco assistenza, ma le 100.000, le 120.000 persone e convincere loro a investire. Se si fa un lavoro fatto bene, come si deve, in quella direzione. gli sponsor guardano quei numeri!”.
Insomma, seguire l'esempio del WRC...
“Basta guardare a chi ha più esperienza in quel settore, invece da noi ci sono cose che purtroppo non vanno in quella direzione. Questo è un mio parere. L'ho esternato, l'ho detto ma non ho mai ricevuto un riscontro, una risposta. Ognuno ha il suo parere e rispetto quello degli altri”.
State preparando qualche aggiornamento significativo per la prossima stagione? La Fabia sembra velocissima e BRC non starà certo a guardare...
“Non abbiamo in programma alcun test sino all'anno nuovo. Ci sarà qualche novità che penso proveremo da gennaio, ma al momento la vettura resta quella che ha terminato l'anno e con cui ho vinto il titolo 2015”.
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