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La ricetta di Lauda: basta simulatori e test al caldo

L'austriaco della Mercedes però chiude ad una maggior possibilità di sviluppo dei propulsori

Magari le sue idee sono in alcuni punti differenti da quelle di Luca Cordero di Montezemolo, ma anche Niki Lauda è ben conscio del fatto che la Formula 1 è arrivata ad uno snodo cruciale e che ha bisogno di idee nuove per rilanciare la sua immagine. I team principal ne parleranno domani a Londra e sabato toccherà proprio all'ex iridato, oggi top manager in casa Mercedes, che incontrerà il presindente del Cavallino a Capri.

Anche l'austriaco ha tre punti chiave sui quali bisogna lavorare subito e li ha rivelati alla Gazzetta dello Sport: "La prima novità è già in atto: non bisogna interferire troppo con penalizzazioni stupide e ripetute sulle vicende di gara tra piloti. Poi c'è il suono basso che da una parte, diciamo tradizionale, dei tifosi viene criticato. Come Mercedes, abbiamo promesso ad Ecclestone di un ulteriore tentativo con una soluzione che... alzi il volume. Ma la vera crisi è un'altra".

E poi Niki prosegue: "Che i giovani di oggi vogliono stare in spiaggia con gli amici e vedersi il Gran Premio sull'i-pad, ad esempio. Ma allo stesso tempo bisogna ricreare il loro l'interesse per la Formula 1. Il pubblico non vede più i piloti come eroi. Una disaffezione non facile da risolvere".

Sul tema motori, Lauda però non sembra troppo favorevole ad una maggior liberalizzazione dello sviluppo. Ma del resto questo è uno dei punti forti della Mercedes: "Non si può fare, lo dicono le regole. Come Mercedes, potrei anche essere d'accordo. Vogliamo più motori in una stagione? Facciamoli, ma gli investimenti vanno suddivisi sui clienti e chi, oggi, può permetterselo?". In ogni caso l'anno prossimo ci sarà margine di manovra: "Dal 2014 al 2015 si potrà cambiare il 48% delle componenti e questo darà la possibilità di fare un propulsore nuovo".

Una cosa su cui invece Lauda e Montezemolo sono sicuramente sulla stessa lunghezza d'onda sono i test. Non tanto legate ad un aumento di questi, quando ad un taglio del lavoro sui simulatori: "Più riduci i test, più le squadre si adeguano con banchi prova statici che costano una fortuna. Eliminamo i simulatori, solo la pista ti dice se una macchina va bene o no. Ma concedere prove libere non verrebbe accettato da nessuno, non ci sono i soldi".

Dunque, i test andrebbero fatti al caldo: "Non bisogna andare d'inverno a Barcellona, con 3 gradi, per poi affrontare le prime gare a 30. E' un danno enorme per la Pirelli, che deve provare le gomme che poi verranno usate per tutto l'anno. Ho chiesto ad Ecclestone di intercedere con il governo del Bahrein per avere costi aerei ridotti e andare là a fare i test".

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