Caso benzine: era la Ferrari il team tenuto d'occhio
Provata nei test invernali una soluzione che permetteva di pompare più carburante. Ora ci sono nuovi controlli FIA
Nel Gp della Cina la FIA ha apportato una variazione al regolamento tecnico chiedendo alle squadre di poter leggere il dato della pressione della benziona non solo a monte del flussometro, ma anche a valle del congegno fornito dalla Gill Sensors che controlla il consumo istantaneo di carburante che non deve mai superare i 100 kh/h.
Fonti della FIA hanno chiarito che il provvedimento si è reso necessario dopo la protesta della Total, il petroliere fornitore della power unit Renault, che avrebbe denunciato a Charlie Whiting che c'era chi poteva disporre di un sistema che poteva eludere i controlli.
La Federazione Internazionale, pertanto, ha chiesto alle squadre di poter leggere il dato del sensore collegato alla telemetria che controlla il flusso di benzina prima degli iniettori e non solo quello che legge le informazioni prima del flussometro.
Il provvedimento sarebbe scattato dopo che nei test invernali si sarebbe notato che la Ferrari sembrava in grado in certi momenti di avere una portata di benzina superiore ai 100 kg/h. Pare che nel motore 059/4 ci fosse una canalizzazione più larga a valle del flussometro e prima degli iniettori che permetteva di "pompare" più carburante in alcuni momenti (bastava tagliare l'iniezione per un istante e poi creare un forte risucchio sfruttando il sistema che funziona con 500 bar di pressione).
Va detto che questa soluzione non è mai stata utilizzata dalla squadra di Maranello durante i week end di Gran Premio (Australia e Malesia) per il cui il caso aperto dalla Total dovrebbe rientrare senza altre polemiche con i nuovi controlli che sono scattati proprio in Cina...
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