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Poker di Lorenzo a Barcellona, ma Rossi non molla

Vale resta leader, ma solo con un 1 punto di vantaggio. Ancora ko Marquez e Dovizioso, Pedrosa torna sul podio

Ormai non ci sono più dubbi: la lotta per il Mondiale MotoGp sarà una partita da giocare tutta in casa Yamaha. A Barcellona è arrivata la quarta vittoria consecutiva di Jorge Lorenzo, la sesta in sette gare per la Casa di Iwata, con il maiorchino che ha messo in scena l'ennesimo "one man show", comandando ogni singolo giro della corsa dopo essere scattato molto bene dalla prima fila.

Alle sue spalle c'è un Valentino Rossi che non ne vuole sapere di cedergli lo scettro della classifica iridata e che anche sul tracciato catalana se l'è tenuta stretta, anche se per appena un punticino. Il "Dottore" questa volta è partito un pochino meglio del solito e dopo appena una manciata di tornate si è ritrovato alle spalle della M1 gemella.

Lorenzo a quel punto aveva un vantaggio di circa 1"5 e poi lo ha amministrato molto bene, portandolo fino a 2"2 ad una decina di tornate dal termine e contenendo poi il tentativo di rimonta del "Dottore" nella parte conclusiva della corsa.

Dietro di loro però c'è il vuoto: la gara di Marc Marquez è durata appena pochi giri, poi il maiorchino è finito ruote all'aria forzando troppo la staccata alla curva 10 nel tentativo di tenere la ruota di Lorenzo. Quel che è certo è che il terzo zero stagionale suona quasi come una resa definitiva per lui, perché 69 punti sembrano troppi per sperare in un recupero, soprattutto se si pensa alla differenza prestazionale che c'è oggi tra la sua Honda e la Yamaha.

Basta pensare che sul terzo gradino del podio è salito il suo compagno di squadra Dani Pedrosa, che se non altro inizia a vedere la luce al fondo del tunnel dopo il problema di sindrome compartimentale al braccio destro. Peccato solo che Dani si sia beccato quasi 20" dalle due M1, davvero troppi.

Per la seconda volta in questo 2015, dunque, non c'è neppure una Ducati sul podio. Andrea Dovizioso si è arreso dopo pochi giri per una scivolata alla curva 4, dovuta probabilmente ad un tradimento da parte dell'elettronica, quando occupava comunque piuttosto saldamente la terza posizione. Andrea Iannone invece ha chiuso quarto, ma ha pagato a caro prezzo una brutta partenza che lo aveva relegato nelle posizioni di rincalzo. Peccato, perché negli ultimi giri era costantemente più veloce di Pedrosa. Ora comunque è lui ad occupare il terzo posto nel Mondiale, anche se distanziato di 44 lunghezze.

Deludente pure la domenica della Suzuki. Dopo una brutta partenza ed una toccata che aveva portato alla caduta di Cal Crutchlow, Aleix Espargaro ha trovato un buon ritmo e sembrava in grado di battagliare per il podio con Pedrosa. A pochi passaggi dal termine però si è steso alla curva 5, mandando in fumo i suoi sogni di gloria. La migliore delle GSX-RR è stata quindi quella di Maverick Vinales, bravo a mattere una pezza ad una partenza disatrosa dalla prima fila e a chiudere sesto, alle spalle della Yamaha Tech 3 di Bradley Smith.

Continuando a scorrere la classifica troviamo poi la Honda di Scott Redding, ma soprattutto la Forward Yamaha di Stefan Bradl, che finalmente si è tolto la soddisfazione di imporsi tra le "Open". Approfittando ovviamente dei tanti ritiri, tra i quali va citato anche quello di Pol Espargaro, ha sorpreso Alvaro Bautista, riuscendo a portare l'Aprilia RS-GP addirittura nella top ten, alle spalle della Ducati Pramac di Danilo Petrucci. Ritirato invece Marco Melandri.

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