Riunione motoristi: si riapre il freezing dei V6 turbo?
Mercedes, Ferrari, Honda e Renault discuteranno con la FIA le nuove norme per il 2016. Sarà rivoluzione?
Foto di: Effe 1 Tech
La riunione dei motoristi è fissata per giovedì: Mercedes, Ferrari, Honda e Renault si incontreranno con la FIA giovedì per definire le regole 2016 sulle power unit. Su OmniCorse.it e it.Motorsport.com nel reportage da Spa Francorchamps avevamo anticipato che saranno concessi degli interventi sulle unità che andranno ben oltre le attuali regole scritte. L’idea è di permettere a Honda e Renault di recuperare terreno sulla strada della competitività, perché l’obiettivo del regolamento è di portare tutti i fornitori di V6 Turbo a una soglia di parità come era successo con i V8 di 2,4 litri.
SALTERÀ IL CONGELAMENTO DEI BASAMENTI?
I motori 2016 dovrebbero essere “congelati” entro il 28 febbraio, poco dopo la prima sessione di test invernali: i Costruttori, quindi, dovrebbero spendere tutti i 25 gettoni di sviluppo concessi ancora prima che parta la nuova stagione, ma è chiaro a tutti che si tratta di un esercizio quasi impossibile, specie per chi deve inseguire la Mercedes. Non solo ma l’Appendice 4 del Regolamento Tecnico di F.1 vieterà qualsiasi intervento su alcune parti del motore come il basamento, il comando valvole, il sistema di richiamo delle valvole pneumatiche e alcuni servizi ausiliari.
LA MERCEDES TEME CHE LA FERRARI NE APPROFITTI
In funzione di questa norma, si capisce l’ansia della Ferrari di far debuttare il basamento stretto di cui tanto si parla da settimane con la quinta unità 2015. Fra le proposte in discussione giovedì ci sarebbe la volontà di abolire i divieti, liberalizzando lo sviluppo. La Mercedes, che avrebbe interesse a mantenere lo status quo, è disponibile a fare delle concessioni, ma teme che proprio il Cavallino rampante (che ha fatto un salto di 90 cv di potenza nel corso dell’anno) possa approfittare della situazione per mettere in dubbio la supremazia di Brixworth.
VINCOLI ALLE PROVE AL BANCO PER CONTROLLARE I COSTI?
La totale liberalizzazione della ricerca avrebbe l’effetto di generare un’impennata nei costi, per cui i Costruttori devono evitare che le spese vadano completamente fuori controllo. Qualcuno ha balenato l’idea di vincolare le prove al banco (si producono più di cento motori all’anno per aver quattro da usare in una stagione per pilota), ma trovare una sintesi che accontenti tutti non sarà facile.
SI RIPARLERÀ DEI MOTORI CLIENTI A COSTI RIDOTTI
Per sperare di cambiare le cose sarà necessario raggiungere un accordo unanime da portare alla Commissione F1, prima che l’eventuale provvedimento venga approvato dal Consiglio Mondiale. Qualcuno vorrebbe rilanciare l’idea di motori meno costosi per i team clienti (8 milioni di euro a stagione contro i 12 milioni della fornitura più evoluta), ma alcuni team come Williams, Sauber e Force India hanno già protestato, facendo saltare la prima proposta che era scaturita dallo Strategy Group.
C’È IN BALLO IL FUTURO DELLA RED BULL RACING
Anche il futuro della Red Bull Racing sarà collegato alle decisioni che emergeranno dalla riunione dei motoristi. La Mercedes ha sempre avuto degli atteggiamenti di disponibilità al cambiamento delle norme, ma poi ha sempre bloccato ogni variazione: basta ricordare la tiritera sul quinto motore di inizio stagione. Sarà più malleabile la Casa della Stella?
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