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Stoner non vuole "muri" nel box Honda

L'australiano risponde alle polemiche sollevate da Pedrosa nel weekend

Stoner non vuole
Nel paddock di Motorland Aragon si è discusso molto riguardo al nuovo assetto che potrebbe adottare la squadra ufficiale Honda a partire dall'anno prossimo. Si vociferava, infatti, sulla possibilità che Livio Suppo possa abbandonare i suoi compiti commerciali per tornare a fare il team manager, ruolo che ha già svolto in Ducati proprio accanto a Casey Stoner. Questa possibilità però sembra aver innervosito, e non poco, Dani Pedrosa, che invece preferirebbe proseguire con l'attuale assetto, che praticamente prevede due squadre separate che lavorano all'interno dello stesso box, un pò come quello che accade in Yamaha. Inoltre lo spagnolo sembra quasi temere che i buoni rapporti tra Suppo e Stoner possano essere un problema. Stoner però pare abbastanza contrario a questa situazione, in quanto è sempre stato abituato a lavorare con un box "aperto". L'australiano spera che la cosa si possa ripetere anche in HRC, perchè pensa che la collaborazione possa essere invece un'arma importante. "Di questi tempi la maggior parte della squadre, tranne Ducati e Suzuki, hanno due team manager, uno per ogni lato del box. Quelli non sono team, sono due entità separate che corrono sotto lo stesso marchio. Io invece penso che se decidi di correre per una squadra, devi anche essere pronto a fare gioco di squadra" ha spiegato l'australiano. Casey ha voluto anche spezzare una lancia a favore dell'amico Suppo: "Penso che Livio sia una delle persone migliori del paddock a livello di equità. L'esempio perfetto è Marco Melandri. Marco si lamentava di tante cose da fare sulla moto e Livio ha lavorato molto duramente. Ha sostituito anche dei membri del team e cercato di risolvere i problemi. Io praticamente non l'ho mai visto dalla mia parte del box perchè lì girava tutto bene. In quel frangente ha preferito lavorare per la parte più...non fatemelo dire...debole del team". L'ex campione del mondo, infine, nega che il suo approdo in Honda sia legato solo alla presenza di Suppo: "Livio non è quello che tutti pensano. Non lavora per me. La Honda ha sempre manifestato interesse nei miei confronti e lui non ha avuto niente a che fare con il mio contratto".

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