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La Corte d'Appello conferma la squalifica di Ricciardo

L'appello presentato dalla Red Bull è stato rigettato, ribadendo la decisione dei commissari di Melbourne

Nonostante il grande ottimismo mostrato da Christian Horner, la Red Bull ha perso: la Corte d'Appello Internazionale della FIA ha infatti rigettato il ricorso presentato dalla squadra di Milton Keynes contro la squalifica di Daniel Ricciardo, che lo ha privato del secondo posto ottenuto nel Gp d'Australia. Il motivo della sua esclusione era stato legato all'eccessivo consumo della sua RB10, superiore ai 100 kg/h concessi dal regolamento. Secondo i tecnici capitanati da Adrian Newey però era stato il flussometro della FIA ad aver letto dei valori errati e che in realtà i consumi del suo V6 turbo Renault fossero in linea con le richieste. Per questo gli uomini del muretto avevano anche ignorato le comunicazioni del delegato FIA, che aveva intimato di rallentare la vettura di Ricciardo per non incappare in sanzioni. Tuttavia, oggi la corte ha deciso di dare ragione alla Federazione, che invece sosteneva che l'unica rilevazione che fa testo per i regolamenti è proprio quella del suo flussometro Gill Sensors, che quindi oggi ha visto consololidare la sua posizione. "La Corte, dopo aver sentito le parti in causa ed esaminato le loro prove, ha deciso di sostenere la decisione numero 56 del collegio dei commissari sportivi, che hanno escluso la Red Bull Racing numero 3 dai risultati del Gran Premio d'Australia 2014" spiega il comunicato diffuso dalla FIA. Le motivazioni complete della sentenza saranno diffuse dalla Federazione Internazionale entro la fine della settimana. Tuttavia, per ora non si fa accenno alla possibilità di pene aggiuntive per la Red Bull, come invece era stato chiesto durante l'udienza di ieri dai legali della Mercedes, secondo i quali la FIA avrebbe dovuto mettere la squadra di Milton Keynes in una sorta di "probation", che avrebbe fatto scattare ulteriori sanzioni in caso di nuove infrazioni.

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