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Jacobsen: "Titolo nel 2016 e Superbike nel 2017"

PJ crede ancora nel titolo piloti 2015 nonostante i 40 punti di distacco dal turco Kenan Sofuoglu

Patrick Jacobsen, dopo un avvio di stagione buono ma non eccellente, ha cambiato moto passando dalla Kawasaki ZX-6R alla Honda CBR600RR del team CORE’’ Motorsport Thailand ottenendo subito risultati importanti, anche se la vittoria in questo 2015 stenta ad arrivare.

Il pilota statunitense è però il terzo incomodo nella lotta al titolo mondiale della Supersport 2015 e vorrebbe inserirsi nel duello tra Kenan Sofuoglu, attuale leader della classifica, e il francese della MV Agusta, Jules Cluzel, distante dal turco di 20 punti dopo l'ultimo successo. Jacobsen, nonostante non abbia vinto alcuna gara, si trova a quartanta punti di distacco dalla vetta e ancora non si dà pervinto. Il pilota del team Core Motorsport Thailand ha inoltre svelato i suoi piani per il prossimo futuro a worldsbk.com, ammettendo di voler puntare al titolo Supersport nel 2016 per poi passare in Superbike l'anno successivo.

PJ, come sono andate le due operazioni per la sindrome compartimentale?
"Erano esattamente come quelle a cui si sono sottoposti Dani Pedrosa ed un altro paio di piloti di recente. Queste aiutano ad avere una maggiore circolazione di sangue attraverso le braccia. Mi sono prima fatto operare la mano sinistra, quella della frizione, perché mi dava davvero fastidio. Ho fatto l’altra successivamente, giusto per evitare futuri problemi".

Quanto ed in che modo la sindrome compartimentale limita un pilota?
"Quando il grip delle gomme inizia a calare, a fine gara, ho sentito come se la sindrome compartimentale mi limitasse. C’è davvero molto di più che posso mostrare di me e della moto, ma non sono riuscito a spingere di più perché premevo la leva della frizione con la spalla; non riuscendo ad usare la frizione in modo adeguato, sbagliavo ad inserire le marce e perdevo il controllo della situazione. Chiaramente non voglio che ciò avvenga!".

Sei al terzo posto in classifica nel Mondiale Supersport, con 40 punti di ritardo dal leader Kenan Sofuoglu. C’è ancora un massimo di 100 punti a disposizione. Il titolo non è fuori portata…
"Sicuramente. Ci penso ogni giorno. Non vado a letto senza averci pensato. Nel mio caso però, qualcosa di drammatico lì davanti deve accadere. Io però voglio solo una lotta ad armi pari, voglio batterli entrambi, punto. C’è ancora una possibilità di vincere il titolo, Cluzel ha avuto molti problemi tecnici ad inizio dell’anno, quindi non so come si evolverà la situazione nel resto della stagione. Da parte mia devo solo spingere al massimo in Malesia. Non c’è altra possibilità".

È stato amore a prima vista con la Honda…
"Con l’altro team, la prima gara a Phillip Island era stata un disastro. Non avevano niente di pronto o preparato, quindi ho chiuso con un brutto risultato. Sembrava quasi uno scherzo. Poi sono arrivato nel team CORE e salito in sella alla Honda. Nella gara di Portimao non è stato tutto rose e fiori ma, una volta che ho capito il comportamento della moto le cose sono cambiate molto. Alla fine si tratta di una moto ufficiale e funziona davvero bene. Non so se la moto che avessi prima fosse come quella di Sofuoglu, so solo che anche in sella alla Kawasaki ho dato il massimo. Una volta montato in sella alla Honda però, la sinergia è stata immediata. È una moto piccola e metterla di traverso è semplice. La amo in tutto e per tutto".

Quali sono i piani di PJ Jacobsen per il 2016?
"So che la squadra vuole tenermi ed ovviamente sto parlando con loro. Sarebbe bello poter continuare con loro e con una moto vincente e conquistare il titolo. Sarebbe bello avere un altro Campione del Mondo americano. Dopo di questo, mi piacerebeb fare il salto nel Mondiale Superbike con una moto davvero competitiva. Sarebbe un’ottima opportunità per continuare un percorso di crescita. Non si sa mai… se Cluzel e Sofuoglu si trovassero in difficoltà ed io riuscissi a vincere il titolo, potrei salire di categoria già l’anno prossimo. Tutto può succedere".

Nel frattempo, quali sono i tuoi piani di recupero dopo le due operazioni?
"Sono abbastanza fasciato, quasi come una mummia! Credo che tornerò in pista a fare del motocross tra due settimane, per tornare ad allenarmi. Non credo che sarò al 100% per la Malesia, ma già lì dovrei avere meno problemi sulla distanza".

Il Mondiale Superbike sarà in pista a Laguna Seca il 19 luglio – tu verrai a far visita?
"Per me Laguna Seca è distante da casa come l’Inghilterra o la Spagna. Sono sei ore di aereo! Credo che quindi resterò a casa, a meno che non debba esserci per qualche ragione particolare. La guarderò in TV, così come faccio con la MotoGP. Allo stesso tempo, è importante prendersi una pausa, perché è dove trascorriamo la maggior parte del tempo. Quando ti fermi un attimo, la motivazione di tornare più forti di prima cresce".

Il tuo pronostico?
"Credo che sia Rea che Sykes saranno competitivi. È un circuito ‘stop and go’ e Sykes guida la moto proprio in questo modo. Sarebbe bello se riuscisse a rovinare i piani di Rea, visto il vantaggio enorme che ha, ma sono contento per Jonathan perché ha passato anni non semplici e si merita il titolo".

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