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Intervista

Smith: "Mi confermo il miglior pilota satellite e poi..."

Il pilota della Yamaha Tech 3 pensa solo a fare bene nel 2016 per guadagnarsi un moto ufficiale nel 2017

Bradley Smith, Tech 3 Yamaha

Bridgestone

Bradley Smith, Tech 3 Yamaha
Bradley Smith, Tech 3 Yamaha
Second place Bradley Smith, Tech 3 Yamaha
Bradley Smith, Monster Yamaha Tech 3
Bradley Smith, Monster Yamaha Tech 3
Andrea Iannone, Ducati Team e Bradley Smith, Tech 3 Yamaha
Bradley Smith, Monster Yamaha Tech 3
Bradley Smith, Monster Yamaha Tech 3

Non c'è ombra di dubbio sul fatto che Bradley Smith sia una delle note liete della MotoGp 2015. All'inizio dell'anno nessuno avrebbe scommesso sul quinto posto del britannico della Yamaha Tech 3, invece a quattro gare dal termine questa è una possibilità decisamente concreta, visto che è ancora davanti ad Andrea Dovizioso di qualche lunghezza e si è anche portato a casa un podio a Misano. Per questo in molti cominciano a chiedere a Bradley se non pensa che nel 2017 si possa meritare una moto ufficiale.

"È difficile sapere cosa aspettarsi, anche perché non so come si comporterà la Yamaha come costruttore. I miei risultati non importeranno troppo, perché saranno in gran parte determinati dalle performance della moto. Quest'anno sono stato regolarmente nella top 6, ma magari le nuove regole saranno più adatte alla concorrenza e mi troverò a lottare per l'ottavo posto. Oppure la nostra moto potrebbe essere anche migliore e permettermi di salire spesso sul podio. Continuare a battere il mio compagno di squadra ed essere il miglior pilota satellite, oltre a continuare a migliorare, è la chiave" ha detto Smith in un'intervista concessa a Motorsport.com.

Per la sua crescita, avere un compagno veloce come Pol Espargaro è stato uno sprone importante. Oltre all'idea di provare ad essere il migliore tra i piloti satellite: "È sempre un bene avere un compagno di squadra veloce e Pol era reduce da una prima stagione impressionante in MotoGp, che mi ha spinto a provare a fare un passo avanti. Però voglio assicurarmi di essere il migliore tra i piloti satellite, battendo non solo Pol, ma anche Cal Crutchlow e Scott Redding. L'obiettivo principale però è battere Pol, perché abbiamo la stessa moto".

Inoltre la versione di fine 2014 della M1 di cui dispone quest'anno sembra essere fatta appositamente per lui e gli ha permesso di alzare ulteriormente l'asticella: "Mi sono sentito subito a mio agio fin da quando sono salito per la prima volta sulla moto a Valencia, inoltre i test invernali sono andati molto bene. In questo momento sono quinto nel Mondiale ed è quello che avevo impostato come obiettivo, quindi devo spingere per mantenere questa posizione".

Infine, riguardo all'avvento delle nuove regole, non crede che sposteranno troppo gli equilibri nella prossima stagione: "Mi piace il fatto che tutti avranno le stesse gomme e la stessa elettronica, anche se, in ultima analisi, le squadre ufficiali avranno sempre telaio, sospensioni e cambio migliori. Potenzialmente il nuovo regolamento potrebbe aiutare i piloti satellite nelle prime cinque o sei gare, poi vedremo un divario simile a quello delle ultime stagioni".

Intervista di Jamie Klein

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