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Renault vuole vetture veloci, non la massima potenza

E' questo il credo della Casa francese per la nuova Power Unit, spiegato da Jean-Michel Jalinier

Era visibilmente emozionato Jean-Michel Jalinier, grande capo di Renault Sport, quando ha sollevato il velo che copriva la Renault Energy F1, ovvero la Power Unit con cui la Casa francese entrerà nella seconda era turbo della Formula 1. Una volta arrivato al tavolo delle interviste, ha immediatamente spiegato i motivi di questa emozione: "E' un giorno molto eccitante per noi, per due buone ragioni: la prima è che finalmente presentiamo il vero motore turbo, dopo aver lavorato per tanti mesi sui singoli particolari e sul prototipo. La seconda è che mentre noi siamo qui l'altro esemplare disponibile fino ad ora girerà per la prima volta al banco. Due belle ragioni per essere felici". Lo stesso banco nei prossimi sei mesi ne vedrà passare davvero tanti di V6 turbo da 1,6 litri: "Dal primo test di oggi saranno tanti i motori che passeranno sul nostro banco e i test andranno avanti a ciclo continuo fino all'inizio del campionato, perchè il lavoro da fare è tanto. Dobbiamo provarlo, iniziare a fare la messa a punto più fine, ma fare anche dei test endurance per valutarne l'affidabilità. Inoltre dovremo valutarlo in accoppiata con i cambi realizzati dalle squadre ed infine valutare la sua resa all'interno delle monoposto". Jalinier poi ci ha illustrato anche il lavoro che è stato fatto fino ad oggi nella factory della Casa francese per dare vita a questa Power Unit: "Abbiamo vissuto due fasi nello sviluppo di questo motore: la prima è stata quella nella quale abbiamo realizzato il prototipo e poi lo abbiamo provato per circa sei mesi al banco. Successivamente abbiamo studiato tutti i dati relativi alle performance e alla sua affidabilità e li abbiamo sfruttati per dare vita a quello che sarà il motore vero e proprio". E' molto interessante poi lo spirito con cui questo propulsore è stato pensato dai tecnici: "L'obiettivo dei nostri tecnici non è mai stato quello di realizzare il motore più potente, ma quello in grado di rendere la vettura più veloce. Per esempio, un motore molto potente avrebbe delle temperature di esercizio molto alte, oltre a richiedere un sistema di raffreddamento di dimensioni importanti. Questo costerebbe in termini di aerodinamica e di velocità massima, quindi non renderebbe la vettura vincente. Dunque, bisogna sempre cercare sempre di fare un compromesso tra il motore ed il telaio e per questo è importante lavorare a stretto contatto con le squadre. Penso che questo sia stato il nostro punto di forza nei successi degli ultimi tre anni". Sulle polemiche legate alle voci secondo cui il suono di questi nuovi propulsori sarebbe poco accantivante, ha aggiunto: "Sicuramente è un suono differente, a causa del regime di rotazione più basso e anche del turbo. Molti erano preoccupati del fatto che questi motori potessero fare poco rumore, ma devo dire che ne fanno eccome. Un rumore differente, ma che richiede ancora di proteggersi le orecchie per non rimanere storditi". Dall'anno prossimo si potranno utilizzare solo cinque motori per coprire l'intero campionato, ma Jalinier sembra confidare molto nel lavoro dei suoi ragazzi da questo punto di vista: "Diciamo che è una restrizione importante, anche perchè l'anno prossimo avremo a che fare con dei motori molto differenti rispetto a quelli attuali, basta pensare a tutta la parte relativa all'ERS per rendersene conto. Nel nostro mondo però le sfide facili non esistono, quindi sta a noi inventare soluzioni e introdurre sviluppi per fare in modo che cinque motori possano bastare per disputare l'intero campionato. Il fatto che ci siano dei rischi è fuori discussione, ma cerceremo di monitorarli e di ridurli al minimo". Il grande boss di Renault Sport ha poi confermato che il pacchetto della Casa francese è probabilmente il più costoso, ma che c'è un motivo per questo: "Sento dire in giro che i motori Renault sono i più costosi, ma c'è una spiegazione. Noi offriamo ai nostri team un pacchetto davvero completo che comprende i motori per affrontare il campionato, le verifiche di precisione, l'assistenza sui campi di gara, ma anche la possibilità di lavorare al banco nella nostra sede. Senza dimenticare gli sviluppi che introdurremo nell'arco della stagione. Questo è il modo in cui ci piace lavorare con i nostri clienti e probabilmente è vero che ci sono dei pacchetti meno costosi, ma non offrono gli stessi servizi". L'idea poi è di restare in Formula 1 ancora per parecchio: "Non avremmo investito in un progetto così importante e dispendioso se non fossimo interessati ad un programma a lungo termine e stabile. Per questo abbiamo chiesto di avere un regolamento stabile per almeno sette anni, perchè questo ci consentirebbe di ammortizzare i costi". Per quanto riguarda l'interazione con le squadre, queste potranno anche customizzare alcune componenti legate al turbo: "In linea di principio il turbo sarà lo stesso su tutte le vetture che montano il nostro motore, anche se ci sono alcuni particolari che possono cambiare a seconda delle esigenze, come ad esempio l'intercooler, che deve essere disegnato per sposare al meglio il telaio. Diciamo che il turbo sarà lo stesso per tutti, ma che gli accessori potranno essere adattati alle varie monoposto".

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