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Gill: "Nella stagione 2016-2017 un ePrix in India"

Il team principal della Mahindra Racing si fa parte diligente per una gara a Mumbai, Nuova Delhi o Bangalore

Gill:

È la Mahindra Racing, cioè una delle squadre di oggi e dei costruttori automobilistici di domani impegnati nel Campionato FIA di Formula E, a sostenere l'ipotesi di una gara in India. Quest'ultima è peraltro la patria della e20, la convincente vetturetta elettrica con il marchio della multinazionale di Mumbai che raggiunge le 50 miglia orarie di velocità, ha un'autonomia di 75 miglia con una carica della batteria di 5 ore e costa “appena” 10.000 dollari, in analogia con Nissan Leaf e Ford Fiesta.

Dilbagh Gill, l'ex pilota da corsa oggi a capo della scuderia che schiera Bruno Senna e Karun Chandhok nella serie organizzata da Alejandro Agag, ha confermato che il team sta valutando le opzioni per organizzare un'ePrix in India a partire dalla terza stagione ed è parte diligente nell'iniziativa. "Non ho ancora notizie troppo precise in merito, ma vi confermo che stiamo esplorando seriamente la possibilità di gareggiare nel subcontinente indiano. La cosa è sicuramente nelle carte, tuttavia non credo che potremo essere pronti l'anno venturo...”, ha dichiarato in un'intervista a Londra.

Con la maggior parte delle corse che si tiene su circuiti cittadini temporanei, una gara di Formula E potrebbe essere organizzata in qualsiasi città dell'India senza problema alcuno. "Non abbiamo davvero iniziato una verifica precisa a proposito della location definitiva, ma la scelta più ovvia e quella da me preferita vedrebbe privilegiato uno dei maggiori centri del Paese. Personalmente, opterei per Mumbai (quartier generale della multinazionale che occupa 180.000 persone in 100 Paesi con un fatturato di 16,2 miliardi di dollari, ndr), ma anche Nuova Delhi e Bangalore potrebbero rappresentare una possibilità credibile", ha aggiunto il team principal della squadra asiatica.

"Vogliamo essere una compagine forte, che corre con un'identità fortemente indiana. Abbiamo ingredienti indiani nel nostro DNA, circostanza che sarà aumentata ancora nell'avvenire. Karun (Chandhok, ndr) è un pilota indiano, il suo ingegnere di pista è di origine indiana. Io, in qualità di team principal, sono a mia volta di natali indiani", ha ricordato Gill. "Cosa ancora più importante, molti dei nostri ingegneri sono indiani. Siamo alla ricerca di nuovi talenti e incoraggiamo la possibilità di reperirne e allevarne di nuovi, soprattutto in India…".

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