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La Brembo studia anche delle pastiglie al cemento!

Si tratta di una collaborazione con Italcementi finanziata dalla UE: sono adatte alle vetture con dischi in ghisa

La Brembo è l'azienda italiana leader mondiale nella progettazione, sviluppo e produzione di sistemi frenanti. La Casa di Curno, che nel 2015 festeggia i 40 anni di storia, guarda al futuro. I dischi in carbonio con i mille fori per la Formula 1 rappresentano la massima espressione della tecnologia, mentre quelli carbon-ceramici sono lo stato dell'arte nell'ambito delle supercar. Prodotti che vengono studiati specificatamente per il tipo di prodotto e l'utilizzo che ne viene fatto. Eppure la ricerca porta ad aprire altre strade mai percorse.

La Brembo, infatti, sta sperimentando delle inedite pastiglie che hanno a che fare con il cemento. Incredibile, ma vero…
“Abbiamo lanciato un progetto molto interessante con l'Italcementi - ha spiegato Riccardo Cesarini, responsabile di Brembo Racing - che è stato presentato a livello europeo per la ricerca di nuove matrici sui materiali di attrito per la sostituzione delle canoniche resine con materiali a pasta cementizia”.

Come è nata l'idea di collaborare fra due brand così lontani fra di loro merceologicamente?
“Credo che sia un bellissimo esempio di sinergia e di osmosi tecnologica generata all'interno del Parco scientifico di Stezzano dove risiede il quartier generale di Brembo a Stezzano e dove ha sede anche l'i-lab di Italcementi”.

Nel Kilometro Rosso ha preso corpo il Progetto Cobra, una pionieristica ricerca finanziata dal programma Life della Comunità europea, che nasce dalla collaborazione di Brembo, Italcementi e l'Istituto Mario Negri impegnato nella ricerca biomedica e sull'impatto degli inquinanti su ambiente e salute. Questa esperienza che finalità si pone?
“E' un bell'esempio di travaso tecnologico che può portare alla realizzazione di materiali innovativi per l'automotive che normalmente hanno altri impieghi, mettendo insieme competenze e ricerca di due aziende leader e trovando una soluzione che potrebbe dare dei vantaggi dal punto di vista dei costi, ma anche ambientali e perché no di performance”.

Alessandro Ciotti, responsabile ricerca avanzata e sviluppo di Brembo, spiega…
“Brembo rivolge da sempre grande attezione all'impatto ambientale dei propri prodotti e delle proprie produzioni. L'azienda, che già promuove in ambito europeo la necessità di monitorare e studiare la quantità e la qualità delle emissioni di polveri rilasciate durante la fase di frenata, si prefigge un ulteriore obiettivo con questo progetto: rendere eco-compatibile a livello industriale il processo di produzione di pastiglie freno di nuova generazione. Sostituendo la resina fenolica, componente organico ad oggi maggiormente utilizzato nella produzione di pastiglie, con un materiale innovativo a base cementizia, si potranno ottenere diversi vantaggi in termini di minori risorse impiegate nelle fasi di lavorazione, con significativi risparmi di energia e di acqua utilizzata”.

Esiste già una pastiglia al cemento?
“Certo che esiste e funziona bene - prosegue Cesarini - . Il risultato è molto interessante e c'è la voglia di investire su questo progetto”.

ll progetto Cobra, partito da alcuni mesi, vedrà impegnati nei prossimi quattro anni 41 ricercatori di ambiti ed esperienze diverse. Le inedite pastiglie cementizie nascono per le vetture di serie, per cui l'innovazione potrebbe arrivare dal prodotto alle corse, facendo un percorso inverso?
“Sì, stiamo sviluppando un materiale di attrito che ha un legante cementizio. Alle corse può arrivare non tanto in F.1, quanto nelle categorie dove non si usa il carbonio, ma il disco in ghisa”.

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