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Dunlop: obiettivo LMP1 se ci saranno le condizioni

James Bailey spiega i motivi per i quali la Casa britannica non esclude l'ingresso nella classe maggiore

È inutile ricordare quanto importante sia il marchio DUNLOP nel mondo delle corse. La storia stessa delle competizioni ha avuto nell'azienda britannica un caposaldo, una base. Non stupiscono quindi i successi che il produttore sta ottenendo nel mondo delle corse a ruote coperte sia del WEC, dove fornisce  le LMP2 più competitive, sia nell'ELMS, campionato nel quale da quest'anno e per le prossime due stagioni è diventato il monofornitore delle gomme per le  categorie Gran Turismo presenti, la GTE e la GTC, oltreche naturalmente confrontarsi con la concorrenza, a dir la verità minoritaria, sempre nelle LMP2. A Imola, per la 4 Ore, seconda corsa dell'ELMS, era presente il direttore delle comunicazioni relative al Motorsport di Dunlop, che abbraccia vari settori, James Bailey con il quale abbiamo svolto una lunga chiacchierata su un presente certo e un futuro dhe potrebbe offrire a Dunlop anche l'occasione per cimentarsi nella classe maggiore del WEC.

Quali sono le difficoltà nell'essere monofornitori di gomme?
"L'essere monofornitori non è semplice, soprattutto in una categoria come le GTE e le GTC. La ragione principale della scelta dell'Aco di passare alla gomma monotipo risiede nel balance of perfomance che, con gomme di costruttori differenti, rende cririco il bilanciamento di prestazioni. Per esempio tutto lo sviluppo della Ferrari sulla propria GTE è avvenuto con gomme Michelin, che usano nel WEC; quelle delle Porsche con le Dunlop. E poi ci sono tipologie costruttive differenti e per noi questo è un challenge molto interessante: la Ferrari 458 ha il propulsore centrale, la Porsche posteriore, altre ancora, come Aston Martin anteriore. Quindi trovare il punto di giusto equilibrio per accontentare tutti quanti diventa fondamentale. Solo in febbraio abbiamo ricevuto l'ufficializzazione della fornitura e quindi abbiamo avuto poco tempo. Per lo sviluppo della nostra gomma ci siamo rivolti a piloti professionisti delle Case presenti e abbiamo svolto prove in febbraio al Paul Ricard e ad Aragon. C'è stata qualche leggera modifica di Bop ma alla fine credo che tutti quanti siano soddisfatti, perché in pochissimo tempo, appena avuta la notizia da parte dell'Aco di essere diventati i fornitori, siamo riusciti a creare un buon pneumatico. È vero che i tempi sul giro sono circa un secondo più alti rispetto al 2014 ma è altrettanto vero che noi oltre alla prestazione in quanto monofornitori dovevamo creare una gomma affidabile, resistente e che si armonizzasse alla perfezione con le vetture presenti nell'Elms. C'è poi da considerare un altro fattore: in GT3, per esempio, è nella consuetudine affidarsi alla monogomma. Ma con le GTE no, nemmeno negli Stati Uniti,  e quindi anche per noi si tratta di una strada del tutto nuova. Mettere a disposizione  una gomma uguale per tutti in grado di fornire prestazioni di valore e affidabilità per una corsa lunga quattro ore".

Perché questa partnership con l'ELMS?
"Perché è molto importante. L'ACO ha fatto un lavoro fondamentale e intelligente per rilanciare il campionato. La serie è in netta crescita rispetto al passato. C'è stato un momento, nel 2012, in cui l'Elms era in grossa difficoltà e crisi ma in poco più di tre anni l'Aco è riuscita a rimettere le cose a posto.L'incremento di interesse generale per il WEC ha reso anche più forte l'ELMS. Per esempio a Imola ci sono quindici vetture sparse tra GTE e GTC, più le LMP2, dove invece la fornitura di gomme è libera-ndr anche se di fatto la Dunlop monopolizza lo schieramento- La gente può assistere a quattro ore di corsa molto tirate e dall'esito incerto, con tante battaglie. L'Elms è in continua crescita anche sotto il profilo della qualità dei partecipanti e a noi non può non fare piacere ".

State dominando anche nel WEC tra le LMP2. Non avete un progetto LMP1 alle porte?
"È il nostro target, il nostro obiettivo. Ma c'è un punto critico:quello di entrare con il partner giusto e nel momento giusto. Dobbiamo far si che si verifichino queste condizioni. Non è un caso che Dunlop sia impegnata in LMP2 sia nell'Elms sia nel WEC. C'è una forte concorrenza che ci consente di sforzarci sempre per progredire coi nostri prodotti. Stiamo andando bene, alle spalle abbiamo una stagione con cinque pole position e cinque vittorie. Ma ora ci attendiamo la risposta da parte della Michelin ragion per cui abbiamo nuove  coperture intermedie e presto delibereremo le nuove da bagnato e questo deriva dalla pressione che ci mettono i nostri clienti. È un bene che la LMP2 sia aperta a più contendenti perché il nostro livello qualitativo può solo crescere. L'essere presenti in questa classe ci offre l'opportunità di imparare e di creare una buona gomma anche per la LMP1, di arrivare pronti"

Quindi non siete fautori della monofornitura anche nelle classi maggiori?
"Per nulla. La monofornitura di pneumatici va bene a livello contrattuale e finanziario ma blocca le opportunità di crescita tecnologica. Quando invece hai concorrenti seri, preparati e di prestigio diventa automatico cercare sempre di migliorarsi e di evolversi. Con la monofornitura si smette di imparare.Ed è un bene che anche la nuova LMP2 che entrerà in vigore nel 2017 sia aperta a più produttori di pneumatici"

Questo quindi dovrebbe sempre più spingervi verso un impegno in LMP1. Dice che sia il vostro obiettivo ma come, con chi e quando?
"Quello che dicevo prima sulla crescita che offre la competizione tra produttori di gomme era proprio riferito alla possibilità di entrare anche in LMP1. Però, ripeto, devono verificarsi le condizioni. In LMP2 noi ci confrontiamo con squadre, con team. E con loro si svolge un certo tipo di lavoro. In LMP1 la regola anche commerciale è differente, cambia.Ci si interfaccia con un grande costruttore, un'azienda automobilistica. La relazione, quindi, è ben diversa. L'accordo diventa strategico in tutti i sensi e in genere di lunga durata, almeno cinque anni. Ripeto entrare anche nella classe maggiore è il nostro obiettivo, ma devono verificarsi le condizioni".

Negli ultimi anni avete sfornato parecchi prodotti interessanti nel settore delle gomme  stradali ad alte prestazioni, diventando anche la fornitura originale per aziende prestigiose come Amg. Fa parte di un progetto di crescita?
"È verissimo, cerchiamo anche nel settore del prodotto di collaborare e di avere delle forti partnership con quelle aziende in grado di farci crescere, anche se non va dimenticato che siamo nel mondo delle auto da 125 anni. L'AMG è una di queste. Abbiamo inizialmente creato un pneumatico adatto alla C63 che come si sa era una vettura dotata di un'enorme potenza scaricata dalla trazione posteriore e di un peso ragguardevole. Poi abbiamo proseguito con la SLS e via via fino ad arrivare a coprire tutta la gamma, a partire dalla A45. Ma contemporaneamente con loro abbiamo sviluppato il rapporto nelle competizioni. Con una Mercedes AMG equipaggiata coi nostri pneumatici abbiamo vinto la 24 Ore del Nurburgring due anni fa. Avevamo una gomma da bagnato eccezionale, più veloce di 20" al giro sulla Nordschleife rispetto a quelle della concorrenza".

Quante persone impiega il motorsport europeo della Dunlop?
"In Europa siamo circa in 200. La struttura organizzativa è molto elastica, perché abbiamo stabilimenti sparsi nel continente. Tre in Europa.  A Birmingham in Inghilterra c'è il reparto ricerca e sviluppo; in Germania, ad Hanau, la vera e propria fabbrica dove vengono realizzate le gomme per le corse relative alle auto; in Francia invece c'è il reparto che si occupa delle gomme da moto. Ma direi che in ogni nazione europea abbiamo reparti di ricerca. In Lussemburgo, per esempio, c'è la sede dove sviluppiamo le nuove tecnologie in materia di compound, che è un reparto specifico ma non dedicato solo alle corse. Credo che questa sia una delle nostre caratteristiche: travasare le varie esperienze in modo non unilaterale. Sul fronte delle tecnologie avanzate, per esempio in materia di compound delle gomme, i reparti da competizione prendono molto da quel tipo di ricerca che viene svolta in Lussemburgo. Quindi c'è una continua relazione tra le varie tipologie di prodotti che ci permette di crescere".

Nell'ELMS quanto personale Dunlop è presente ad ogni corsa e quante gomme portate?
"In genere siamo 20 a corsa e portiamo 800 gomme. Le persone sono divise in due team: una parte si occupa della preparazione e del montaggio delle gomme;un'altra, quella formata dagli ingegneri, ha il rapporto diretto con le squadre. Ne abbiamo dodici che si occupano delle LMP2 e naturalmente delle GTE e delle GTC. Sono figure molto più importanti di quanto si possa credere. Li definirei come i dottori al capezzale del paziente. Alla fine sono loro a dare le indicazioni giuste su come devono lavorare le gomme in materia di caster, di camber e via dicendo. Sono loro a fare le relazioni sul comportamento del singolo pneumatico e le necessarie verifiche".

 Alla 24 Ore di Le Mans, invece, in quanti sarete?
"Beh là, la logistica è un poco più complessa ma ci siamo ormai da tanti anni... La nostra prima vittoria è datata 1924 e una certa esperienza sulla 24 Ore la possediamo... L'anno scorso in LMP2 siamo arrivati primi, secondi e terzi. A parte gli scherzi sarà una corsa molto dura, a casa del nostro concorrente e quindi anche l'organizzazione cambierà rispetto a una corsa tradizionale".

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