Adrian Newey ha confermato che sono stati dei problemi di assemblaggio della
RB10 a rallentare i lavori della
Red Bull nei primi test collettivi della stagione, a
Jerez de la Frontera. La nuova creatura della squadra quattro volte campione del mondo ha messo insieme la miseria di 31 giri in quattro giorni, non solo a causa dei problemi della power unit
Renault, ma anche perchè la carrozzeria prendeva fuoco a causa del calora che si creava tra gli scarichi e tutto l'impianto elettrico.
"
Quello che ci ha creato problemi a Jerez, oltre a quelli del motore Renault, è un surriscaldamento che faceva prendere fuoco la carrozzeria. Si tratta comunque di un problema che speriamo di aver risolto in vista del Bahrein, anche perchè è stato solo causato dai tempi stretti che abbiamo avuto per l'assemblaggio, che non ci hanno permesso di effettuare più test al banco" ha confermato
Newey ad
Autosport.
Pur ammettendo le sue colpe,
Newey ha però sottolineato che a portarlo in fallo sono state anche le dimensioni ingombranti del sistema di raffreddamento del motore
Renault: "
Alziamo le mani, il surriscaldamento è stato un problema nostro, risultato di un assemblaggio un po' aggressivo. Tuttavia, pensavamo di dover fare qualcosa per cercare di ridurre al minimo le perdite aerodinamiche derivanti da un sistema di raffreddamento molto grande. Particolarmente grande poi sull'unità Renault: la zona dei radiatori è all'incirca il doppio rispetto a quella delle vetture che montavano i V8. Del resto ora bisogna raffreddare anche il turbo e tutte le componenti elettriche".
La sfida, dunque, è chiara: "
Bisogna cercare di fare in modo di assemblare questo pacchetto senza compromettere troppo l'aerodinamica. Si tratta davvero di una bella sfida".
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