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La Ferrari volta le spalle ad Alonso?

Mattiacci cerca la discontinuità e Fernando non ha più voglia di aspettare: quando si consumerà il divorzio?

Il divorzio è nell’aria: si dice che Fernando Alonso potrebbe dire la sua già in settimana. Marco Mattiacci a Singapore gli ha fatto capire che non è più il centro di gravità della squadra del Cavallino. “Alonso per il momento resterà con noi. C’è una discussione in corso, su come definire il rapporto”. Poi il team principal ha parlato di fare altri cambiamenti e dare discontinuità in certe aree del team. Insomma non c’è più amore fra la Ferrari e il suo pilota. Una sensazione contraccambiata, lo spagnolo ha perso la pazienza e non ha più molta fiducia in un gruppo di lavoro che ha fallito ancora. Sono iniziate le schermaglie: chi romperà l’accordo con due anni di anticipo sulla scadenza del contratto? La Honda è pronta a coprire d’oro Fernando per portarlo alla McLaren per un periodo di tre anni: i giapponesi, infatti, sarebbero disposti a pagare la penale per uscire dall’accordo che lega l’asturiano a Maranello fino alla fine del 2016.

LA HONDA VUOLE STRINGERE I TEMPI PER SUZUKA
La Honda stringe i tempi: ha fretta perché vuole annunciare il ritorno dello spagnolo a Woking prima del Gp del Giappone che si disputa sulla pista di Suzuka che è di sua proprietà. La notizia avrebbe un’enorme portata sugli appassionati nipponici e in generale sul mondo della Formula 1. Fernando Alonso non vuole andare al braccio di ferro con Marco Mattiacci: a inizio estate la Ferrari sembrava intenzionata a rilanciare una collaborazione di lunga durata con lo spagnolo (si era parlato di un prolungamento del contratto fino al 2019), ma poi si sono chiusi i cordoni della borsa e i 30 milioni di euro che l’iberico avrebbe chiesto come adeguamento del suo onorario sono stati il pretesto per arrivare ad una rottura che si starebbe consumando.

PER FERNANDO UN BILANCIO DI 5 ANNI DELUDENTE
Fernando Alonso lascerà la Ferrari senza aver vinto un titolo mondiale: quello che da molti è giudicato il più forte pilota della Formula 1 attuale, chiude un ciclo importante della sua carriera con una bruciante sconfitta. Lo spagnolo, infatti, dopo aver perso un titolo nel 2010 che poteva essere alla sua portata ed è stato perso per la folle gestione del Gp di Abu Dhabi, non si è più trovato fra le mani una Rossa veramente competitiva, in grado di spingerlo al terzo titolo iridato che ormai gli manca dal 2006. Otto anni sono molti, forse troppi.

LO SPAGNOLO NON HA PIU’ VOGLIA DI ASPETTARE?
Ecco perché non ha più voglia di aspettare una Ferrari che ha iniziato con Marco Mattiacci una profonda rivoluzione che sta facendo cadere una testa dopo l’altra della Gestione Sportiva: dal presidente Luca di Montezemolo a Stefano Domenicali l’ex team principal, passando per il capo dei motoristi, Luca Marmorini. E l’elenco non sembra affatto completato, visto che saranno toccati altri esponenti tecnici e organizzativi della squadra.

A MARANELLO C’E’ VOGLIA DI DISCONTINUITA’
La gestione di Sergio Marchionne, nuovo plenipotenziario di Maranello che si insedierà alla presidenza il 13 ottobre, vuole dare un taglio netto con il recente passato, al punto che la Ferrari è pronta a fare a meno del pilota di punta, l’uomo intorno al quale negli ultimi anni è stata costruita un’intera squadra, condizionando con il suo carattere molto forte anche certe scelte di mercato. Non è un segreto per nessuno che Pat Fry sia arrivato alla Gestione Sportiva “suggerito” proprio da Fernando (salvo poi litigarci dopo aver scoperto di aver sbagliato la valutazione), così come Pedro de la Rosa, improbabile terzo pilota di 43 anni, chiamato per aggiornare il simulatore secondo le specifiche di quello McLaren (a Maranello ora non sanno se aggiornare il “ragno” che è costato un pozzo di soldi o procedere alla sua sostituzione con un sistema molto più semplice, dovendo però ripartire da zero nell’acquisizione dei dati e nella messa a punto).

NUOVI ARRIVI DA MERCEDES E AUDI, FUGA FRA I MOTORISTI?
Nella nuova Ferrari il pilota deve limitarsi a guidare al meglio la monoposto, contribuendo al suo sviluppo, ma senza avere l’ambizione di dettare le strategie. A Maranello, insomma, rivogliono il primato delle scelte, restituendo a chi ci lavora l’orgoglio di essere ferrarista: sta preoccupando il fatto che diversi tecnici del Cavallino siano pronti a fare le valige. Potrebbe iniziare un’emoraggia fra i motoristi, colpevoli di aver sbagliato il progetto dello 059/3. A loro non è piaciuto essere stati trattati come capro espiatorio di un progetto completamente sbagliato che aveva tanti padri (fra i consulenti di Pat Fry e Nicholas Tombazis c’è stato anche Rory Byrne). Non sono nomi di prima grandezza, ma personaggi che sono ingranaggi importanti nel buon funzionamento del team. Saranno sostituiti da ingegneri Mercedes e Audi che porteranno in dote le conoscenze dei sistemi ibridi.

LA 666 SARA’ MOLTO DIVERSA DALLA F14 T
James Allison sta giocando le sue carte con una squadra che è in continua mutazione: la 666 dovrebbe essere una monoposto di grande discontinuità con la F14 T nelle sue scelte di base. Saprà fare una macchina vincente per Sebastian Vettel? È difficile pensarlo, perché in casa Mercedes già si parla di un incremento della potenza del motore termico di circa 40 cavalli rispetto alla power unit che sta dominando la scena. Ma la Ferrari del cambiamento sta reagendo e punterà sulla voglia di riscatto di Sebastian Vettel: il quattro volte campione del mondo uscirà dal mondo Red Bull dove è stato plasmato, coccolato e… scaricato. Dopo quattro titoli mondiali di fila il tedesco è stato “degradato” a gregario di Daniel Ricciardo, infilando la stagione più nera della sua fulgida carriera (aveva vinto un Gp anche con la Toro Rosso!). Seb è stato bersagliato da ogni sorta di problema tecnico (ereditando la proverbiale “sfortuna” di Mark Webber) ed è ancora a bocca asciutta i termini di vittorie, mentre l’australiano ne ha già totalizzate tre. Il secondo posto di Singapore, davanti a Daniel, è servito a far capire che non è affatto bollito come lo dipingono in tanti…

IL FUTURO NEL SEGNO DI VETTEL?
Il passaggio di Vettel alla Ferrari è scritto nel destino: il tedesco aveva già siglato un pre-contratto con Stefano Domenicali (suscitando l’ira di Fernando Alonso) e sembrava che ogni legame con il Cavallino si fosse sciolto con l’uscita dell’imolese dalla Gestione Sportiva. Non è stato così: c’è chi ha lavorato fra le quinte per dare stabilità a un progetto che, invece, sta lentamente prendendo corpo. La F14 T vista a Singapore poteva stare davanti alle Red Bull Racing: solo l’ingresso della safety car ha cancellato un meritato podio della Rossa. La squadra ha reagito bene alla delusione di Monza e Fernando Alonso si domanda se questa Ferrari è in grado di crescere l’anno prossimo o se la McLaren-Honda sia una scommessa che vale la pena di giocare. La risposta l’avremo a breve…

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