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Ecco "l'effetto Biaggi" sugli ascolti TV della Superbike

Il ritorno in pista del romano ha riacceso interesse per la categoria, che denota però mancanza di personaggi

Max Biaggi, Aprilia Racing Team
Max Biaggi, Aprilia Racing Team
Max Biaggi, Aprilia Racing Team
Max Biaggi, Aprilia Racing Team
Podio gara 1: Chaz Davies, Ducati Team, Jonathan Rea, Kawasaki, Max Biaggi, Aprilia Racing Team
Jonathan Rea, Kawasaki, Max Biaggi, Aprilia Racing Team, e Jordi Torres, Aprilia Racing Team
Max Biaggi, Aprilia Racing Team
Max Biaggi, Aprilia Racing Team
Max Biaggi, Aprilia Racing Team

Max Biaggi è tornato in pista a tre anni dalla sua ultima gara della carriera – che è coincisa con il suo sesto titolo mondiale – per correre in due fine settimana con l'Aprilia RSV4 RF nel Mondiale Superbike 2015, categoria che negli ultimi due anni ha dovuto far fronte a un calo di ascolti sensibile nonostante lo spettacolo in pista non sia venuto a mancare. 

IL DOMINIO DI REA UCCIDE CAMPIONATO E ASCOLTI
Il Mondiale Superbike, nel corso di questa stagione, ha dovuto far fronte alla definitiva consacrazione di Jonathan Rea. Il britannico, lasciata la Honda per la Kawasaki Ninja ufficiale, ha sino a oggi raccolto dodici successi sulle 20 gare disputate, con 6 secondi posti e 2 terzi, ovvero i peggiori risultati del suo incredibile anno. Johnny ormai vede il titolo piloti. Sono solo 6 i punti che lo separano dalla matematica conquista del titolo, che arriverà con tutta probabilità già a Jerez de la Frontera in settembre, dopo la pausa estiva. Questo ha sicuramente influito sugli ascolti, nonostante la netta ripresa della Ducati dopo anni di torpore prestazionale nella categoria.

EFFETTO BIAGGI: I NUMERI DEGLI ASCOLTI TV PARLANO CHIARO
A riaccendere l'interesse e la passione per una serie da sempre molto amata in Italia è stato il rientro del “Corsaro”, che con due wild card utilizzate a Misano Adriatico e a Sepang ha riportato in alto gli ascolti televisivi, seppur la gara malese sia andata in chiaro a orari poco favorevoli per il grande pubblico a causa del fuso orario. Nella tappa dedicata alla Riviera di Rimini i numeri parlano chiaro: Gara 1 è stata vista da 341.000 spettatori (4,74% di share) a fronte dei 318.000 (4,52% di share) del 2014. Gara 2 2015 ha invece totalizzato 1.465.000 spettatori unici, con un picco di share del 9,32% contro 1.135.000 spettatori (8,34% di share) del 2014. Per quanto riguarda i dati tv della gara di Sepang risultano incomparabili tra 2014 e 2015 a causa della sua diversa collocazione mensile. Lo scorso anno la gara di Kuala Lumpur è stata svolta a giugno, un periodo più favorevole rispetto al fine settimana di agosto appena trascorso. Ciò che può comunque aiutare la nostra analisi è sono i dati delle repliche delle due manche di gara: Gara 1 – quella in cui Biaggi ha terminato al terzo posto, dunque sul podio – è andata in onda all'ora di pranzo e ha totalizzato un ascolto di 595.000 spettatori unici (4,31% di share). Gara 2, dove Max è caduto alla prima curva e la Ducati è tornata a vincere, ha totalizzato 349.000 spettatori (2,88% di share).

LA SUPERBIKE NECESSITA ANCHE DI PERSONAGGI
I dati sopracitati supportano così un fatto piuttosto acclarato nelle ultime stagioni: la mancanza di piloti-personaggi in Superbike. Al suo rientro nella gara di Misano lo stesso Biaggi ai nostri microfoni aveva ammesso: “Il livello della Superbike è alto. Prendete i primi cinque o sei piloti della griglia: vanno davvero fortissimo. Probabilmente, dunque, mancano personaggi veri in questa categoria”. L'aspetto della comunicazione, del non verbale, è una parte sempre più preponderante dello sport moderno: guardate i numerosi scambi di battute tra i piloti di punta della MotoGP, che catturano l'attenzione di tifosi e appassionati anche a moto ferme. Ecco dunque delinearsi la strada che la Superbike dovrà perseguire se vorrà tornare ai fasti di pochi anni fa: spettacolo portato dagli attori principali – i piloti - anche a motori spenti, ancor meglio se a microfoni accesi.

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