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La Sean Edwards Foundation lancia nuove iniziative

Ad un anno dalla scomparsa nascono tre progetti volti a favorire la sicurezza per i piloti

Esattamente un anno fa, giorno per giorno (il 15 ottobre) Sean Edwards, pilota professionista, perse la vita in un incidente occorsogli sul Queensland Raceway in Australia. Oggi, la Fondazione creata alla sua memoria sta prodigandosi per dar vita ad una serie d’iniziative a favore del miglioramento della sicurezza nelle competizioni e non solo.

Si tratta principalmente di far pressione su decisori aziendali ed opinion leader a livello nazionale ed internazionale affinché aderiscano alle proposte portate avanti dalla Fondazione Sean Edwards, ritenendo essenziale che le conseguenze su cui si fonda la SEF vengano evitate in futuro.

A tal fine la SEF ha individuato tre principali iniziative volte ad educare e far progredire i piloti che competono a tutti i livellidell’automobilismo internazionale. Inizialmente, la sua attenzione si concentrerà su tre progetti: lo Sean Edwards Test (SET), il Fast Track, e l’accompagnamento dopo un incidente.

SEAN EDWARDS TEST
Nell’ambito delle esistenti formazioni al pilotaggio, non esiste nessun test o corso di sensibilizzazione alla sicurezza. La SEF si propone di dedicarsi a ciò educando i giovani aspiranti piloti, dilettanti o gentleman driver che siano, sensibilizzandoli in merito all'importanza della sicurezza personale in competizione.

L’ottenimento della licenza agonistica per un pilota d’automobile dovrà esser vincolato al superamento dell’esame SET, che prevede una sessione di prova al simulatore, un inquadramento eseguito da piloti professionisti, un confronto con testimoni d’esperienze vissute, prove pratiche in pista e l’analisi di situazioni reali filmate da telecamere imbarcate. Si spera, inoltre, che ai piloti che supereranno l’esame SETverranno automaticamente concessi premi assicurativi inferiori.

FAST TRACK
Una delle passioni di Sean era fare da mentore a giovani aspiranti piloti, potenziali talenti in erba. Il progetto Fast Track sarà il proseguimento di questa sua passione e continuerà a diffondere il concetto che associare la velocità alla sicurezza e la sicurezza alla velocità rappresenti la via del successo.

La SEF cercherà d’individuare giovani piloti talentuosi e promettenti, che non sarebbero forse normalmente emersi grazie ai vari programmi di formazione al pilotaggio oggi esistenti. Ricerche effettuate nel mondo dell’automobilismo aiuteranno ad identificare le qualità principali e le competenze essenziali che la SEF intenderà evidenziare nei candidati. Sarà in base a questi parametri che verranno selezionati i piloti.

Il pilota che mostrerà di possedere l’atteggiamento, il talento e le qualità richieste, sarà insignito col «Sean Edwards Memorial Trophy».

ACCOMPAGNAMENTO DOPO UN INCIDENTE
La SEF s’assocerà con prestigiose università dello sport per sviluppare centri di rieducazione specificamente formati ed attrezzati per assistere, dopo un incidente, quei piloti d’automobile che siano stati feriti. La Fondazione agirà in veste di coordinatore e consigliere, per aiutare i piloti vittime d’incidenti a far fronte alle loro ferite fisiche così come a gestire le loro conseguenze psicologiche e gli eventuali problemi finanziari derivanti.

Altre future iniziative riguardano anche: la volontà di bandire i caschi non integrali (o aperti) ed i sedili dei passeggeri non conformi; una campagna per la generalizzazione delle cellule di sicurezza ed un’altra per il ruolo attivo delle compagnie assicurative.

#jump4SEF
A 12 mesi di distanza dall’incidente fatale di Sean, la SEF chiede oggi al mondo dell’automobilismo d’aderire a #jump4SEF, in segno di sostegno alle iniziative della Fondazione.

Si tratta semplicemente di pubblicare su Twitter o su Instagram una foto di sé mentre si salta e d’accompagnare tale immagine con questo hashtag. Tale gesto riveste un significato particolare per la fondazione,poiché Sean festeggiava ogni vittoria spiccando un salto sul podio.

Daphne McKinley, madre di Sean e Fondatrice/Presidente della SEF, dichiara: "Per ovvie ragioniquesto è un giorno incredibilmente importante per la fondazione, ma quello che vogliamo ottenere non è semplicementecelebrare l'anniversario della scomparsa di Sean. Per esperienza personale e, poi, avendo parlato con un certo numero di persone del settore, c’è parso chiaro che dev’esser fatto molto di più per l’educazione dei piloti circa i rischi che corrono. Bisogna anche apportare cambiamenti positivi all’industria dell’automobilismo, nel suo complesso. Quando svolgeva la sua attività d’istruttore nell’inquadramento dei giovani aspiranti piloti, Sean era critico ed attento come nessun altro circa la sicurezza, eppure ne ha pagato il prezzo estremo, quello della sua vita. So che molti piloti la pensano come lui, ma se vogliamo realizzare un reale cambiamento ci vorrà l’adesione di tutte la parti in causa – circuiti, promotori, organizzatori, costruttori ed autorità sportive – che dovranno tutti tirare nella stessa direzione. Speriamo che il lavoro della SEF possa fare da catalizzatore".

Si possono trovare i dettagli completi delle iniziative della SEF per la sicurezza, così come ulteriori informazioni sulla Fondazione, sul nuovissimo sito www.seanedwardsfoundation.com.

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