Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia
Ultime notizie

Marchionne: "Siamo in ritardo per gli errori del 2014"

Il presidente della Ferrari vede una stagione 2015 difficile. Le regole? "Sembrano scritte da quattro amici al bar!"

Maurizio Arrivabene, Ferrari Team Principal con Sergio Marchionne, Presidente Ferrari e CEO di Fiat

Foto di: XPB Images

Marchionne:

"Cercheremo di non parlare del 2014, perché è un anno da dimenticare. Per quanto riguarda la Formula 1 è stato un autentico disastro, quindi preferisco parlare del futuro". Sergio Marchionne, presidente della Ferrari, ha aperto così la conferenza stampa di Natale con i giornalisti di Formula 1 che ha preceduto il pranzo offerto nella saletta della pista di Fiorano. Vestito con l'inconfondibile maglioncino nero, dopo essersi scusato per la mezz'ora di ritardo non ha voluto perdere tempo rendendosi disponibile a rispondere alle domande dei cronisti.

Come mai ha cambiato idea su Marco Mattiacci che in primavera era stato indicato come l'uomo forte del Reparto Corse, e poi ha scelto Maurizio Arrivabene?
"Credo che nell'ambito commerciale Mattiacci abbia fatto un gran lavoro nella sua carriera in Ferrari, ma la Formula 1 è un campo completamente diverso e Maurizio ha un'esperienza di parecchi anni nel campo sportivo. Conosce la Formula 1 e tutti gli attori che vi sono coinvolti. Conosceva già la squadra perché rappresentava il nostro sponsor Philip Morris, quindi era molto vicino ai ragazzi, per cui a mio parere è la persona ideale. Il problema di Mattiacci è che stava ancora imparando questo mestiere e far ripartire il team dopo un 2014 difficile e, contemporaneamente, continuare questo percorso di apprendimento sarebbe stato un lavoro troppo grande. Ora, comunque, guardiamo al futuro e sono sicuro che Maurizio farà un grande lavoro...".

Avete rivoluzionato l'organigramma: le tante novità portano delle opportunità, ma anche delle incognite: che cosa teme di più in questo nuovo ciclo della Ferrari?
"Il punto di partenza, perché siamo partiti tardi con la vettura 2015 per le scelte strategiche che sono state fatte da altre persone. Scelte che, viste a posteriori, non necessariamente condivido. Il 2015 sarà un anno difficile, che metterà duramente alla prova la Scuderia".

Qual è il primo elemento di positività?
"Nell'ambito dell'ultimo incontro dello Strategy Group con Maurizio siamo riusciti a trovare un accordo sui motori per il 2015, quindi abbiamo la possibilità di dosare l'introduzione di certe soluzioni tecniche nel corso dell'anno. La variazione è nata da un'interpretazione corretta della regola che dà la possibilità a tutte le scuderie di usare i gettoni a loro scelta nell'arco della stagione 2015, cosa che non credo si potrà ripetere nel 2016. Ma siamo partiti in ritardo con il progetto e questo ritardo, purtroppo, ce lo porteremo dietro per tutto l'anno".

In termini di risorse tecniche e umane la squadra è già completa?
"Io credo che la maggior parte della squadra sia fatta. Ne abbiamo già parlato con Maurizio e se ci saranno delle persone da introdurre, lo faremo nel corso della stagione, ma solamente un pezzo alla volta. Insomma, non aspettatevi annunci strepitosi, perché la squadra ormai è fatta".

Nelle ultime settimane si è parlato molto di un ultimo assalto della Ferrari per prendere Adrian Newey o Ross Brawn: questo corrisponde al vero e sono opzioni già chiuse?
"Sono opzioni chiuse".

I due grandi sponsor della Ferrari sono Santander e Philip Morris, che hanno i contratti in scadenza a breve. La presenza in squadra di Arrivabene può favorirne il rinnovo?
"Spero che la relazione che Maurizio ha avuto con la Philip Morris nella sua lunga carriera in Philip Morris possa favorire il rinnovo del contratto che scadrà nel 2019. Abbiamo ancora un po' di tempo prima di guardare al per essere nelle condizioni migliori per parlare del rinnovo del contratto. Con Santander credo che valga lo stesso discorso. La cosa importante è che ad entrambi gli sponsor possiamo continuare a dare accesso ad una piattaforma unica al mondo. E' ancora presto per parlare del rapporto con Santander, soprattutto dopo la morte di Botin, ma non vedo problemi a continuare il rapporto".

E' vero che si è opposto alla presidenza di Montezemolo in Formula One Group?
"Chiariamo una cosa: in quel Consiglio d'Amministrazione non ci sono ruoli operativi. C'è un Amministratore Delegato, che è Bernie Ecclestone ed è stato confermato come consigliere. In quell'ambito la Ferrari ha la possibilità di opporsi alla nomina appunto del CEO, ma non è questo il caso di Montezemolo, perché era stato proposto come presidente. Se lo avessero candidato come CEO, però, non nego che ci saremmo opposti, perché per prima cosa i nostri concorrenti non avrebbero gradito una figura tanto legata alla Ferrari alla guida della Formula 1. Diciamo che lo avremmo fatto per fair play, ma che l'occasione non è neppure nata".

In un'intervista Jean Todt ha detto che si aspetta idee innovative da lei per la Formula 1?
"Todt è un grandissimo gestore e in passato ha fatto un ottimo lavoro qui in Ferrari. Quello di cui abbiamo già discusso insieme, e su cui siamo concordi, è che dobbiamo fare in modo di semplificare la Formula 1 e di renderla più accessibile al mondo dei giovani. Il rischio è di ritrovarsi a farsi i selfie in autodromi vuoti. Serve qualcosa di rivoluzionario, ma sono sicuro che riusciremo a fare qualcosa di positivo, anche se siamo un po' vincolati dalle regole attuali. La cosa più importante è prendersi l'impegno cercare dei miglioramenti e non nascondo che anche Montezemolo avesse delle idee simili alle mie da questo punto di vista".

Fernando Alonso ha detto che la Ferrari è la favorita per il 2015 perché dispone di un grande budget...
"Vi posso garantire che non abbiamo il più grande budget della Formula 1, da quello che so io ci sono dei nostri concorrenti che hanno più risorse. Però posso anche dire che ci sono squadre che nel 2014 hanno speso meno di noi, ma hanno ottenuto dei risultati eccezionali".

Quanto è stato difficile spiegare a Vettel che genere di stagione lo aspetta nel 2015?
"Sebastian non è un ingenuo. Vedeva la Ferrari in pista e sapeva a cosa andava incontro. La grande forza del Cavallino rampante è che riesce ad attrarre per il suo potenziale, che ovviamente non è stato espresso nel 2014. La grande scommessa di Vettel, come quella di tutta la Ferrari, è cominciare a far vedere i frutti della ricostruzione della squadra. L'impegno che ci siamo presi io e Maurizio è di garantire al team di avere le spalle coperte per il 2015".

Quale sarà la prossima richiesta che farete in tema di regolamenti?
"Il regolamento attuale di Formula 1 è veramente un labirinto costruito male, quindi una delle prime cose da fare sarebbe quella di semplificare le norme per rendere la vita un po' più semplice a tutti. A leggerle queste regole sembrano scritte da quattro amici al bar".

Perché teme che il 2014 possa riflettersi anche sul prossimo anno?
"Nel 2014 sono state fatte delle scelte che riguardavano la vettura in essere, con lo scopo di provare a recuperare il gap sui primi ed evitare di riproporre gli stessi problemi sulla monoposto del prossimo anno. Con il senno di poi è facile dire che queste scelte non siano state azzeccate vista la posizione in cui abbiamo conlcuso la stagione, ma hanno creato un ritardo sulla progettazione della vettura 2015. Ci attende una stagione in salita, ma vi posso garantire che la squadra ci sta mettendo un impegno fenomenale e i ragazzi hanno tutto il mio massimo appoggio. Non è facile far parte della Scuderia Ferrari in una stagione come quella che è appena finita, quindi hanno tutta la mia comprensione".

Nel progetto manca un pilota italiano. E' un tema che in futuro può essere al centro delle vostre strategie?
"L'italianità in un'azienda come la Ferrari ha dei limiti piuttosto precisi, perché c'è una lunga tradizione internazionale a livello di manager, tecnici e piloti. Io credo che avere un pilota italiano sarebbe una cosa "carina", ma non essenziale per la Ferrari".

Di F.1 si parla solo in occasione dei Gp, mentre in passato i test erano una grande opportunità di aggregazione. Ma dei collaudi in pista non si parla più...
"Quello dei test è un tema che è stato riaperto in vista della stagione 2016. La conclusione di tutti i team è che sicuramente sarebbe un buon mezzo per attrarre nuovi fan, ma è anche vero che generano dei costi troppo pesanti, specialmente in questo momento di difficoltà".

Qual è la posizione della Ferrari sui regolamenti 2016?
"Se vogliamo attirare il pubblico sono due le cose da fare: rendere le vetture più accattivanti dal punto di vista estetico e cercare di raggiungere dei valori importanti per quanto riguarda la potenza dei motori, ma senza andare a cambiare quelli che sono i concetti base di queste power unit".

Pensate di riuscire a stringere il gap dalla Mercedes nel corso dell'anno potendo diluire i gettoni di sviluppo nel corso dell'anno?
"La possibilità di stringere il gap credo che esistesse anche prima, ma ora è aumentata con i gettoni diluiti, anche se non di molto. Il problema fondamentale è che qualsiasi cambiamento nella power unit comporta dei costi esorbitanti".

State pensando ad una presenza più massiccia a Le Mans che non sia nel GT dove avete vinto il mondiale?
"Sì, ma non nel 2015..."

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Arrivabene: "Torneremo ad essere una vera squadra!"
Prossimo Articolo La Ferrari è in ritardo, ma potrà crescere nel 2015

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia