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Lo sgarbo di Lewis a Nico è iniziato in Spagna

Ecco qual è l'episodio che ha innescato la profonda divisione fra i due piloti della Mercedes

Nico Rosberg nel ruolo del cattivo. Lewis Hamilton che fa il risentito. I due in pubblico non si salutano più: sul podio del Gp di Monaco ognuno ha badato a sé. Nessun complimento, nessuna stretta di mano. E quando era il momento di festeggiare con lo champagne si sono ignorati, andando ciascuno verso i propri tifosi, come se non fossero i piloti dello stesso team, la Mercedes. La Stella a tre punte si ritrova due separati in casa e non sarà facile gestirli se continueranno a punzecchiarsi. Erano amici, ma adesso appena si sopportano. Gli abbracci e i reciproci complimenti del Gp del Bahrein sono ricordi ormai sbiaditi, come se appartenessero ad un’altra stagione. Eppure ci riferiamo all’altro ieri. Cosa è successo per minare un equilibrio che sembrava costruito sul rispetto? ANTEFATTO DI BARCELLONA Per essere precisi bisogna tornare al Gp di Spagna. C’è un antefatto di Barcellona che è venuto alla luce solo nel Principato: nel meeting prima della corsa Niki Lauda, Toto Wolff e Paddy Lowe hanno lasciato ai duellanti l’opportunità di fare una gara libera con solo due condizioni inderogabili: evitare i contatti fra di loro e assoluto divieto di utilizzare il pulsante OT posto sul lato sinistro del volante della W05 Hybrid. OT è l’acronimo di Overtake, che tradotto vuole dire sorpassare. In particolare i motoristi di Brackley si sono raccomandati che i piloti non schiacciassero il pulsante che libera il limitatore di giri per fare i sorpassi fra di loro. IL PATTO DEL MOTORHOME Stando alle simulazioni di gara che erano state svolte nel garage virtuale di Brackley, Lewis Hamilton e Nico Rosberg avrebbero dovuto avere ragione della concorrenza senza fare ricorso all’extra potenza. L’obiettivo è di salvaguardare le power unit visto che sono disponibili solo cinque unità per tutta la stagione. I due piloti hanno chiuso il briefing con una stretta di mano, accettando le condizioni che sono state imposte, giustamente, dalla squadra. LEWIS USA IL PULSANTE OT VIETATO La storia del Gp di Spagna è stata piuttosto lineare con Lewis Hamilton davanti a menare la danza con Nico Rosberg che ad un certo punto si è fatto minaccioso con l’inglese riducendo via via il suo vantaggio. Lewis doveva essere al limite e, sentendo il rivale alitargli sul collo, ha deciso di fare ricorso al pulsante OT per rimettere Nico alla distanza di sicurezza. Il tedesco, infatti, quando ha visto che il leader della corsa aveva rintuzzato il suo attacco ha capito che non c’era niente da fare anche se ha concluso il Gp in scia al compagno di squadra. HAMILTON VIENE REDARGUITO DAI TECNICI Tutto è filato liscio fino al debriefing che si è svolto nel motorhome Mercedes. Lewis Hamilton era raggiante per il suo quarto successo di fila, mentre Nico Rosberg era più mogio per aver perso ancora, mentre i vertici Mercedes erano raggianti per la quarta doppietta delle frecce d’argento. A gettare una secchiata d’acqua gelida ci ha pensato il responsabile della telemetria che ha segnalato ai capi del team che Lewis aveva disatteso gli ordini. L’INGLESE CHIEDE SCUSA A NICO Hamilton, colto in flagrante, si è giustificato con il team e alla fine della riunione è andato da Nico per scusarsi. E il tedesco ha accettato le spiegazioni dell’inglese. Niki Lauda e Toto Wolff erano convinti che la stretta di mano fra i piloti avrebbe chiuso quello che poteva diventare un caso. La questione, per fortuna loro, era rimasta in pancia alla squadra. IL FATTACCIO DEL MIRABEAU E veniamo a Monte Carlo e al fatto che ha fatto discutere mezzo mondo. Nell’ultimo run di qualifica Nico Rosberg arriva lungo alla staccata del Mirabeau e, anziché impostare la curva verso il tornante del Loews, infila la via di fuga. I commissari espongono la bandiera gialla e Lewis Hamilton che stava tentando l’attacco alla pole del tedesco deve abortire il giro decisivo. Il paddock si divide: c’è chi liquida il fatto come un banale errore, mentre c’è chi ci vede una premeditazione, ricordando il precedente di Michael Schumacher che nel 2006 con la Ferrari aveva baciato il rail della Rascasse per evitare che la sua partenza al palo potesse ancora essere messa in discussione. LA FIA APRE UN’INCHIESTA È intervenuta anche la FIA che ha messo Nico sotto inchiesta. Lewis, intanto, schiumava rabbia. Bastava guardarlo in faccia per capire che si sentiva defraudato di qualcosa. Toto Wolff, invece, stronca ogni polemica, sostenendo che sono solo gratuite maldicenze. Per Hamilton il marchio ha preso le difese del rivale. La telemetria mostrata ai commissari sportivi convince anche Derek Warwick, l’ex pilota che è il marshall aggiunto nel Principato, che non ci sono elementi per dire che Rosberg l’ha fatto apposta. Nel dubbio il tedesco viene graziato. E arriviamo al dunque: nel briefing di sabato sera, in cui i responsabili della Mercedes confermano ai piloti l’opportunità di giocarsi liberamente la gara, a patto di evitare un crash alla prima curva, Nico Rosberg si avvicina al collega e gli porge la mano chiedendogli scusa per l’episodio del pomeriggio. HAMILTON RIFIUTA LA STRETTA DI MANO Lewis ci pensa un attimo e si ritrae, non accettando il gesto del compagno di squadra. Si consuma la rottura. Questa volta definitiva. E non sarà facile per i capi della Mercedes ricomporre la vicenda. Rosberg sembrava il reietto e Hamilton la vittima. Il gioco, invece, alla luce del retroscena che vi riveliamo si è ribaltato. E statene certi: nei prossimi Gp vivremo quelle che saranno le puntate successive. FINIRA’ COME FRA SENNA E PROST? Il tedesco adesso si sente forte. Molto forte. Ha sfidato il campione del mondo 2008 e ha saputo metterne allo scoperto i nervi. A Brackley sanno che il titolo piloti sarà una questione privata fra i piloti Mercedes perché la superiorità tecnica della W05 Hybrid non è ancora stata intaccata né dalla Red Bull Racing, né dalla Ferrari. Gli inseguitori sono ancora lontani: la partita, quindi, si giocherà in casa. E il rischio che si arrivi a un epilogo come fra Ayrton Senna e Alain Prost ai tempi della McLaren è sempre più probabile. I bookmakers cominciano a prendere le puntate su chi darà la prima ruotata. Come se si stesse aspettando un fatto ineludibile. E LA MERCEDES DA CHE PARTE STA? Non è più solo una sfida da giocare in pista: il mondiale 2014 si definirà anche nei rapporti fra le persone all’interno dello stesso team. E la componente psicologica potrebbe assumere un ruolo importante. Finora la squadra ha evitato di prendere le parti di uno o dell’altro perché le scaramucce non hanno mai messo a repentaglio la credibilità della Casa, ma verrà il momento delle scelte…

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