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Arrivabene: "Seguo Marchionne al cento per cento"

Il team principal della Ferrari promette un avvicinamento graduale alle Mercedes nel corso del campionato

Arrivabene:

La prima conferenza stampa FIA dei team manager: Maurizio Arrivabene ha fatto il suo debutto nelle vesti di team principal, ma non ha mostrato alcuna emozione, pienamente consapevole del suo ruolo al vertice della Scuderia Ferrari. Il manager bresciano voleva una discontinuità con il recente passato e il cambiamento sembra pagare con le due Rosse subito all'inseguimento delle imprendibili Mercedes...

"Non voglio parlare del passato, abbiamo fatto dei cambiamenti e vorrei ringraziare le persone che c’erano in precedenza. Ora parliamo del futuro, della situazione attuale. Abbiamo lavorato molto insieme ai ragazzi e ho detto molte volte che dobbiamo essere uniti per un obiettivo comune, per lavorare concentrati e con i piedi per terra. Non voglio più sentir parlare di motore, di telaio o di qualunque altra persona. Se perdiamo, perdiamo insieme, se vinceremo, vinceremo insieme. Questo è il mio mantra, è quello che ho detto al team. Li ho visti calmi, impegnati e motivati e questo è importante per noi".

Ha una grande esperienza di F.1, ma non hai mai diretto un team. Qual è l’impegno più pesante a cui deve fare fronte?
"Ovviamente l’area tecnica, bisogna imparare molto, devi essere curioso, devi andare in fabbrica per fare delle domande, per incontrare delle persone e soprattutto per ascoltare gli ingegneri e imparare da loro. I tecnici parlano un linguaggio specialistico, sono capaci di utilizzare un migliaio di parole per dirti quello che normalmente si potrebbe dire con dieci termini. Quindi devi estrapolare e riassumere i concetti per vederli più semplici. Credo che questa sia stata la sfida più impegnativa".

La Ferrari deve ritrovare un ruolo politico all'interno del Circus?
"Non credo che la Ferrari abbia perso un ruolo centrale, innanzitutto. Vorrei vedere quante persone andrebbero a vedere le gare se non ci fosse la Ferrari. E questo è un aspetto che fa parte del ruolo politico, che c'era anche prima di me. Il nostro presidente, Sergio Marchionne, sta lavorando molto duramente, si è messo in prima linea e con un grande sforzo proprio per mantenere il peso politico che la Ferrari si merita. Io lo seguo al 100% e sto imparando da lui. La sua visione strategica, la sua esperienza che è molto importante per il team e per l’azienda".

Con quali prospettive guarda al primo Gp?
"Abbiamo chiuso la stagione dell’anno scorso in quarta posizione. Per pensare alla prima piazza, prima devi superare le persone che ti stanno davanti. Poi, se saremo in grado di raggiungerle dovremo combattere con loro e cercheranno di impedirci di avvicinarci troppo. Poi, l’obiettivo successivo sarà arrivare alla Mercedes, ma dobbiamo procedere passo dopo passo, cercando di avvicinarci ai ragazzi di Toto il prima possibile, ma non sarà semplice assolutamente".

Durante il fallimento della Marussia, la Ferrari era in cima alla lista dei grandi creditori. Siete riusciti a trovare un compromesso o c’è ancora qualcosa che deve essere risolto in futuro?
"Non dobbiamo confondere le cose con l’anno scorso, quando avevamo a che fare con un’azienda e stiamo ancora lavorando per riavere indietro i nostri soldi. Ora abbiamo a che fare con un’altra società che è la Manor, quindi è una storia diversa. Stiamo facendo il nostro meglio per sostenerli anche perché loro ci hanno dimostrato di essere seri sul progetto e di aver aderito all’accordo e al programma che è stato concordato".

Qual è la sua idea sulla riduzione dei costi?
“Stiamo lavorando tutti insieme per cercare di risolvere in qualche modo la situazione, ed è importante ricordare che stiamo parlando di Formula 1, la regina delle competizioni motoristiche. Abbiamo bisogno di tenere a mente questo concetto e lavorare in modo che lo spettacolo aumenti. Ho detto molte volte che andrebbe portata più vicino alla gente e credo che il gruppo stia lavorando molto bene in questa direzione. Non è un compromesso facile, perché in qualche modo si deve lavorare sul taglio dei costi, ma d’altra parte, se si desidera andare avanti con lo sviluppo tecnologico, se si vuole giocare in Premier League, è necessario prepararsi per farlo, altrimenti si gioca in un altro campionato. Se si guarda il calcio, loro hanno una sorta di ‘fair play’ finanziario, ma questo senza trasformare la Champions nella Europa League”.

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