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Dovizioso: "Gran giro, ma non basta per vincere"

Il ducatista è fiero del suo 1'47"4, ma teme che alla distanza le Yamaha abbiano ancora qualcosa in più

Andrea Dovizioso e la Ducati sono stati i grandi mattatori della prima giornata di prove del Mugello. Il pilota forlivese è stato il più veloce in entrambe le sessioni, arrivando a staccare un ottimo 1'47"479 nelle FP2. Se da una parte "Desmodovi" si è detto molto orgoglioso di questa performance, dall'altra ha riservato una sorta di doccia fredda ai tifosi della Rossa, perché ha ribadito che però sul passo di gara alla GP15 manca ancora qualcosa per lottare alla pari con le Yamaha.

"Sono molto contento del tempo che sono riuscito a fare, perché è davvero buono ed è importante quando sei nella nostra condizione, ovvero quando sei costretto a provare dei set-up abbastanza diversi per cercare di migliorare quei piccoli aspetti che ci mancano in gara. Hai la possibilità di capire di più le differenze di set-up ed oggi infatti abbiamo provato entrambe le moto. Non abbiamo ancora le idee molto chiare, anche se siamo stati veloci. Il feeling non è ancora al 100% per pensare di stare con le Yamaha fino alla fine della gara. Però è solo venerdì, quindi abbiamo ancora tempo per migliorare ed è fondamentale essere partiti così bene, perché ci può permettere di sfruttare al meglio tutti i turni a disposizione" ha detto Andrea.

Quando poi gli è stato chiesto se quindi il test di due settimane fa si sia rivelato meno utile di quanto era parso in un primo momento, ha aggiunto: "In realtà arriviamo dalla gara di Le Mans, non dal test che abbiamo fatto qui, ed il Gp di Francia è stato la riprova del fatto che non ci basta quello che abbiamo. Siamo competitivi, siamo veloci, ma non riusciamo ancora a stare con le Yamaha fino alla fine della gara. Non è che perché abbiamo fatto un test qui abbiamo il potenziale per vincere: oggi abbiamo fatto un gran bel tempo, ma non basta. Se guardiamo al passo di Lorenzo, è davvero esagerato. Noi poi abbiamo usato le gomme in maniera diversa rispetto ad altri piloti: molti sono partiti con le gomme nuove, mentre noi abbiamo iniziato la FP2 con la gomma usata e abbiamo messo quella nuova solo alla fine ed abbiamo fatto il tempo. Per questo è difficile fare un confronto sul passo, ma credo che Jorge sia più costante di noi e che sia il punto di forza della Yamaha. Dobbiamo lavorare su questo, perché noi siamo veloci, ma così non ci giochiamo la vittoria".

Nei suoi interventi il ducatista parla sempre delle Yamaha, quindi gli è stato chiesto se considera Marc Marquez una minaccia meno insidiosa: "No no, Marquez deve assolutamente essere considerato, a maggior ragione dopo averlo visto girare oggi. Ho fatto anche un giro dietro di lui e l'ho visto molto meglio rispetto a Le Mans. Dal mio punto di vista però in questo momento Lorenzo, ma le Yamaha in generale, sono quelli messi meglio, ed è per questo che parlo sempre di loro. Comunque sicuramente non bisogna sottovalutare Marquez, anche perché è difficile prendere dei riferimenti con lui: guida in un modo talmente differente da tutti gli altri che è impossibile da imitare. Anzi, forse ti porta a sbagliare provare a farlo. Lui però è davvero speciale in frenata, perché guadagna davvero tantissimo e poi finisce per perdere un pochettino in uscita, quindi è uno stile molto diverso".

Guardando i dati odierni spicca un dato: le Yamaha sono 12esima e 15esima nelle velocità di punta, mentre le Ducati occupano i primi cinque posti. A Dovi quindi è stato domandato se magari questo non possa diventare un limite più che un pregio: "Questa è una considerazione giusta, ma credo che ogni marchio debba creare la moto seguendo la sua filosofia. Honda, Yamaha e Ducati hanno ognuna la propria e credo che si possa vincere con tutte e tre, come è già successo anche in passato. Per farlo bisogna valorizzare i pregi della propria moto e ridurre al minimo l'impatto dei difetti. Poi credo che copiare non serva a nulla, perché se vai a copiare chi vince, non farai mai le cose bene come lui".

Per la pole non vuole fare pronostici, ma sicuramente si vede tra i favoriti domani: "Credo che la gomma morbida non dia troppo vantaggio, inoltre questa è una pista su cui è molto difficile affrontare la qualifica. Per fare un giro buono ci vuole molta fluidità. Se andate a guardare i cronologici, molti piloti fanno i loro tempi migliori a fine run, nonostante le gomme che calano, perché mano a mano che giri trovi questa fluidità. Sicuramente però la pole è possibile, soprattutto dopo l'ottimo lavoro che abbiamo fatto oggi. I due turni di libere di domani saranno molto importanti per tutti, perché credo che si possa migliorare in ottica gara: 1'47"4 è un gran tempo e ne sono fiero, ma non ci dà la certezza di dire che domenica in gara prendiamo ed andiamo via, perché non siamo messi così purtroppo".

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