Chassis liberi nella serie "tutta elettrica" dal 2018
La necessità di non sostituire più le vetture a metà delle gare da 45 minuti porterà a una completa "deregulation"
Si sa. La ridotta durata delle batterie, all'incirca venti minuti, è il nodo gordiano della Formula E, che costringe le squadre coinvolte a sostituire abitualmente (e, secondo qualcuno, abbastanza “pateticamente”) le... vetture a metà di una corsa della durata complessiva di appena tre quarti d'ora, come non accade in nessun'altra categoria dello scibile automobilistico.
Così, mentre la Spark Racing Technologies iniziava a Magny-Cours con un “ex” driver di rango come Olivier Panis e sotto la sorveglianza di Théophile Gouzin i test di sviluppo della monoposto SRT_01E in vista della prossima stagione e Steven Lu della China Racing sottoscriveva a Pechino un accordo di collaborazione con la multinazionale orientale NextEV finalizzata alla realizzazione in proprio del motore elettrico, “ma non dobbiamo dimenticare di tenere sotto controllo i costi, perché non siamo la Formula 1”, si è tornati a parlare del futuro immediato e un po' più remoto della specialità.
Lo ha fatto il boss Alejandro Agag in California, dove si trova da qualche giorno proveniente da Miami e in cui soggiorna in vista dell'ePrix di Long Beach, il quale ha parlato senza peli sulla lingua di una “road map quinquennale” per la Formula E che verrà. "Credo che saremo in grado di mantenere lo chassis unico per tutti per quattro stagioni, ma ritengo che non sarà possibile questo stato di cose troppo a lungo se vogliamo cancellare la necessità di avere due vetture per ogni gara. Le squadre andranno alla ricerca di tecnologie piuttosto radicali, il che significa che avranno bisogno a breve di un proprio telaio". E già dal campionato 2015-2016 ai team sarà consentito pure lavorare sulle sospensioni, molta croce e poca delizia della stagione in corso...
La serie 2018-2019, verosimilmente la prima di impiego di una sola vettura in gara per pilota, dovrebbe peraltro rappresentare l'apice di una strategia volta a “liberalizzare” progressivamente la categoria sino a cancellare completamente il concetto di monoposto monotipo e aprire anche a costruttori di telai e non soltanto di motori elettrici e, successivamente, di batterie. Ben sette delle attuali dieci squadre si sono infatti registrate come costruttori unitamente alla Renault, che è sponsor della serie e della scuderia e-dams costituita per l'occasione da Alain Prost e Jean-Paul Driot.
Ciò che è noto è che nel campionato 2015-2016 sarà permesso alle scuderie o alle case automobilistiche di realizzare l'unità motrice, mentre la grande novità emersa nei giorni scorsi sarà un'analoga apertura al mondo dell'industria per le batterie a partire dall'edizione successiva. Nel mentre, l'energia sprigionata dalle “pile” della Formula E dovrebbe crescere dai 28 kWh di oggi ai 33 delle stagioni tre e quattro, per arrivare a quota 40 kilowatt l'ora nel campionato 2018-2019. Vedremo...
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