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Incidente Schumacher: il parere di un neurochirurgo

Parla Nicola Acciarri, dottore del Bellaria di Bologna, che ha salvato Marcel Tiemann

I medici del reparto rianimazione del Centro Ospedaliero Universitario di Grenoble sono sempre all'erta sulle condizioni di Michael Schumacher: il sette volte campione del mondo è in coma farmacologico dopo l'operazione al cervello a cui è stato sottoposto per ridurre l'edema. Le sue condizioni restano stabli, in un quadro clinico molto complicato: la mancanza di aggiornamenti lascia presagire qualche flebile speranza, ma bisogna essere consapevoli che le condizioni di Michael sono molto gravi. OmniCorse.it ha cercato il dottor Nicola Acciarri, medico neurochirurgo che lavora all'Ospedale Bellaria di Bologna, una delle realtà di eccellenza della nostra sanità pubblica. Ci siamo rivolti proprio al sanitario abruzzese perché è un grande appassionato di automobilismo, ma, soprattutto, perché è stato il salvatore di Marcel Tiemann, il pilota tedesco in seguito sottoposto alla cranio-plastica in Germania, a seguito dell'incidente con l'Audi R8 durante la gara imolese del GT Open del 2010. Nessuno meglio del dottor Acciarri è in grado di dare una valutazione dei danni che può aver subito Michael Schumacher sulla base delle informazioni che sono state divulgate alla stampa e senza aver potuto leggere i referti della cartella medica del pilota tedesco. "Il trauma cranico è stato sicuramente violento, e forse Schumacher lo ha riportato senza neanche essere pronto ad un urto contro una roccia, rendendo probabilmente ancora più drammatico l'impatto. I caschi per lo sci, del resto, non offrono una protezione simile a quella dei caschi da motociclismo, o automobilismo, ma una cosa è sicura: se non avesse avuto la protezione, a quest'ora staremmo a parlare ancor più tristemente della morte di un grandissimo campione". Gli appassionati si domandano quali speranze si possono nutrire che Michael possa vincere la gara più importante della sua esistenza... "Da quello che è stato pubblicamente riportato, credo che Schumacher sia stato vittima di un trauma cranico maggiore, commotivo, che gli ha concesso un breve "intervallo lucido", in corrispondenza dell'arrivo dei soccorsi. In questi casi, le lesioni più probabili sono: un ematoma epidurale (o extradurale), un ematoma acuto sottodurale, lacerazioni multiple cerebrali, e a volte anche ematomi cerebrali, come esito di un focolaio lacerativo cerebrale iniziale". Ci sono indizi per capire quale tipo di lesioni ha patito il tedesco? "Nessuno che non sia stato in Ospedale, o abbia parlato direttamente con i medici che hanno curato finora Schumacher, sa esattamente quali di queste lesioni siano state riscontrate al Campione. Penso che abbia avuto un ematoma sottodurale acuto, associato forse a qualche lacerazione cerebrale, che ha imposto un primo intervento d'urgenza, per l'evacuazione dell'ematoma, e forse il trattamento di qualche lacerazione sottostante o limitrofa. In questi casi, il paziente viene poi tenuto in sedazione farmacologica presso una unità Rianimatoria per dar modo al cervello di consumare meno energie, sfruttare al massimo l'ossigenazione, e soprattutto poter ricevere farmaci che contrastano l'edema e controllano rialzi pressori, che potrebbero far peggiorare i sanguinamenti delle lacero-contusioni cerebrali". Ma i primi accertamenti diagnostici non avevano rivelato tutta l'entità del danno che Michael aveva subito? "E' vero che le prime indagini diagnostiche (TC encefaliche, soprattutto) non mostrano sempre tutte le lacerazioni cerebrali, che, evolvendo, vengono poi visualizzate dai controlli radiologici successivi. In molti casi di trauma cranico grave, laddove non è possibile valutare direttamente le reazioni del paziente, si ricorre anche all'ausilio di sonde intraventricolari o intraparenchimali cerebrali, per il monitoraggio della pressione endocranica. Potrebbe essere stato questo il motivo per cui in mattinata si era parlato di un secondo intervento subìto da Schumacher che in effetti non c'è stato". Lo scandire del tempo accredita qualche speranza, anche se il pensiero che le lesioni in atto potrebbero lasciare dei danni permanenti, rendono terribile qualsiasi scenario per la famiglia... "L'importante è che si possa arrivare a dichiarare Michael fuori dal pericolo di vita. Si deve pensare al presente e avere fiducia nella sua capacità di lottare...".

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