Ora che la
Dakar 2014 è finita si rientra a casa dal piccolo aeroporto di Santiago e si comincia già a pensare a quella del 2015. Stranamente quest'anno nessuno ha parlato di nulla relativamente al prossimo anno. Di solito in una conferenza stampa, magari a metà gara, si mettevano le basi dell'anno seguente, come successe lo scorso anno relativamente alla conclusione di ValParaiso, o di Santiago, l'anno precedente, e invece questa volta nessuno ha parlato di niente.
Prima del via, a Rosario si è discusso delle
Dakar Series, questo calendario di gare che ormai si è completamente spostato in Sud America, per la "felicità" dei piloti europei che si troveranno a spendere una fortuna in trasferte. All'interno delle
Dakar Series entra il
Paraguay, che va ad aggiungersi al
Desafio Argentina, previsto per metà aprile, e al
Desafio Inca in Perù, ad ottobre. La gara si chiamerà
Desafio Guarani e si correrà a metà luglio, molto probabilmente in concomitanza con la
Baja d'Aragon.
E la
Dakar invece, dove andrà? La domanda che tutti si pongono è sulla Bolivia. Il passaggio della tappa delle sole moto e quad in realtà fungeva da test per il prossimo anno, per salire nel Paese a nord dell'Argentina con l'intera carovana della gara: ma i boliviani che sono stati straordinariamente ospitali con una sparuta mini carovana di 200 persone riusciranno a sostenere la logistica di un bivacco da oltre 2.000 persone? Questo è l'interrogativo numero uno.
Fra le nuove candidate prima del via si è parlato di
Ecuador e anche
Colombia, ma per arrivare in Ecuador bisognerebbe ripassare dal Perù e lo stesso vale anche per la Colombia. E' vero però che questi due Stati potrebbero entrare in gioco al momento dell'opzione
Brasile che è ancora lontana, visti gli altri impegni sportivi del Paese, almeno fino al 2017.
Ci si chiede se, per esempio, rientrerà il
Perù, e qui scatta l'opzione Ecuador, o se ASO abbia accontentato il Paese con l'assegnazione di una delle
Dakar Series e lo abbia quindi escluso dal percorso della Dakar vera e propria.
Forse il silenzio di questi ultimi giorni è anche legato ad una conferenza che ASO farà unicamente per i sudamericani, in Sud America, e di cui ci daranno notizia solo nei prossimi giorni. In effetti, d'abitudine, i vertici di ASO – non Castera che ormai vive lì – si fermano sempre qualche giorno in più finita la competizione per mettere le basi dell'edizione successiva, iniziando a volte già a febbraio le prime ricognizioni.
Aspettiamoci dunque, qualcosa nei prossimi giorni..
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