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Valentino: "Brutta posizione, ma siamo tutti vicini"

Il "Dottore" è nono, ma ha qualche problemino in frenata con la sua M1, quindi pensa di poter migliorare

Ancora una volta la giornata di venerdì non ha sorriso a Valentino Rossi. Al termine della prima giornata di prove del Gp d'Italia, il "Dottore" e la sua Yamaha si ritrovano solamente al nono posto nella classifica cumulativa, distanziati di ben sette decimi dalla Ducati di Andrea Dovizioso. Il nove volte iridato però sembra piuttosto convinto di avere il margine per migliorare la situazione domani, anche perchè comunque le cose sono iniziate meglio rispetto a Le Mans.

"Sicuramente la posizione non è fantastica, ma siamo tutti vicini e alla fine ho provato la gomma dura davanti, che sembrava buona insieme alla gomma dura dietro, invece scivolava abbastanza e quindi non sono riuscito ad andare forte quanto avrei voluto. Però siamo lì, non siamo troppo lontani. La fine del turno di questa mattina era stata abbastanza buona, con dei tempi interessanti fatti con le gomme usate e anche all'inizio di quello pomeridiano ero partito bene con la gomma nuova" ha detto il pesarese.

Sui problemi che hanno afflitto la sua M1 oggi, ha aggiunto: "Ci manca ancora qualcosina in frenata, che non sono abbastanza forte e bisogna riuscire a trovare un modo di migliorare questo aspetto senza perdere agilità nei cambi di direzione, che su questa pista è fondamentale. Poi dobbiamo decidere la gomma, cercando di capire se si può fare la gara con la dura".

Il pericolo pubblico numero 1 sembra essere Jorge Lorenzo, ma secondo Vale non bisogna sottovalutare Marc Marquez ed Andrea Dovizioso: "Jorge sembra che abbia un gran passo, ma anche Marquez è stato veloce pomeriggio. Poi le Ducati, soprattutto con Dovizioso, questo pomeriggio mi ha stupito: ha girato quasi tutto il turno come noi, poi ha fatto un run di tre o quattro giri su tempi davvero buoni, sempre sull'1'47", anche se credo che avesse la gomma nuova. Diciamo che forse Dovi è il più veloce nei primi giri, ma Jorge è quello che riesce ad essere più costante alla distanza. Comunque credo che bisognerà provare a girare in 1'47" alto, quindi ci manca ancora qualche decimo ed è quello su cui dovremo lavorare domani".

Nel turno pomeridiano ci si è messo anche il caldo a rimescolare un po' le carte: "Oggi con il caldo era un pochino più difficile, soprattutto con la gomma davanti. Questa mattina per esempio la media andava bene, ma pomeriggio ci ha fatto fare fatica. Di base, se è un po' più fresco credo che sia un pochino meglio, ma probabilmente vale per tutti".

La chiusura poi è dedicata tutta alla San Donato. Prima ha raccontato il dritto fatto alla fine della FP2: "Avevo Redding dietro di me ed ho rallentato per farmi passare. Poi ho provato a rilanciarmi per fare un altro giro lanciato, solo che sono andato davvero molto lungo alla San Donato, finendo nella sabbia".

Poi quello che si prova a lanciarsi a quasi 350 km/h: "Noi in realtà andiamo dieci chilometri orari di meno rispetto agli altri. Anzi, andiamo addirittura più piano dell'anno scorso e non riusciamo a capire perché. Se non più forte bisognerebbe andare almeno uguale, ma va bene così. Quella della San Donato comunque è una staccata tosta, anche se è vero che le moto sono migliorate tantissimo a livello di stabilità quando si passa sul dosso. Però arrivare giù a 340 km/h fa un po' paura, perché non è un rettilineo vero e proprio".

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