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Alfa Romeo Giulia e il sogno di vederla in gara

Lo dice la storia, lo chiedono gli appassionati: il Biscione deve tornare alle corse

Alzi la mano chi non si è sognato la nuova Alfa Romeo Giulia fare a sportellate con qualche tedesca in pista. Sarà deformazione professionale, ma l'associazione di idee è stata immediata. In realtà, non per giustificarci, ma la nostra immaginazione è stata stuzzicata dalla storia che c'è dietro al nome Giulia e più in generale alle berline Alfa Romeo. E se state pensando che la vetrina delle corse sia ormai appannata da concetti come car sharing, connettività ed emissioni di CO2, siete leggermente fuori strada. Il Biscione è capace infatti, come pochi altri, di risvegliare la passione, di far tornare a parlare prima di tutto di piacere di guida, di prestazioni, di design e, dando un occhio alla storia, di competizioni.

GIULIA UN NOME, UNA GARANZIA. MA ANCHE 75, 155 e 156...
"Giulia, la berlina che vince le corse": chi ha qualche capello bianco ricorderà di certo questo slogan. Il merito è della versione GT Super: alleggerita grazie ai finestrini in plexiglass, ai rivestimenti interni più essenziali e a un motore più potente fa da base a un vero e proprio mostro sacro delle competizioni -grazie anche all'Autodelta - che si afferma dalla pista ai rally e continua tuttora a essere uno dei modelli preferiti nelle sfide riservate alle auto storiche. Se si parla di berline, non si può non menzionare la 75, vincitrice di vari Campionati Nazionali Turismo ed esistita anche in versione IMSA e guidata, tra gli altri, da un certo Mario Andretti. Il palmares più ricco ce l'ha però la 155: poco o per nulla apprezzata in versione di serie, la tre volumi del Biscione non solo si aggiudica varie volte diversi Campionati Nazionali Turismo (italiano, spagnolo, inglese...), ma trionfa con Nicola Larini - nel 1993 - nell'allora prestigiosissimo DTM. Molto più apprezzata su strada ma meno titolata in pista la 156, che comunque mette in bacheca diversi titoli nazionali ed europei Turismo, sia fra i Piloti sia fra i Costruttori.

GIULIA QUADRIFOGLIO, PERCHE' NON SFIDARE LE TEDESCHE?
Per la Giulia che verrà, ovvero quella che si è svelata al mondo la settimana scorsa ma che ancora deve essere definita in molte sue parti, lo sbocco più naturale sarebbe quello del DTM, come per la 155. Un campionato che non gode più del seguito degli anni Novanta, è vero, ma forse perché la partita è tutta fra Costruttori tedeschi. L'ingresso di un marchio di nazionalità differente, per di più di interesse globale come Alfa Romeo, potrebbe riportare il Duetsche Tourenwagen Masters allo splendore di un tempo. Non solo: dal punto di vista tecnico continua a rappresentare una vetrina di assoluto prestigio, senza contare che ci sono piloti di alto livello, fra cui ex (o in orbita) F.1 e 24 Ore di Le Mans come Paul Di Resta, Timo Glock, Pascal Wehrlein, Mike Rockenfeller, Timo Scheider, etc.. Soprattutto, però, il motivo principale per cui Alfa Romeo potrebbe tornare nel DTM è rappresentato dal fatto che si ritroverebbe a sfidare proprio quei marchi che vuole mettere in discussione su strada: Audi, BMW e Mercedes. Una vittoria qui sarebbe un biglietto da visita ineguagliabile.

ASPETTANDO LA GIULIA CI SARA' UNA GIULIETTA IN TCR?
In attesa della Giulia non è da escludere l'arrivo di una Giulietta nel TCR, la serie di Marcello Lotti che sta prendendo piede a livello internazionale, ma che avrà una diramazione nei vari campionati nazionali. Era partito un programma legato a Gianni Giudici, ma è qualche mese che non se ne parla più...

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