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Ecco la nuova Ducati Desmosedici GP15!

Si tratta di una moto decisamente più snella e compatta rispetto all'antenata: Dall'Igna vuole una vittoria

La lunga attesa è finita per i ducatisti di tutto il mondo. Pochi istanti fa, presso l’Auditorium Ducati di Borgo Panigale, Andrea Dovizioso ed Andrea Iannone hanno tolto i veli alla nuova Desmosedici GP15 (sul palco si è rivisto anche Guido Meda, che quest'anno tornerà ad essere la voce italiana della MotoGp su Sky), la prima moto nata completamente dalle idee del Direttore Generale di Ducati Corse Gigi Dall’Igna, dopo che l’ex responsabile di Aprilia Racing è arrivato alle porte di Bologna a fine 2013. Una moto davvero compatta, stretta, grazie ad un lavoro favorito dall'arrivo di un nuovo motore di dimensioni decisamente ridotte rispetto al precedente (sul codone non ci sono sorprese però, come invece lasciava presagire la foto della moto sotto al telo apparsa su Twitter nel weekend).

"Ho visto un clima di eccitazione, di adrenalina, di passione pure, che faceva rimanere le persone qui fino alle dieci di sera. E sono cose che succedono solo quando senti che stai partecipando a qualcosa di veramente speciale e diverso. L'arrivo di Gigi Dall'Igna ci ha ridato grandi stimoli e la moto che vedremo ha all'interno dei contenuti che ci fanno essere orgogliosi per le nostre capacità di innovazione. Credo che questa sia una moto che porta avanti il limite rispetto a dove eravamo arrivati con la GP14.3 negli ultimi test di Sepang. Un po' come quando nel 2003 ci siamo imbarcati nella scommessa di entrare in MotoGp con una moto diversa da quelle della concorrenza" ha detto l'Amministratore Delegato Claudio Domenicali prima che venisse mostrata la GP15

La parola poi è passata proprio all'ingegner Gigi Dall'Igna: "Sicuramente c'è della continuità nella moto che vedremo tra poco, perché io mi sono preso del tempo per valutare quanto era stato fatto di buono qui in Ducati prima che arrivassi io. Ho trovato molte cose interessanti all'interno della GP14 ed ho cercato di mantenerle all'interno della GP15. Però è altrettanto vero che ci sono tante novità mai viste in Ducati e mai fatte anche da me, quindi si può parlare anche di rivoluzione. Abbiamo cominciato a fare i primi ragionamenti su questa moto più o meno a marzo-aprile dello scorso anno. Non è vero infatti che eravamo in ritardo a Sepang 1, il planning iniziale era proprio di farla debuttare a Sepang 2, ma abbiamo provato ad anticipare. Purtroppo non ci siamo riusciti. Nel primo test comunque abbiamo lavorato molto sul software e questo è lavoro facilmente implementabile sulla GP15, così come quello sulla termodinamica. Il punto di partenza poi sarà un assetto molto simile a quello utilizzato a Sepang 1, anche se parliamo di moto diverse, perché è importante dare continuità al proprio lavoro. La prima messa in moto al banco del nuovo motore è stato un momento emozionante, vissuto insieme a tutti i ragazzi di Ducati Corse. Insomma, abbiamo fatto tanto lavoro, ma siamo solo all'inizio".

Sull'obiettivo della stagione, ha aggiunto: "Mi sono sempre posto dei target sfidanti. L'anno scorso avevamo dichiarato di voler arrivare a dieci secondi dai primi. Quest'anno vogliamo riuscire a portare a casa almeno una vittoria. Per me è importante dare degli obiettivi a tutta la squadra, piloti compresi, perché per quanto possano essere difficili, aiutano tutti a remare nella stessa direzione per provare a raggiungerli. Diciamo che abbiamo davanti due case con una tradizione importantissima in MotoGp, con tecnologia da vendere, quindi riuscire ad arrivargli davanti non sarà facile. Hanno quattro piloti che sono ritenuti molto forti, ma io sono convinto che anche i nostri due Andrea lo siano altrettanto. E' un obiettivo difficile, ma io voglio crederci".

Non poteva mancare poi il direttore sportivo Paolo Ciabatti, che ha spinto sull'importanza di avere due piloti italiani: "Abbiamo lavorato duramente per realizzare una moto molto bella e speriamo che sia anche veloce. Ducati vuol dire tante cose, ma soprattutto passione italiana, condivisa con tanti tifosi, quindi il fatto di avere due piloti italiani per la prima volta è qualcosa di speciale. Cercare di fare da ambasciatori all'eccellenza italiana in giro per il mondo con due ragazzi italiani è davvero uno stimolo in più".

Sul palco è salito anche il team manager Davide Tardozzi: "Io direi che entrambi i piloti sono stati contenti dei miglioramenti fatti con la GP14 fino alla GP14.3. Ora hanno l'entusiasmo di chi sa che lo attendere un giocattolo nuovo ed è convinto di poterci fare grande cose, anche se a Sepang avremo ancora la GP14.3 per iniziare il lavoro, quindi dovranno aspettare ancora un pochino prima di salire sulla GP15".

Il 2014, grazie anche al regolamento “Factory with Concessions” (che consente di utilizzare 12 motori, 4 litri in più di carburante, gomme più morbide e che sarà sfruttato anche quest’anno), è stato intanto un anno di transizione importante, nel quale è stato raggiunto l’obiettivo che era stato fissato all’inizio dell’anno, ovvero la riduzione del distacco nei confronti di Honda e Yamaha a meno di 10”.

Uno scopo conquistato con una continua evoluzione, che ha dato vita prima alla GP14.2 a partire dal Gp di Aragon e poi alla GP14.3, apparsa nei test collettivi che hanno aperto la stagione 2015 a Sepang, ma già destinata ad andare in pensione per far spazio alla nuova arrivata. Una moto che come avevano promesso è poco convenzionale e che qui sperano possa essere davvero quella della svolta. Tra le altre cose, quello di Sepang 2 non sarà il debutto assoluto, perché c'è già stato uno shakedown con il collaudatore Michele Pirro.

A partire dai due piloti, Andrea Dovizioso ed Andrea Iannone. Il primo forma con la Rossa un binomio che aspetta una vittoria che manca ormai da troppo tempo: per lui addirittura dalla gara di Donington del 2009, mentre la Ducati non assapora il gradino più alto del podio dal successo di Casey Stoner nel Gp d’Australia del 2010.

"Prima di tutto devo dire che è una moto molto bella. Se sarà veloce lo scopriremo solo tra una settimana. A Sepang 1 c'è stato un ulteriore passo avanti con la GP14.3. Siamo riusciti ad essere più veloci ed anche più costanti a livello di passo. Sappiamo cosa ci serve per arrivare in fondo alla gara con i primi e ci stiamo provando con la GP15" ha detto Dovipower e poi sul rapporto con Iannone ha aggiunto: "Abbiamo due caratteri diversi, ma questo non vuol dire che non possiamo andare d'accordo sullo sviluppo della moto. Abbiamo caratteristiche di guida diverse, ma diamo indicazioni simili, quindi credo che non ci saranno problemi".

Leggermente diverso il discorso per Iannone: il pilota di Vasto è reduce da due stagioni con lo status di ufficiale, ma all’interno del Team Pramac, ed ora arriva nella Factory Team ancora alla ricerca del suo primo podio nella classe regina. Per lui quindi sarà probabilmente questo il primo passo della scalata, ma conoscendo le sue ambizioni c’è da scommettere che proverà a puntare alla vittoria se la GP15 ne sarà in grado. 

"E' davvero bella e speriamo che sia anche veloce, ma io sono molto fiducioso di poter cominciare il lavoro di crescita iniziato negli ultimi mesi. Andrea avendo provato altre MotoGp ha dei ricordi diversi. Io ho cominciato subito con la Ducati e spero di continuare ancora per tanto. Sono contento di quello che abbiamo fatto fino ad ora, ma so che dobbiamo fare ancora tanto" ha aggiunto Iannone. Sull'obiettivo posto da Dall'Igna ha detto poi: "Una vittoria non deve mai fare paura, quindi dobbiamo crederci".

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