A Shanghai al comando si rivede Garbagnati!
Il pilota monegasco di origine lecchese rientra nella serie asiatica dopo due round di assenza e domina Gara 1
Shanghai si è concessa all'Italia, ma lo ha fatto in maniera piacevolmente sorprendente. Il penultimo appuntamento del Lamborghini Blancpain Super Trofeo Asia ha infatti riproposto in cima alla classifica assoluta una vecchia conoscenza del monomarca che tutti credevano, per così dire, metaforicamente “perduto”.
Si tratta di Andrea Garbagnati, che ha idealmente preso il posto in pista e in classifica della finora imbattibile coppia formata da Massimiliano Wiser e dal cinese Jiang Xin, che pure giocavano in casa e che non ce l'hanno fatta a raccogliere in anticipo il titolo 2014.
L'oriundo monegasco, con enormi trascorsi nelle gare Gran Turismo, aveva saltato a piè pari i round di Zhuhai e del Fuji, ma è rientrato alla grande: ha infatti dominato in Cina sia la graduatoria assoluta, o PRO-AM che dir si voglia, sia la classifica AM, con grande autorevolezza. C'è riuscito con la consapevolezza di gareggiare su una pista che, alternando curve impegnative a lunghi rettilinei, avrebbe messo a dura prova i piloti prima ancora delle Gallardo del monomarca della Casa Sant'Agata Bolognese, di cui era presente l'intero consiglio di amministrazione.
In Gara 1, i protagonisti della serie hanno giocato a carte pressoché coperte per tutta la prina parte della competizione, finché al 15esimo giro la coppia malese formata da Zen Low Suan Chuan e Afiq Ikhwan Yazid non ha perduto la leadership che aveva mantenuto alla guida della supercar numero 69, per piazzarsi definitivamente seconda.
In testa è subentrato loro a quel punto il bolide contraddistinto dal 6 dell'esperto lecchese. La “Lambo” numero 9 di Wiser-Xin ha invece subìto il cedimento della campana del disco freno, tanto da rimanere “bloccata”, costringendo al ritiro il varesino e il pilota orientale dopo appena due tornate di corsa.
Al terzo posto assoluto, secondo della Classe AM, si è così piazzato il consistente Toshiyuki Ochiai con la consueta LP570-4 contraddistinta dalla cifra 12 sul cofano. Terzo di categoria il connazionale giapponese Yasuyuki Uchida, al volante della macchina 23, solitamente lontana dalle posizioni che contano.
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