Dopo aver conquistato la sua 20esima Superpole nella giornata di ieri, questa mattina
Tom Sykes ha si è confermato l'uomo più in forma del fine settimana di
Motorland Aragon del
Mondiale Superbike dominando
gara 1 senza lasciare agli avversari la minima speranza di contrastare la marcia trionfale della sua
Kawasaki ZX-10R.
Il campione del mondo in carica, infatti, è scattato benissimo dalla pole position ed ha comandato le operazioni per ognuno dei 17 giri in programma sul saliscendi spagnolo. Nell'arco di pochi giri ha saputo fare il vuoto alle sue spalle, approfittando anche della battaglia che ha coinvolto il compagno di squadra
Loris Baz e la
Ducati di Davide Giugliano per la seconda piazza.
Per
"The Grinner" si tratta di una vittoria importante, perchè gli consente subito di ridurre a solamente 1 punto il distacco dalla vetta della classifica, dopo che in Australia era stato un po' criticato per un avvio di stagione non particolarmente brillante.
Ma in casa
Kawasaki è sicuramente festa grande, perchè in vetta alla classifica iridata c'è la
ZX-10R gemella di
Loris Baz, che ha regalato una bella doppietta alle "verdone": verso metà gara è riuscito a sbarazzarsi di Giugliano e si è involato solitario verso il secondo piazzamento a podio consecutivo, che gli ha consentito appunto di raggiungere un deludente
Sylvain Guintoli, la cui
Aprilia è probabilmente finita in crisi di gomme, impedendogli di fare meglio del sesto posto.
Sul gradino più basso del podio è salito invece
Jonathan Rea, raggiungendo quindi l'obiettivo di riportare la
CBR1000RR al vertice che si era prefissato alla vigilia del weekend. Il britannico ha artigliato il terzo posto proprio a poche curve dal termine, scavalcando la
Ducati di Giugliano al tornantino.
L'italiano ha tentato l'incrocio di traiettoria per rispondere all'assalto del britannico e tra i due c'è stato anche un contatto, nel quale purtroppo ha avuto la peggio proprio
Davide, che è finito ruote all'aria, scivolando così in ottava piazza e regalando il quarto posto alla
1199 Panigale gemella di Chaz Davies, venuta fuori alla distanza. Il momento del primo podio per la Rossa di Borgo Panigale però sembra solamente rimandato.
Così come è venuta fuori alla distanza la
Suzuki di Eugene Laverty: il vincitore della prima gara dell'anno a Phillip Island si è reso protagonista di una partenza disastrosa, ma nella seconda parte della corsa è venuto fuori alla grande, risultando più lento solamente di
Sykes. Il nordirlandese quindi sarà sicuramente uno dei piloti da tenere d'occhio in gara 2.
Detto del sesto posto di
Guintoli e dell'ottavo di
Giugliano, tra di loro si è inserita l'
Aprilia di Toni Elias, bravissimo ad agganciarsi alla
GSX-R1000 di Laverty per risalire. Continuando a parlare di
Aprilia, si è invece chiusa in maniera disastrosa la gara di
Marco Melandri, che ha pagato a caro prezzo la scelta di montare la gomma morbia, piazzandosi solo 11esimo, dietro anche a
Leon Haslam e ad
Alex Lowes.
Per quanto riguarda le
EVO, Leon Camier si è regalato un grande esordio in sella alla
BMW S1000RR della BMW Motorrad Italia con un 12esimo posto assoluto che gli è valso il successo di classe davanti alle
Kawasaki di David Salom e di
Jeremy Guarnoni (in realtà alle sue spalle c'era la
Bimota BB3 di Ayrton Badovini, che però è trasparente per la classifica). Subito fuori dai punti
Luca Scassa, 16esimo, e ritirati invece
Niccolò Canepa (Ducati), Michel Fabrizio (Kawasaki) e Claudio Corti (MV Agusta).
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