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Dakar 2015: Castera da qualche "dritta" sul percorso

Senza anticipare troppo, al termine della presentazione ha dato qualche spunto in più

Dakar 2015: Castera da qualche
David Castera – direttore sportivo della Dakar nonché disegnatore del percorso della gara ormai da anni - non ha parlato alla conferenza stampa di presentazione di Parigi. Era semplicemente seduto in mezzo al pubblico. Però alla fine della conferenza stampa è lui quello da ascoltare: il direttore sportivo della Dakar ha spiegato che al momento il percorso è stato disegnato a grandi linee su Google Earth, e dalla prossima settimana, si partirà con le ricognizioni. "Al momento posso solo dire – ha confessato Castera - che gli ingredienti saranno più o meno sempre gli stessi: ci sarà un po' di sabbia, montagna e una piccola sorpresa che non voglio ancora svelarvi". E poi aggiunge: "Ah sì e ci sarà anche un po' di sale". Parla della Bolivia ovviamente perchè le cose quest'anno andranno diversamente rispetto al 2014: "Quest'anno siamo stati costretti a tagliare una bella fetta del Salar a causa della tanta pioggia caduta, ma speriamo che nel 2015 la meteo ci sia favorevole e si possa percorrere tutta quella zona". E l'altitudine, ci saranno ancora le prove speciali a quote alte, cosa che quest'anno ha provocato non pochi ritiri? "Eh sì, ce ne saranno, anzi aumenteranno rispetto a quest'anno, inevitabilmente". E snocciola poi le novità: "La novità più importante riguarda la Bolivia soprattutto per le auto. Ci saranno due tappe marathon, una per i camion, che non andranno in Bolivia e resteranno in Cile con una grande speciale marathon che li porterà a dormire fuori, in un bivacco solo per loro. Nel frattempo le auto affronteranno la loro tappa marathon, senza camion alle spalle, e sarà lo spirito di squadra che conterà. Lo facciamo proprio per questo, per ritornare un po' alle origini quando ognuno doveva cavarsela da solo, senza contare sull'appoggio delle assistenze o dei camion in T4". Poi si parla di logistica, più semplice visto che come per i primi tre anni in Sud America si parte e si arriva dalla stessa città, la splendida Buenos Aires. "In quel senso lì sì, sarà più semplice, ma per il percorso di gara abbiamo qualche idea che vorremmo mettere in atto. Per esempio stiamo pensando se fare andare le assistenze in Bolivia oppure se invece farle passare direttamente dal Cile all'Argentina. Non ci sarà alcuna logistica in Bolivia - afferma - ma solo l'organizzazione. Arriveranno prima le moto e poi le auto, è per questo che i giorni di riposo sono sfalsati fra loro". E già perchè questa è l'altra novità saliente della prossima Dakar. Auto e camion avranno il giorno di riposo il 10 gennaio, moto e quad invece il 12 gennaio, sempre al bivacco di Iquique, ai piedi della gran discesa. Certo che così, con questi spostamenti, con la possibilità che le assistenze vadano direttamente in Argentina da Cile le cose si fanno un po' più complicate...Castera sorride e ammette: "Saranno complicate per più di qualcuno, compresa l'organizzazione". E come funzioneranno allora le ricognizioni? "Attacchiamo ad aprile e siamo già organizzati. Abbiamo 5 vetture sul posto e quindi ci muoviamo all'unisono nei diversi Paesi. O meglio, formeremo due equipe e lavoreremo 15 giorni, ognuno in un Paese diverso, simultaneamente". Niente interruzioni dunque, sulla Dakar 2015, niente relax, neanche un momento per tirare il fiato? "Quest'anno no, la gara non si fermerà mai. Si farà dello sport tutti i giorni e sarà una Dakar che sarà un po' lunga per tutti noi – e sadicamente scoppia a ridere. Le moto avranno due tappe marathon ma appositamente non vi dico i dettagli perchè ancora non vi è certezza. E' evidente che una sarà in Bolivia ma dell'altra non vi dico nulla, sarà una piccola sorpresa...devo pur mantenere qualche segreto, no?".

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