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Jerez: Redding sotto all'1'39", Marquez cade 2 volte

Marc però mostra un buon ritmo. Bene anche Petrucci e le Ducati ufficiali. Scivola pure Bautista

Scott Redding, Pramac Racing

Scott Redding, Pramac Racing

Pramac Racing

Scott Redding, Pramac Racing
Scott Redding, Pramac Racing
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Dani Pedrosa, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Danilo Petrucci, Pramac Racing
Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini
Alvaro Bautista, Aprilia Racing Team Gresini

Si sono abbassati sensibilmente i tempi nella terza ed ultima giornata dei test di Jerez de la Frontera per quanto riguarda la classe MotoGp. Piloti e squadre stanno ancora prendendo le misure alle gomme Michelin ed al nuovo software unico della centralina, quindi non ci si deve stupire se le due Kawasaki SBK, che hanno usato la gomma da Superpole Pirelli, figurerebbero nelle posizioni altissime della classifica.

Bisogna dire che oggi si sono visti dei sorrisi in casa Ducati, perché Scott Redding è stato l'unico capace di scendere sotto al muro dell'1'39" con il suo 1'38"9 ottenuto però con gomma nuova. Il britannico è parso davvero a suo agio con la GP15 e quindi per ora pare un'ottima scelta per il Pramac Racing.

Alle sue spalle, staccata di un paio di decimi, c'è la Honda di Marc Marquez, che però oggi è incappato anche in un paio di cadute: la prima è stata un highside dovuto probabilmente all'elettronica, mentre per la seconda si è addossato la colpa Marc, spiegando che probabilmente ha chiesto troppo all'anteriore in frenata. Va detto però che oggi "El Cabronsito" è parso essere forse quello messo meglio dal punto di vista del passo.

Le posizioni dalla terza alla quinta sono tutte occupate dalle Ducati, con quella con i colori Pramac di Danilo Petrucci (1'39"2) che ha preceduto le due ufficiali di Andrea Iannone (1'39"6) ed Andrea Dovizioso (1'39"7). "Petrux" si è detto convinto di poter fare di più sul giro secco, ma ha trovato già un buon ritmo. Nel box ufficiale hanno fatto progressi costanti nell'arco della giornata, con il pilota di Vasto soddisfatto degli adattamenti del set-up, ma che non ha avuto problemi a dirsi a suo agio con le Michelin. Il forlivese invece ha sottolineato l'importanza di questa giornata per dare un indirizzo allo sviluppo dei prossimi due mesi.

Dopo aver mancato l'appuntamento con l'infrangimento del muro dell'1'40" nelle prime due giornate, finalmente è arrivato ad 1'39"9 anche Dani Pedrosa, che al momento sembra più interessato a fare le scelte giuste riguardo alla Honda del futuro che non a cercare la prestazione. In pista poi si sono viste anche le due Ducati dell'Avintia Racing, con Hector Barbera e Loris Baz, oltre a quella di Yonny Hernandez per i colori del Team Aspar, ma i loro tempi sono stati più alti. Nel box di quest'ultimo bisogna ricorda l'assenza forzata di Eugene Laverty, che ieri si è fratturato il radio del braccio sinistro.

In pista senza riferimenti cronometrici le Aprilia RS-GP di Alvaro Bautista e Stefan Bradl. Lo spagnolo ha dovuto chiudere anzitempo la sua giornata, incappando in una caduta che gli ha procurato un po' di dolore al collo e ad una spalla. Il tedesco invece si è concentrato sull'elettronica con lo scopo di fornire agli ingegneri della Casa di Noale dei dati su cui lavorare per preparare al meglio la moto nuova che debutterà nei test di Sepang di febbraio.

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