Berthon: “Guidare una F.E richiede molto... cervello!”
Nathanaël, reduce dal duplice test di Donington con il Team Aguri, si dice ammirato dalla serie "full electric"
Nathanael Berthon, Lazarus
XPB Images
Nathanaël Berthon ha descritto la guida di una vettura di Formula E alla massima potenza disponibile, cioè in modalità di qualifica, come “un continuo festeggiamento del Natale”, il tutto dopo aver completato i primi assaggi della serie “full electric” a Donington Park a metà e alla fine del mese di agosto.
Il pilota francese, già vincitore di gare della GP2 Series e oggi in forze alla Lazarus nella categoria cadetta alla Formula 1, ha trascorso tre giorni interi di prova con il Team Aguri, impegnandosi in un programma esteso di lavoro nella penultima e ultima uscita prima che le vetture fossero spediti in Cina via treno per il Pechino ePrix del 17 ottobre prossimo. Dopo aver trascorso la maggior parte dei collaudi in assetto gara alla potenza di 150 kW, nella mezzora finale al driver francese è stata data la possibilità di provare la piena potenza di qualifica di 200 kiloWatt.
"Quando si percorrono tutti i giri di pista a 150 kW, azzardare un giro a 200 diventa come festeggiare d'improvviso il Natale", ha detto il conduttore di Clermont Ferrand, classe 1989. "Sono molto felice di queste mie giornate in Formula E. Prima di tutto vorrei dire grazie mille ad Aguri Suzuki per avermi dato l'opportunità di provare anche questa categoria. Ho appena compiuto un passo alla volta, come se stessi iniziando qualcosa di nuovo ed effettivamente c'era molto di nuovo, un sacco di cose da capire. Volevo aiutare la squadra a sviluppare un po' il proprio materiale in vista della prima gara e mi auguro di esserci riuscito. Per me è stata una giornata davvero buona".
Berthon è uno dei membri del cosiddetto “Formula E Driver Club”, un pool di piloti che hanno registrato un interesse per le corse del Campionato FIA alla vigilia della prima stagione e che rimane desideroso di trovare un sedile da titolare nella specialità “full electric” nel prossimo futuro.
"Sono molto interessato a questa serie per molte ragioni", ha confermato il pilota francese. "È una realtà in cui si deve usare il cervello: c'è un sacco di strategia, parecchie cose alle quali bisogna pensare per aiutare il proprio team, anche soltanto per sviluppare la vettura, ma non mancano sfide coinvolgenti anche da un punto di vista dello stile di guida. Ho imparato molto da quest'esperienza e sono sicuro che, se avessi fatto ancora più test, sarei andato ancora meglio. È un torneo davvero interessante e mi piacerebbe usare ancora di più il mio... cervello in carriera!".
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