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Nandan: "La i20 WRC punta sull'aerodinamica"

Il team principal della Hyundai Motorsport spiega lo sviluppo della macchina e del reparto corse di Alzenau

Nandan:
La regina della serata è stata indiscutibilmente l’attesa i10, la piccola tutta pepe svelata lunedì sera in prima mondiale nella nuova sede europea di Hyundai a Offenbach on Main, la moderna propaggine di Francoforte, ma un caloroso applauso ha accolto Michel Nandan, team principal della Hyundai Motorsport GmbH, quando si è presentato sul palco con la i20 WRC Evo in moto. La macchina è bicolore: sotto la linea di cintura è blu che sfuma al bianco secondo la tradizione Hyundai, mentre sopra è nero carbonio, con incisi i caratteri del più antico manoscritto della lingua orientale. C’è dunque la voglia di caratterizzare il progetto rally, evidenziando l’ingresso nel WRC del marchio asiatico, anche se il progetto ha una matrice tutta europea, come l’identità di alcuni modelli, tipo la nuova i10, che sono, invece, di fabbricazione tutta continentale. La Casa coreana sta lavorando intensamente in vista del debutto nel Mondiale Rally 2014 con due vetture al Rally di Montecarlo. Si tratta di un impegno gravoso perché il programma agonistico è partito solo a gennaio, quando ad Alzenau, sede del reparto corse, c’era solo un grande capannone vuoto. Ora sono attive oltre settanta persone che dipendono da questo francese dallo sguardo pacioccone, ma dalle idee chiarissime. Michel Nandan si è trovato nella condizione di dover allestire una squadra corse e in parallelo realizzare la macchina che andrà a sfidare da gennaio Volkswagen, Citroen e Ford. In pochi mesi la Hyundai Motorsport ha cercato di fare quello che la Vw ha concretizzato in tre anni! “L’importante è restare sempre con i piedi per terra – ammette Michel – senza cercare voli pindarici. La Hyundai farà il suo debutto nel mondo delle corse: sarà un fatto storico perché non esiste una grande tradizione sportiva nella Casa coreana. Siamo perfettamente consapevoli che l’inizio sarà molto difficile, ma sono convinto che il programma sia valido e nel tempo la volontà è di arrivare a vincere”. Le indicazioni dei tre piloti collaudatori negli ultimi test sono state positive: Juho Hänninen, Bryan Bouffier e Chris Atkinson proseguono lo sviluppo della i20 WRC. Le prime prove si sono svolte a Chateu Lastours e a Mazamet nel Sud della Francia: “Abbiamo scelto due località dalle caratteristiche completamente differenti, in grado di mettere alla frusta la vettura sia su prove molto tortuose che su tratti di strada veloci e scorrevoli. Il team poi ha proseguito i collaudi dal 12 al 16 agosto nella regione dei Vosgi”. Una volta trovata la messa a punto di base della meccanica e dell’assetto sull’asfalto, il team si è trasferito in Finlandia per valutare la resistenza della i20 WRC sulla terra e sui dossi ad alta velocità. In quest’occasione la Hyundai ha portato la prima evoluzione di aerodinamica. La vettura, infatti, viene sviluppata nella galleria del vento di Namyang, dove operano 5 mila tecnici dell’area R&D della Hyundai. “Dopo questi primi giorni di prove intense siamo in grado di analizzare le performance e le potenzialità della i20 WRC nelle varie condizioni. Le criticità che si sono presentate, come in ogni test iniziale che si rispetti, sono già state analizzate e risolte. Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti”. Quali sono le aspettative della Casa per un programma che inizia nel 2014? “Certo non quelle di vincere subito come ha fatto la Volkswagen quest’anno. Come dicevo prima, dobbiamo procedere per gradi consapevoli dei nostri limiti, perché la struttura di Alzenau è ancora in una fase di evoluzione, proprio come la macchina. L’intenzione è di fare bella figura, migliorando le nostre prestazioni gara dopo gara”. Nandan non lo dice, ma prima del debutto al Monte, è previsto un robusto rimpolpamento degli organici, visto che la Motorsport porterà ben oltre i cento gli addetti e saranno montati i nuovi banchi dinamici… ”La nostra è una bella sfida, coinvolgente proprio perché siamo partiti da un foglio bianco. La macchina è in continua evoluzione proprio come il nostro Reparto Corse. Prima di cercare le prestazioni ci siamo concentrati sull’affidabilità cercando di definire ogni singolo particolare della vettura”. Ha detto che in Finlandia c’era una i20 WRC con un’evoluzione aerodinamica: ci può specificare su cosa state lavorando? “E’ facile dire che stiamo cercando più carico aerodinamico e la migliore efficienza, ma la ricerca non si limita solo a questi campi”. E’ un po’ criptico: ci può fare capire meglio quale campo di indagine state analizzando? ”Per i vincoli che ci sono dati dal regolamento FIA uno degli aspetti determinanti è il raffreddamento del motore turbo. Chi riesce ad avere un intercooler più piccolo senza avere una perdita di potenza importante dovrebbe essere competitivo. Nella ricerca aerodinamica non conta, quindi, sono la forma esteriore della vettura, ma assume grande valore la fluidodinamica interna. I passaggi di aria nel cofano motore e gli sfoghi nei passaruota”. E’ vero che state cercando un pilota top? ”In questo fase abbiamo altre priorità, ma non nascondo che ci stiamo guardando intorno. Questo non è caso di parlare di mercato, ma al momento opportuno faremo le nostre scelte”. Si parla del belga Thierry Neuville, ma nella lista di Nandan ci sono altri nomi importanti. Non è escluso che nel corso della stagione ci sia l’opportunità di schierare in alcune gare anche una terza macchina, per accelerare la comprensione del WRC, segno che la presenza della Hyndai nei rally porterà una ventata di novità che dovrebbe aprire nuovi fronti di interesse per la specialità… ”La Casa ha scelto i rally come veicolo di promozione sportiva, individuando nel WRC un campionato con copertura mondiale che sta investendo anche nella visibilità televisiva”. State per entrare in un campo che quest’anno è dominato dalla Vw. Secondo lei è la Polo WRC che è superiore oppure è stata la Citroen a non evolvere la DS3 WRC? ”Direi un po’ tutte e due le cose. La Vw ha sicuramente una macchina molto competitiva, ma la Citroen, almeno a giudicare dalle ultime omologazioni, non ha più investito molto nello sviluppo”. O forse la Casa francese non può più fare affidamento su Sebastian Loeb a tempo pieno… ”Sebastian è certamente il pilota più forte fra quelli in attività, per cui era in grado di metterci del suo nella prestazione della Citroen, ma la Polo è oggi il riferimento tecnico del WRC”. I tedeschi hanno portato anche un’organizzazione teutonica, che ha preso alcune sofisticazioni dalla Formula 1: i parchi assistenza della Vw somigliano sempre più ai box di un Gp, cancellando definitivamente quello che di romantico era rimasto in un rally… ”Non facciamoci condizionare dalle apparenze: certo una buona organizzazione della squadra è importante, ma alla fine conta avere la macchina migliore e il pilota più veloce”. Michel Nandan ci lascia perché viene assorbito dagli uomini Hyundai che lo reclamano nello stand del Salone di Francoforte: gli asiatici vedono nel francese il loro “condottiero”. Michel oltre che essere il team principal è anche il responsabile tecnico del progetto WRC: un impegno gravoso che non sembra togliere il sonno a questo transalpino che sa infondere la calma a chi lo circonda, anche se proprio lui dovrebbe essere il più agitato. E’ l’uomo giusto al posto giusto…

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