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Rea domina ancora ad Assen: è doppietta!

Il britannico ha battuto ancora la Ducati di Davies e Michael van der Mark ha replicato il podio di Gara 1

Al termine di Gara 2 della World Superbike, il circuito di Assen potrà essere ufficialmente dichiarato terra di conquista per il solo Jonathan Rea. Il pilota della Kawasaki ha infatti centrato una clamorosa doppietta, portando a sei il numero di vittorie stagionali (su otto disputate!) e il settimo trionfo in carriera sullo splendido tracciato olandese. Nulla ha potuto Chaz Davies, molto rapido ma non in possesso di un passo migliore del connazionale in sella alla Ninja. 

Rea ha tentato di repicare quanto fatto in Gara 1, partendo davanti, ma il compagno di squadra Thomas Sykes ha preso la testa della corsa dopo poche curve per mantenerla sino a metà gara. Al tredicesimo giro Rea ha rotto gli indugi e con una manovra al limite ma allo stesso tempo corretta ha superato il vice campione del mondo 2014 andando al comando delle operazioni. Da quel momento in poi, il leader della classifica mondiale piloti è riuscito a mantenersi in testa e a conquistare l'ennesima - meritata - vittoria di questo inizio di 2015.

L'unico a poter impensierire Rea è stato il connazionale della Ducati, Chaz Davies. Il britannico ha replicato quanto fatto nella manche di gara precedente, arrivato sul traguardo staccato di poche decine di metri dalla Kawasaki numero 65. I due secondi posti di Davies possono rendere felice Ducati, tornata alla vittoria ad Aragon e confermatasi veloce anche in una pista differente da quella spagnola. Davies, dal canto suo, sembra aver preso coscienza dei propri mezzi e risulta molto veloce ed efficace. 

Duello strepitoso anche per il terzo posto, che ha visto lottare tra loro Michael Van der Mark e Leon Haslam, gli stessi protagonisti di Gara 1. A spuntarla è stato ancora una volta il giovane pilota di casa, che ha portato sul terzo gradino del podio la sua CBR1000RR SP del team Pata per la seconda volta consecutiva. Delusione in casa Aprilia per i due podi mancati da parte di Haslam. Leon, a pochi giri dal termine, sembrava poter insidiare i due britannici di testa, ma a due tornate dal termine ha subito un passivo molto pesante, probabilmente per un repentino decadimento della ua gomma posteriore. 

Ancora una gara deludente per Thomas Sykes. Partito in grande spolvero sin dal primo giro, il campione 2013 ha tenuto la testa della corsa per 13 giri di fila, per poi subire ben quattro sorpassi in un giro e terminare la corsa in quinta posizione, lontano dai piloti alle sue spalle ma anche da quelli che lo precedevano. Prima Rea, poi Davies e van der Mark, infine Haslam hanno avuto vita facile nel passare la Kawasaki numero 66. Probabilmente Sykes non era in possesso di un assetto ideale e le sue gomme hanno segnato il passo prima di quelle dei diretti avversari.

A un secondo dal pilota della Kawasaki è arrivato il giovane Jordi Torres con la seconda Aprilia RSV4 RF ufficiale. Lo spagnolo ha compiuto un deciso miglioramento rispetto Gara 1, ma non è stato sufficiente a condurre una corsa con i primi cinque della classifica finale. Settimo tempo finale per Sylvain Guintoli, con la seconda Honda CBR1000RR del team Pata. Per il francese ancora un buon piazzamento dopo le difficoltà delle prime gare, ma il doppio podio del più giovane compagno di squadra rende il suo risultato deludente.

La stagione di Javier Forés in sella alla Ducati Panigale R ufficiale del team Aruba.it-Ducati Superbike si è conclusa con un buon ottavo posto, a quindici secondi dal compagno di squadra che ha invece chiuso sul podio. Ricordiamo che, dal prossimo appuntamento previsto a Imola, Davide Giugliano rientrerà e tornerà titolare della sua Panigale R. Dietro allo spagnolo ha chiuso Gara 2 Alex Lowes, bravo a limitare i danni nonostante i problemi di elettronica cronici sulla sua Suzuki GSX-R1000. Ha chiuso la Top Ten Leon Camier con la MV Agusta 1000 F4.  

Matteo Baiocco ha concluso Gara 2 in undicesima posizione, inserendo la sua Panigale R poco davanti alla BMW S1000 RR di Ayrton Badovini, il quale è stato bravo a correre e portare a termine la gara nonostante un fastidioso dolore al braccio che lo ha perseguitato per tutta la durata del fine settimana olandese. 

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