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Dakar 2016: nelle tappe Marathon torna il parco chiuso

Il nuovo direttore sportivo Marc Coma ha spiegato le novità più rilevanti per quanto riguarda il format di gara

Novità ce ne sono parecchie in questa Dakar 2016. Marc Coma le snocciola dal palco dello spazio Pierre Cardin di Avenue Gabriel, una via murata oggi, sigillata nel vero senso della parola perchè di fronte allo stabile c'è niente meno che l'ambasciata americana di Parigi. Tanto è vero che le vetture che erano arrivate per venire esposte davanti allo spazio Pierre Cardin, non sono neanche scese dal carrello e sono ripartite seduta stante per Le Havre dove domani inizieranno le operazioni di imbarco degli oltre 300 mezzi iscritti alla Dakar, partenti dall'Europa. Novità dunque, dicevamo, e che novità siano.

"Ci sono diverse novità sportive ha detto Marc Coma, che ha sostituito David Castera nel ruolo di direttore sportivo - a cominciare dagli orari di partenza. Le prime dieci moto e i primi dieci camion partiranno non più a due minuti uno dall'altro, bensì a 3 minuti".

La notizia è veramente interessante soprattutto per quello che riguarda i mezzi pesanti. Ma ovviamente la cosa va letta nella sua completezza perchè c'è anche un rovescio della medaglia. Le prime dieci moto a 3 minuti una dall'altra va bene, ma i camion in realtà partiranno così separati solo quando saranno alle spalle della gara e non nei giorni invece in cui le classifiche saranno mescolate.

Vale a dire per tutta la prima settimana perché essendo quella con il percorso più stretto metterà i 55 mezzi pesanti, davvero pochini per il 2016, in coda a tutti. I primi dieci avranno dunque più spazio al momento del via e percorreranno almeno i primi chilometri senza patire la polvere che sicuramente farà impazzire più di qualcuno.

L'altra novità riguarda appunto la giornata del 2 gennaio quando per la prima volta il briefing della gara si terrà alle 9,30 di mattina. Questo perchè subito dopo i piloti saliranno sul palco di partenza, uno per uno, e saluteranno Buenos Aires per partire poi alla volta di Rosario dove verrà allestito un bivacco light. Il prologo di 11 chilometri - altra cosa che non si vedeva da un po' alla Dakar - servirà a delineare la griglia di partenza della prima tappa, il 3 gennaio, da Rosario a Villa Carlos Paz.

L'altra novità riguarda le tappe marathon. Due per moto e quad e una per auto e camion... e fino a qui tutto abbastanza nella norma, se non fosse per il parco chiuso. Dettaglio importantissimo che non veniva più applicato sulla Dakar dal 1998. Un piccolo regalo che gli organizzatori hanno voluto fare a David Castera che da anni chiedeva di riproporre un parco chiuso ma che si era sempre sentito rispondere di no... e, ironia della sorte, chissà se quest'anno David, che correrà come copilota di Cyril Despres con la nuova Peugeot DKR 2008 sarà davvero contento di questa decisione.... I piloti dunque, per spiegarne il funzionamento, arriveranno al termine della prima parte della prima tappa marathon, l'anello di Jujuy, e sistemeranno subito, una volta passato il controllo orario, i propri mezzi in un parco chiuso a cui nessuno avrà accesso. Niente assistenza e nessuna possibilità di toccare i propri mezzi neanche per i piloti (a parte la possibilità di sostituire una gomma bucata, operazione valida se effettuata unicamente dai piloti stessi).

E poi la novità più grossa, e soprattutto la più geniale nella sua originalità: nella seconda tappa marathon i mezzi alla mattina partiranno con una stranissima formazione. Le prime dieci moto e le prime dieci auto insieme ai primi cinque camion della classifica scratch del giorno prima si mescoleranno fra loro in partenza, creando uno spettacolo unico e mai visto prima d'ora.

"Abbiamo scelto di farlo a Fiambalà - spiega Marc Coma - perchè lì la zona è ampia e non ci saranno nè problemi, nè pericoli nella fase di sorpasso". Per spiegare meglio quello che accadrà un semplice esempio. Se il giorno precedente nella tappa Salta-Belen il miglior tempo assoluto l'avrà ottenuto per esempio una vettura, correndo in 4 ore e 25 minuti e 30 secondi, precedendo la moto più veloce che potrebbe aver girato in 4ore 26 minuti e 3 secondi, allora l'auto partirà per prima, davanti alla moto. Se poi per caso il miglior camion avesse ottenuto un tempo di 4 ore 27 minuti e 4 secondi, allora partirebbe per terzo. E via così coinvolgendo appunto i più veloci del giorno prima. Una volta lasciati andare gli "speedman" le partenze riprenderanno normalmente con moto e quad e poi auto e camion. Non a caso quel giorno la tappa si chiamerà "La grande speciale".

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