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Il caso gomme fa emergere le ebollizioni del Circus

Dietro ai test segreti di Mercedes e Ferrari affiora un mondo di problemi che devono essere risolti

La Pirelli non ha alcuna intenzione di uscire dalla Formula 1. Alcuni uomini della Casa milanese negli ultimi giorni hanno avuto la sensazione che ci fossero dei movimenti per mettere in cattiva luce il fornitore esclusivo di gomme, in modo da aprire la... porta ad altri costruttori nel 2014, quando entrerà in vigore il nuovo contratto triennale. HANKOOK NON E' INTERESSATA La Hankook, che aveva mostrato il suo interesse al Circus, ha fatto sapere di non essere pronta a fare il grande salto dal DTM, dalla Superstars e dall'AutoGP visti i tempi ridotti per studiare le coperture adatte alla F.1 e, soprattutto, per i vincoli di effettuare un lavoro di sviluppo senza test. A TODT PIACE MICHELIN Resta da capire se la Michelin è disposta a rientrare sfruttando il cambiamento delle regole: l'azzeramento degli attuali valori tecnici potrebbe spoingere i transalpini a valutare l'ipotesi, ma alla condizione che ci sia una sfida anche fra gommisti. Jean Todt, presidente della FIA, sarebbe favorevole al ritorno del marchio francese, mentre Bernie Ecclestone appoggia la continuità del progetto Pirelli. SI VUOLE LA SFIDA DI GOMME? La F.1 si può permettere oggi la competizione fra i fornitori di gomme? La sfida Michelin - Pirelli, tecnicamente affascinante, scatenerebbe un aumento dei costi che il Circus oggi non può sostenere. La ricerca sugli pneumatici richiederebbe un costante lavoro si sviluppo che non si può fare senza i test. IL CASO BARCELLONA MINA LA FIA La sensazione, quindi, è che si proceda con la mono fornitura anche per i prossimi tre anni. Ciò non toglie che sullo sfondo ci siano scenari di attrito che non sono stati affatto risolti. Jean Todt, infatti, sta lavorando per il rinnovo del suo mandato alla presidenza FIA e le polemiche di questi giorni sull'imparzialità della Federazione Internazionale sulla vicenda dei test segreti di gomme, rischia di minare il suo consenso che, invece, è molto esteso. DUE ANIME DELLA FEDERAZIONE E si scopre, allora, che la FIA parigina è spesso in contrasto con quella inglese che governa la F.1 e che ha come "capo" Charlie Whiting, vale a dire uno degli uomini di fiducia di Bernie Ecclestone (il direttore di corsa era membro della Brabham ai tempi in cui era di Mister E). Charlie è considerato uno degli "intoccabili" perché conosce molti segreti del Circus. Forse troppi. E negli ultimi anni si è arrogato il diritto di stabilire cosa è regolare su una monoposto di F.1 e cosa non lo è, scrivendo delle mail alle squadre con interpretazioni che, poi, piuttosto spesso, sono state confutate dai fatti. E' WHITING CHE SAPEVA DEI TEST SEGRETI? Molti osservatori sostengono che Whiting sia stato l'uomo della FIA che è stato informato dai team e dalla Pirelli sui test di gomme segreti che tante polemiche hanno scatenato in questi giorni. E ci si aspetta, quindi, che emerga in modo chiaro quale sia stato il ruolo della Federazione Internazionale in tutta questa brutta vicenda. UN DANNO ENORME PER IL CIRCUS L'opacità delle trattative, la mancanza di trasparenza sta generando un danno enorme alla credibilità della F.1 che, invece, ha bisogno di trovare nuovi sponsor e nuove risorse per risollevare le casse di molte squadre che, senza la firma del Patto della Concordia, rischiano di andare in default per i debiti. LA MINACCIA DELLA MERCEDES Il Circus è in fibrillazione: la Mercedes ha fatto sapere che potrebbe lasciare i Gp se la magistratura tedesca dovesse condannare Bernie Ecclestone per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sul caso Gerhard Gribkowsky e il passaggio dei diritti della F.1 alla CVC. I NODI ARRIVANO AL PETTINE Basta guardare il Circus, facendo un passo indietro, per vedere quanti nodi irrisolti stanno arrivando al pettine e il caso dei test Pirelli ha fatto deflagare molte delle tensioni che sono in atto. La Casa milanese è convinta che il buon lavoro svolto non verrà gettato nella spazzatura, ma non vuole correre il rischio di presentarsi nel 2014 con gomme inadeguate alle vetture con i motori turbo. LA PIRELLI VUOLE ALTRI TEST E' per questo che spinge per effettuare dei test nell'estate: i dati che emergono è che con i valori di coppia dei V6 Turbo che entreranno in vigore dal 2014 le attuali coperture soffrirebbero di pattinamenti anche in quinta marcia. Appare evidente che dovranno essere realizzate coperture specifiche per l'erogazione più violenta della potenza ed è necessario analizzare in pista quali sono i reali comportamenti. FORNITORE MENO PROTAGONISTA E siccome le nuove monoposto rappresenteranno una rivoluzione nel panorama della F.1 la Pirelli è ben disposta ad assumere un ruolo meno da protagonista nel Circus, assumendo un ruolo più definito di fornitore di gomme, certamente meno "protagonista" nella definizione delle strategie di gara e delle tattiche. SARA' UN'ESTATE MOLTO CALDA Paul Hembery spinge perché si possano fare dei test, ben sapendo che a settembre dovrà depositare le gomme che la Pirelli vorrà utilizzare l'anno prossimo. E anche i motoristi si augurano di non dover far debuttare i V6 Turbo nei test invernali del 2014, per scoprire eventuali problemi di affidabilità nell'instrallazione dei propulsori sulle monoposto. Aspettiamoci, quindi, un'estate molto calda, anche se non dal punto di vista meteorologico...

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