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Sepang, Gara 1: Rea batte Davies, ma terzo c'è Biaggi!

Fondamentale la gestione delle gomme, che beffa Sykes nel finale. Johnny vede il titolo, Max è eroico a 44 anni

Dopo due terzi posti a Laguna Seca, Jonathan Rea è tornato ad assaporare il gusto del gradino più alto del podio a Sepang. E quella ottenuta in gara 1, la 12esima stagionale, è una vittoria che ha davvero il sapore del Mondiale, perché ora sono davvero pochissimi i punti che lo separano dalla certezza aritmetica della sua prima corona iridata.

La corsa si è decisa solamente all'ultima curva, con un incrocio di traiettorie con un Chaz Davies che sicuramente ha spinto la sua Ducati ad un risultato che va oltre le più rosee previsioni su una pista che doveva mettere particolarmente in difficoltà le bicilindriche di Borgo Panigale.

Tuttavia, va detto che è stata soprattutto la gestione delle gomme a fare da padrona: chi è riuscito a non maltrattarle nelle prime fasi è venuto fuori alla distanza. E questo è il caso anche di Max Biaggi, che a sorpresa è andato ad artigliare il gradino più basso del podio in questa seconda wild card sull'Aprilia a ben 44 anni.

Il discorso invece è diametralmente opposto per Tom Sykes, che sicuramente è il grande deluso di questa gara 1: il britannico della Kawasaki è stato l'assoluto dominatore dei primi due terzi di gara, ma sicuramente ha chiesto troppo ai suoi pneumatici per girare con regolarità sotto al muro del 2'04" e scappare a Rea e Davies.

A sei giri dalla fine, infatti, le sue gomme hanno accusato un crollo verticale e "The Grinner" non è più riuscito a guidare la sua ZX-10R, finendo per girare addirittura in 2'10" negli ultimi due passaggi. Inevitabilmente, dunque, non ha potuto fare niente quando Rea e Davies lo hanno riagganciato, ma neppure quando il "Corsaro" lo ha infilato alla curva 1 nell'ultima tornata. Anzi, nei chilometri conclusivi si è inchinato pure a Sylvain Guintoli ed ora si ritrova a 139 punti dalla "Verdona" gemella.

Nella bagarre con i due inseguitori Tom ha sicuramente dato più fastidio al compagno di squadra, quindi Davies per un paio di giri ha accarezzato il sogno di infilare la terza vittoria consecutiva dopo la doppietta di Laguna Seca. "Johnny" però non si è arreso e all'inizio dell'ultima tornata ha trovato il sorpasso ai danni della Ducati. Alla staccata conclusiva però ha rischiato di gettare tutto alle ortiche, arrivando lunghissimo e permettendo a Chaz di infilarsi all'interno. Nell'incrocio di traiettorie comunque ha avuto un'accelerazione migliore e quindi ha battuto in volata la 1199 Panigale R.

La notizia del giorno però è senza dubbio il ritorno sul podio di Biaggi, a distanza di quasi tre anni dall'ultimo conquistato a Portimao. Come detto, la sua gestione delle gomme è stata davvero chirurgica e nel finale guadagnava anche oltre due secondi al giro su Sykes. Ma per farsi un'idea della sua impresa bisogna guardare cosa hanno fatto le altre due Aprilia: Leon Haslam ha chiuso settimo, 14" più indietro, e Jordi Torres addirittura decimo e a 24" da Max. Un peccato soprattutto per lo spagnolo che era stato quarto quasi per tutta la gara, prima di disintegrare gli pneumatici.

E quarto sul traguardo invece è transitato Guintoli, pure lui bravissimo nella gestione delle coperture e premiato con il suo miglior risultato stagionale. Finalmente una prova degna di un campione del mondo per il pilota della Honda, che lo rende uno di quelli da tenere d'occhio in gara 2, visto che scatterà nuovamente dalla prima fila.

Detto del quinto posto di Sykes e del settimo di Haslam, tra di loro si è inserita la Suzuki di Alex Lowes, mentre alle spalle di Leon ci sono le due Ducati del Team Althea, con Matteo Baiocco che ha avuto la meglio nei confronti di Niccolò Canepa. Dopo aver dato qualche segnale di ripresa nel weekend, infine, Randy De Puniet non è andato oltre al 12esimo posto alle spalle anche di David Salom.

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