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Agag: “Non sarà la 'Roborace' a uccidere lo sport...”

L'organizzatore della F.E respinge al mittente le accuse verso l'idea della prima categoria senza piloti al volante

Denis Sverdlov, fondatore Kinetic e Alejandro Agag, capo della Formula E

Foto di: Guillaume Navarro

Alejandro Agag, deus ex machina del Campionato FIA di Formula E, ritiene che la “Roborace”, la nuova categoria per vetture a guida autonoma che debutterà nella stagione 2016-2017, e l'avanzamento della tecnologia per automobili... senza piloti non porteranno certo alla fine del motorsport per come l'abbiamo sempre conosciuto.

L'imprenditore spagnolo, in partnership con la società d'investimenti londinese Kinetik coordinata dal russo Denis Sverdlov, ha infatti annunciato pubblicamente venerdì 27 novembre i piani per la nascita della “Roborace”, una specialità di supporto “driverless” alla Formula E che vedrà gareggiare auto da corsa senza alcun intervento umano di comando o altre forme di controllo a distanza. Ma mentre ritiene che la tecnologia della guida autonoma possa incarnare il futuro generale del settore automobilistico, il manager madrileno afferma allo stesso tempo che non sarà certamente il motorsport a venire turbato dai continui progressi della ricerca tecnica.

“Il nostro progetto è totalmente diverso, radicalmente diverso", ha specificato a Valentin Khorounzhiy della redazione di lingua inglese di Motorsport.com proprio a proposito della nascita della serie “Roborace”. "Questa non è una sfida agli sport motoristici. In verità, non sappiamo neppure se questo debba essere o no considerato veramente motorsport. Ci sono ancora le corse dei cavalli in giro, eppure noi abbiamo portato le competizioni automobilistiche nei centri storici delle città. Sinceramente, penso che il motorsport sia qui per vivere nel lungo termine, per resistere nel tempo...”.

Più precisamente: "Penso che la gente vorrà sempre vedere gare fra esseri umani, in battaglia fra di loro. Ciò avviene fin dai tempi dei romani o prima ancora che nascesse la Formula E ed è ciò che vedremo anche in futuro. Ma questo è un diverso tipo di sfida. Questo è un invito che rivolgiamo alle aziende perché portino a un livello più alto l'idea di competizione e mettano la loro tecnologia a disposizione di una piattaforma che mostri il progresso della guida automatica e la sua capacità di funzionare in condizioni estreme".

Con la Formula E che già aveva messo tutti gli addetti ai lavori di fronte a una nuova concezione di sport sin dal suo debutto sulle piste, Alejandro Agag ha ammesso che riteneva molto probabile che la 'Roborace' incontrasse subito una forte opposizione da parte di alcuni settori della comunità del motorsport.

"Ci aspettiamo una reazione, ed è la cosa che ci piace di più", ha seguitato l'imprenditore iberico. "Amiamo creare polemiche e proviamo soddisfazione nel buttare fuori cose sempre nuove che vengono giudicate rivoluzionarie. E quest'ultima novità è chiaramente dirompente. Alcune persone non amano le rivoluzioni, ma di solito sono quelle che rimangono indietro...".

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