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Marchionne: "Per la Ferrari il peggio è passato!"

Il presidente del Cavallino promette battaglia in pista con la Mercedes e collaborazione sulle regole future

Marchionne:

Sergio Marchionne per il lancio della Ferrari 488 GTB al Salone di Ginevra ha scelto di stare in disparte. Ha lasciato la scena ad Amedeo Felisa, l’amministratore delegato del Cavallino, l’uomo che “sa fare le macchine”, restando di lato con John Elkann e Piero Ferrari in mezzo ai tecnici di Maranello che hanno pensato il nuovo gioiello che sarà messo sul mercato a 210 mila euro. Poi, continuando una tradizione che si prolunga negli anni, il Presidente si è intrattenuto nella saletta “Tailor made” per parlare con i giornalisti italiani, dopo le dichiarazioni rilasciate in mattinata nell’ambito FCA.

Undici anni fa si sarebbe immaginato un’evoluzione che l’ha portata ad andare a Barcellona a seguire i test di Formula 1 della Ferrari?
“Sono undici anni che lavoro con la Ferrari. La relazione è stata sempre ottima. La cosa che abbiamo sempre apprezzato è stata la necessità d’indipendenza gestionale del Cavallino nel Gruppo: l’importante è stato non inquinare lo sviluppo tecnico della Ferrari con cose che non c’entravano niente con Maranello. È ora di fare vedere anche agli altri che cosa è capace di fare questa azienda al di fuori dell’azionariato della Fiat. Questo scenario non era previsto nel 2004. Abbiamo sempre considerato la Ferrari come un grandissimo ripostiglio di valore per il Gruppo Fiat, fin dai tempi in cui potenzialmente poteva avere bisogno d’aiuto. È stato fatto nel passato, quando una parte della Ferrari è stata venduta e poi sono stato io a riacquistarla dagli arabi nel 2006-2007. È sempre stata un asset importante. Non ho mai pensato di poter essere coinvolto nella co-gestione della Ferrari, nonostante sia stato un tifoso sfegatato del Cavallino, che, come tutti gli appassionati, ha sofferto l’anno scorso. Spero di mettere la vettura in carreggiata e vedremo il 15 marzo che succederà. Sono ottimista, perché penso che il peggio sia passato. È un momento interessante…”.

Ha ricevuto serie proposte di acquisto della Ferrari in questi anni?
“Di persone serie tre o quattro, di ciarlatani milioni”.

Vuole fare i nomi?
“No”.

Quante vetture intende produrre quest’anno?
“Una in meno di quello che chiede il mercato”.

I volumi sono destinati a crescere?
“Il piano che avevamo presentato il 6 maggio parlava di volumi in linea con il 2013. Non c’è stato alcun cambiamento. Potrà succedere solo se il mercato lo richiederà, ma dobbiamo preservare l’esclusività del marchio. Se ha assitito alla presentazione della 488 GTB avrà notato quante persone ci fossero una sopra all’altra per vedere una macchina che abbiamo già mostrato attraverso le foto e i video diffusi dai media. Non c’è nessun altro marchio in questo Salone che sa attrarre come la Ferrari. Quindi bisogna proteggere il cuore della Ferrari: se andassimo a intaccarne l’anima faremmo un danno irreparabile”.

Quante Rosse chiede il mercato?
“Tecnicamente anche 10 mila: se il mercato asiatico si sviluppa, e una serie di condizioni si avvereranno come la pace in Medio Oriente o in Russia allora ci potrà essere una crescita potenziale dei mercati, ma si richiede una stabilità economica in tutte le parti del mondo”.

E quali sono allora le previsioni per l’anno?
“Che non venderemo 10 mila vettura, ma resteremo in linea con l’anno scorso, con un leggero aumento”.

L’ha già guidata la 488 GTB a Fiorano?
“Sì, ma l’ho fatto malissimo. C’è una persona che sta a Fiorano e che si chiama Benuzzi e al quale voglio un bene matto: è un bravissimo collaudatore e un gran professionista. Lui ha insistito perché provassi la macchina. Mi ha convinto e provato la 488 GTB: una ciofeca! Mi sono vergognato, meno male che non c’erano troppe persone dietro alle reti a vedere il casino che ho combinato. Però la macchina c’è…”.

Se il mercato chiedesse vetture con tipologie che non avete mai fatto, sareste disposti ad assecondarlo?
“No, una quattro porte non la faremo mai. Nemmeno un SUV. Quando ce le chiedono realizziamo delle one off o vettura in tiratura molto limitata ma devono essere in linea con il nostro pesniero. E, comunque, nessuno in questo Salone è in grado di fare una macchina come la 488 GTB!”.

Quanti ordini avete già della 488 GTB?
“Ufficialmente abbiamo aperto gli ordini oggi, ma abbiamo avuto tantissime richieste spontanee da parte dei clienti, al punto che sono stati battuti tutti i record della storia Ferrari. Senza sapere né il prezzo, né le caratteristiche tecniche ci sono arrivate delle richieste che non ci aspettavamo…”.

Quante ne riuscite a costruirne in un anno?
“Fino a 25 al giorno, ma, ripeto, ne produrremo una in meno di quanto chiede il mercato”.

Ora che ha imparato a conoscere la Ferrari, passando in azienda diversi giorni, ritiene che si possa allargare il raggio d’azione sportivo, non limitando la presenza a Le Mans solo alle GT?
“Nel campo delle corse la Ferrari può fare quello che vuole. E non per arroganza, ma per le capacità tecniche che esprime, per cui potrebbe essere protagonista ovunque. La scelta dipende da mille fattori e dalle scelte che si faranno. L’importante è correre. C’è stato un giornalista inglese che mi ha domandato: “Se il mercato della Ferrari cresce anche se non vincete in F.1, vuol dire che non è più importante correre?”. Quello non ha capito niente della Ferrari…”.

Come vede Sebastian Vettel, ora che ha avuto modo di conoscerlo?
“Un tipo razionale, preciso, non emotivo, impegnato. Rispettoso. È una persona estremamente equilibrata”.

In pista la Mercedes è la rivale da sconfiggere, ma la sensazione è che nel paddock ci sia una condivisione di scelte per il futuro con la Stella a tre punte, come se ci fosse un’alleanza…
“Ho un grandissimo rispetto per la Mercedes e per quello che hanno saputo fare in pista. Abbiamo delle visioni strategiche simili su alcuni aspetti come la gestione dei costi in F.1. In pista c’è rivalità e proveremo a ostacolare il dominio delle frecce d’argento come nello scorso anno, ma nelle scelte di regolamento condividiamo tutto. Noi spendiamo l’ira di Dio per correre e credo che si possa fare con meno. Con Mercedes riteniamo che si debbano cancellare degli oneri associati a questa attività”.

Nella family story che state costruendo con il motore 1.6 turbo ibrido è pensabile che anche la prossima Alfa Romeo possa essere in linea con questa scelta tecnica?
“No comment”.

E la riposta è stata accompagnata da un sorriso molto eloquente, più delle parole non dette…

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