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Bruni: una gara capolavoro e mosche nelle mani

Il romano accetta la penalizzazione ma rimpiange, elogiando anche Rigon, l'occasione persa dalla Ferrari

La sua 6 Ore è stata un entusiasmante... calvario. Ha lottato, rimontato, ha ripreso i rivali dell'Aston Martin e quando si è ritrovato primo, nell'ultima mezzora, si è visto infliggere una penalità di un minuto per un errore dei box. Alla fine il quarto posto non può accontentare chi è stato il massimo protagonista della splendida battaglia tra le GTEPRO. Eppure la prima preoccupazione di Giammaria Bruni dopo la corsa è stata quella di andare a consolare i suoi meccanici.

"Sono le corse, a volte può accadere di sbagliare. Accade a tutti. Noi dobbiamo ripartire da Spa con la convinzione di avere una vettura molto competitiva e di essere sempre il team al top, quello campione del mondo".

C'è una regola riguardante i pit stop e i cambi gomma in particolare che nei momenti concitati deve essere tenuta sempre ben presente: i pneumatici devono essere posizionati entro la linea di demarcazione, rossa, che divide la zona box da dove si ferma la vettura. Questo non è avvenuto e quando un ragazzo dell'AF Corse se ne è accorto era ormai già troppo tardi. La Ferrari numero 51 è stata messa sotto investigazione e poi, in automatico, è scattata la penalizzazione di uno stop and go, ovvero un minuto pieno.

" Quello è stato il colpo più duro. Doversi fermare a tre giri dalla fine quando hai fatto tanta fatica per rimontare. Ma abbiamo sbagliato, bisogna riconoscerlo. Le regole possono essere giuste o ingiuste ma sono quelle e se si infrangono si paga la sanzione. È come quando si arriva a scuola con dieci minuti di ritardo: se l'orario di ingresso è alle 8 del mattino stai fuori. Colpa tua".

Sul fronte delle penalizzazioni, comunque, Jimmy è stato in buona compagnia a Spa. Quasi tutti i piloti di punta delle GTEPRO hanno perduto parecchi secondi, se non minuti, ai box perché si sono visti comminare penalizzazioni, la maggior parte delle quali dovute o a errori nelle soste o per il fatto di avere superato a più riprese i limiti della pista. Un rischio che anche lo stesso romano ha corso proprio nell'ultima ora di gara.

"Ci mancava anche quello. In effetti mentre rimontavo mi sono concesso qualche...libertà, andando per cordoli e cercando di sfruttare tutta la larghezza del circuito. Poi all'ultimo avvertimento della direzione ho smesso e mi sono messo a guidare più tranquillo".

Al di là dell'epilogo sfortunato hai forse compiuto una delle gare migliori e più faticose della tua carriera in GT. Ma per quanto tempo hai guidato?
"105 giri per un totale di 4 ore e dieci minuti di guida. Sempre all'attacco, prendendomi rischi, cercando di sfruttare la strategia che avevamo impostato dopo le qualifiche".

Sfruttare il finale di corsa?
"Esatto. Abbiamo deciso di risparmiare le gomme nuove per gli ultimi stint e così è stato. La macchina volava. Avevo circa 35" di distacco dall'Aston Martin di MacDowall, che al momento la guidava, Stanaway e Rees, e sono riuscito prima della sosta finale, quella che poi ha provocato la penalizzazione, a superarlo all'uscita dell'ultima curva - con un sorpasso duro ma pulito contro il quale il rivale britannico ha alzato bandiera bianca in modo molto corretto ndr -Poi abbiamo perso tempo ai box e mi sono ritrovato dietro all'Aston di qualche secondo. Nuovo sorpasso e ....fine dei giochi perché a tre giri dalla conclusione mi hanno richiamato per lo stop and go. Una beffa ma che ci vuoi fare, le corse sono queste. Resta la grande soddisfazione di avere disputato, come dici tu, una delle gare più belle della mia carriera. Peccato per i punti persi in campionato. Ma già da Le Mans, quando io e Toni Vilander saremo affiancati dall'altro mostro Giancarlo Fisichella, potremo rifarci. Siamo ancora molto competitivi più in gara che in qualifica perché le Aston Martin volano. Ci troviamo forse in una situazione leggermente migliore delle Porsche ufficiali. Anche loro sono sempre costrette a gare tattiche ma difficili, in rimonta. Si è visto anche a Spa: non sono escluse dal discorso del podio. Alla fine sono sempre lì, vicinissime".

Tra le perdite di tempo c'è stata anche quella iniziale, quando sei rimasto coinvolto nell'incidente , in cui ci ha rimesso la posizione e la gara Davide Rigon, chiuso dal doppiato Al Qubaisi.
"Si. Per evitarli sono uscito di pista. Mi è andata meglio che a Davide che stava disputando una corsa magnifica e andava davvero molto forte. Senza quel guaio sono convinto che avremmo potuto ottenere una doppietta. Ma resta l'indicazione, importante, in vista delle prossime corse. La Ferrari c'è ancora. In fin dei conti siamo ancora noi i campioni del mondo e non abbiamo nessuna intenzione di abdicare".

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