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Città del Capo torna all'attacco per un Gran Premio

Un consorzio africano candida un tracciato cittadino sull'Atlantico vicino allo stadio della World Cup 2010 di Calcio

Riprende vigore la candidatura di un consorzio della Repubblica Sudafricana nato per riportare sul suolo del Continente Nero un Gran Premio di Formula 1 nel medio-breve periodo. L'idea che sottende il progetto è quella di utilizzare un tracciato cittadino, anziché una pista permanente, in uno dei luoghi oggettivamente più belli al mondo e più iconici dell'ex colonia britannica: Città del Capo. La società Cape Town Grand Prix SA Limited è stata fondata nel 2007, dopo un processo di ricerca e di valutazione durato otto anni e avviato nel 1999, ad opera del suo attuale presidente, Igshaan Amlay, un ultraquarantenne ex prigioniero politico, imprenditore, attivista sociale e visionario di colore.

Fallito il tentativo di riportare il Circus in Sud Africa a partire dal 2014, anche per un controverso veto del consiglio comunale di Cape Town motivato dai “costi esorbitanti”, i responsabili del consorzio non si sono persi d'animo e hanno riattivato i meccanismi per riuscire nell'operazione, forti anche delle relativamente recenti pubbliche affermazioni di “Mister E”: “Siamo nel bel mezzo di un tentativo di cercare di far qualcosa in Sud Africa", ha detto nel gennaio 2015 Bernie Ecclestone all'agenzia di stampa russa R-Sport. "Stiamo studiando il modo per avere una gara del Campionato del Mondo anche lì perché sarebbe bello ritornare in quella parte del mondo". La Formula 1 ha gareggiato nell'Africa del Sud a East London dal 1960 al 1966 nonché a Kyalami dal 1967 al 1985 nonché fugacemente nel biennio 1992-1993, prima di eclissarsi definitivamente da lì.

Per rendere l'evento economicamente sostenibile, la candidatura punta sulla proposta di ospitare il Gran Premio all'interno del Green Point Sport Tourism Precinct, un enorme parco sul mare che ruota attorno allo stadio cittadino costruito per la Coppa del Mondo di Calcio del 2010, in seno al cui campo di gioco troverebbero posto due chicane del tracciato. La posizione del circuito urbano, utile alla promozione di Città del Capo e della provincia della Western Cape da un punto di vista turistico ed economico, consentirebbe di ammirare, grazie a un lungo affaccio sull'oceano, viste spettacolari di Robben Island, nella quale fu rinchiuso a lungo l'ex presidente Nelson Mandela, la Testa di Leone, la Table Mountain, la costa atlantica, il Victoria and Alfred Waterfront e, naturalmente, il magnifico Cape Town Stadium.

“La nostra intenzione è quella di fare un uso completo dello stadio, tanto più che il tracciato proposto taglierà lo strato erboso per fare in modo che gli spettatori in tribuna possano avere il massimo della soddisfazione visiva”, dice Igshaan Amlay. “Prevediamo di introdurre un sistema di ticketing innovativo per migliorare l'accessibilità di questo sport al pubblico e far sì che l'automobilismo di alto livello possa essere visto ben oltre i limiti che sono stati lungamente imposti all'osservatore 'tradizionale'. Per gli altri eventi motoristici correlati, prevediamo di utilizzare le infrastrutture esistenti a livello nazionale, con gli aggiornamenti di pertinenza delle norme FIA o, in alternativa, negoziando la fornitura di terreni da parte delle città e delle province. Proponiamo la costruzione di una struttura a regola d'arte per realizzare l'idea di una scuola dell'industria automobilistica, la SAASE, South African Automotive School of Excelence. La nostra azienda farà in modo che i dati demografici reali vengano considerati nell'ambito della gestione dell'infrastruttura”.

“Il concetto di circuito cittadino eliminerebbe i colossali esborsi finanziari necessari alla costruzione di una nuova pista di Formula 1, che sono stimati in 5 miliardi di rand (375 milioni di euro, ndr), con una manutenzione costante che richiederebbe ulteriore fondi da reperire su base annua. La nostra stima iniziale per lo sviluppo di un circuito a sviluppo urbano, in questo caso a Città del Capo, è invece di 750 milioni di rand in un anno (56 milioni di euro, ndr): quest'ultimo richiede puramente l'aggiornamento una tantum delle strade esistenti per gli standard della Formula 1 e la loro regolare e ordinaria manutenzione, che sarebbero però di competenza dell'amministrazione comunale, contribuendo alla creazione di posti di lavoro e lo sviluppo di competenze nel settore pubblico. La possibilità che una pista del genere diventi nel tempo una 'cattedrale nel deserto' è escluso dal fatto che, all'indomani della corsa, le curve dell'autodromo ritornerebbero normali strade...”.

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