Mercedes: se le comunicazioni generano nervosismo
Hamilton si è lamentato di un'intrusione radio di Lowe, mentre Rosberg vorrebbe più dati in gara
Come è stata presa la sconfitta della Mercedes da parte della Ferrari? Nella squadra di Brackley bastava guardare le facce per capire che non erano preparati alla mazzata che, del tutto inattesa, è arrivata a Sepang da Sebastian Vettel sulla Rossa. Il volto pensieroso di Niki Lauda, solitamente scanzonato, la dice lunga. Non si respirava un bell'ambiente nei box della stella a tre punte e già prima del via della corsa c'era più tensione del solito, quasi che i tecnici di Brackley avessero capito dalle simulazioni che la SF15-T sarebbe stata più temibile del solito.
La Mercedes ha giocato una partita a difendersi, sbagliando le scelte strategiche e mettendo in agitazione i piloti. Tanto Lewis Hamilton che Nico Rosberg hanno avuto di che lamentarsi.
L'inglese se l'è presa con Paddy Lowe, il direttore tecnico del team, per una improvvida comunicazione radio: il tecnico, evidentemete per la tensione che c'era al muretto, ha schiacciato un pulsante sbagliato rendendo partecipe Hamilton di uno scambio di battute che doveva restare fra gli ingegneri. Pronta la replica un po' gergale del pilota: "Ehi Dad, è meglio se non mi parliate mentre sono impegnato in curva!".
Nico Rosberg, invece, mentre era in macchina non ha capito quale fosse la strategia di gara sua e del compagno di squadra:
"Per esempio, al primo pitstop, non ho capito cosa stava succedendo: mi stavo avvicinando a Lewis, ma dopo la sosta l'ho subito perso di vista perché si è allontanato con un passo più rapido del mio. Ho scoperto solo dopo che lui stava utilizzando una mescola diversa da quella che è stata montata a me. E non è bello per la propria motivazione. Sarebbe meglio essere informati con più precisione".
Il tedesco si lamenta dei vincoli nelle comunicazioni radio imposti lo scorso anno dalla FIA...
"Gli ingegneri non sono in macchina, ma dispongono dei loro computer con tutte le informazioni sulla vettura. Loro sanno tutto, mentre io non ne so niente. Così si fa più fatica a interpretare cosa sta succedendo. C'è bisogno di capire cosa si può fare perché io possa avere un quadro più preciso di quanto avviene in gara".
Nico, insomma, rivela la sua anima di pilota costruito in laboratorio: per dare il suo meglio necessita di un continuo supporto informativo da parte del proprio ingegnere, mentre Lewis è capace di staccare la radio quando è impegnato nella bagarre, facendo affidamento solo sulle sue capacità. Uno chiede un continuo confronto di dati e l'altro, invece, protesta se in cuffia gli entra una comunicazione non prevista. L'anno scorso queste cose non accadevano e testimoniano come anche l'organizzazione teutonica possa andare in crisi quando è messa sotto pressione...
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