Prost, Sainz e Alesi contro le penalizzazioni sui motori
Tutti i e tre i campioni contestano il fatto che un pilota debba subire provvedimenti che sfociano anche in gara
Fernando Alonso e Jenson Button cambieranno il motore anche a Silverstone. Lo spagnolo ha patito pure la rottura del propulsore Honda nell'incidente con Kimi Raikkonen nel corso del primo giro del Gp d'Austria con la McLaren MP4-30, mentre l'inglese si è fermato per un guaio ad una connessione, che lo ha bloccato ai box già all'ottava tornata. I due piloti di Ron Dennis saranno costretti a caricarsi di altre penalità (20 posizioni in griglia per ciascuno), come è accaduto al Red Bull Ring. Considerato che saranno relegati nelle retrovie dello schieramento inglese, saranno costretti a pagare in gara un'ulteriore penalizzazione in tempo: drive through o stop and go.
"E' una follia - spiega Alain Prost - questo aspetto del regolamento va cambiato: il pilota è già stato penalizzato dal fatto che non ha potuto girare per il cedimento del motore. Perché bisogna punirlo ancora? Qual è la logica?".
Sulla linea del quattro volte campione del mondo francese è anche Carlos Sainz, sempre nel paddock a seguire il figlio che ben si sta comportando al volante della Toro Rosso: "Questa regola va cambiata - racconta Sainz sr - la gente non capisce quali sono i criteri che determinano la formazione dello schieramento. Le norme della Formula 1 sono troppo complicate per il grande pubblico".
Jean Alesi sorride amaro: "Chi ha deciso queste regole - evidenzia l'ex ferrarista - vuole sfasciare la Formula 1. E' evidente a tutti, tranne a chi vive nel paddock. Basta parlare con i semplici appassionati per capire come il grande pubblico si stia allontanando dai Gp. Per conoscere le norme bisogna essere degli ingegneri: c'è troppa complicazione. Fermiamoci finché si è in tempo...".
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