Nelle ultime ore si è parlato molto di una mail inviata da
Charlie Whiting a tutte le squadre per chiarire cosa e consentito fare e cose invece no in maniera di test, per evitare che in futuro possa tornare a riproporsi un caso analogo a quello della
Mercedes, finita davanti al
Tribunale della FIA per aver effettuato tre giorni di collaudo per conto della
Pirelli a
Barcellona.
La novità più interessante emersa nelle ultime ore è che a quanto pare non sarebbe vietato effettuare dei test di sviluppo gomme utilizzando le vetture 2013. A rivelarlo è
Auto Motor und Sport con
Michael Schmidt, una delle firme più autorevoli del Circus, anche se ora sono state chiarite le condizioni da rispettare per farlo.
La prima condzione da rispettare è che il team e la
Pirelli devono essere in grado di provare che il test è organizzato e pagato dalla
Pirelli. Ma non è tutto, perchè l'azienda italiana deve anche inviare un programma dettagliato delle prove che ha intenzione di fare alla
FIA.
Qualora dalla Federazione arrivasse l'ok, quest'ultima invierà un suo addetto nel luogo del test per verificare che effettivamente vengano condotte solo le prove elencate nel programma ufficiale. Gli altri team non hanno diritto di veto su questi test, ma possono a loro volta mandare un loro osservatore.
Infine, e questo forse è l'aspetto più importante, la
Pirelli è obbligata a tenere nascosti i dati raccolti nell'arco del test alla squadra che l'ha supportata. Insomma, parliamo di una serie di vincoli che fanno venire da pensare che difficilmente qualcuno vorrà riprovare a percorrere la strada intrapresa dalla
Mercedes.
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