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Marquez svetta per un soffio nei test IRTA di Jerez

Crutchlow, Lorenzo e Pedrosa sono tutti in 155 millesimi, più staccato Rossi. Yamaha e Ducati al lavoro sui telai

Marc Marquez sembra davvero intenzionato a prendersi rapidamente il ruolo di punto di riferimento della MotoGp. Dopo aver conquistato (non senza polemiche) il secondo posto nel Gp di Spagna e la leadership nella classifica iridata, il pilota della Honda oggi è stato anche il più rapido nella giornata di test organizzata dall'IRTA proprio sul tracciato di Jerez de la Frontera. Con 63 tornate all'attivo, lo spagnolo ha lavorato soprattutto sulla messa a punto di assetto ed elettronica della sua RC213V, anche perchè la Honda non aveva previsto l'arrivo di particolari novità per questa sessione di test. In ogni caso è riuscito a realizzare un crono di 1'38"824 con il quale non è riuscito ad eguagliare la pole realizzata sabato da Jorge Lorenzo, migliorando comunque il suo riferimento personale. Alle sue spalle si è inserito Cal Crutchlow, che è uno dei pochi ad aver abbassato il proprio tempo nel pomeriggio: il britannico oggi ha provato uno step di telaio leggermente più evoluto rispetto a quello che la Yamaha gli aveva fornito per le prime tre gare e sembra essersi trovato piuttosto a suo agio, visto che ha chiuso con un gap di appena 192 millesimi. Vicinissimo però c'è anche Jorge Lorenzo, pure lui impegnato in un lavoro comparativo su due diverse specifiche di telaio per la sua Yamaha. E bisogna dire che il maiorchino si è dato davvero tanto da fare, come testimoniato dagli addirittura 81 giri che ha messo insieme, il migliore dei quali in 1'38"958. Il vincitore della gara di ieri, lo spagnolo Dani Pedrosa, completa un quadro delle prime posizioni che vede ben quattro moto racchiuse nello spazio di appena 155 millesimi. 56 le tornare completate dal pilota della Honda, che è stato il meno attivo tra i big e che curiosamente ha trovato la sua miglior prestazione dopo appena 4 passaggi. Proprio come ieri, ha fatto leggermente più fatica Valentino Rossi, che però nel pomeriggio ha ridotto a poco meno di sei decimi il suo ritardo dalla vetta, pur rimanendo al di sopra della soglia dell'1'39". Pure lui ha portato avanti il lavoro comparativo tra il telaio 2012 e quello 2013, ma la sensazione è che in questo momento il pesarese non sia a suo agio sulla M1 tanto quanto invece lo sono Lorenzo e Crutchlow. In sesta posizione segue Alvaro Bautista, che con la sua Honda del Team Gresini, sulla quale ha lavorato ancora duramente insieme ai tecnici della Showa (la sua è l'unica RC213V con queste sospensioni), ha preceduto i due ducatisti Andrea Dovizioso e Nicky Hayden, oggi alle prese con il nuovo telaio "laboratorio" della Desmosedici portato in gara ieri da Michele Pirro, senza riuscire però a migliorare i tempi che hanno ottenuto nel corso del weekend di gara e pagando rispettivamente un passivo di sette ed otto decimi. Nono tempo per il tedesco Stefan Bradl, che dopo le grandi difficoltà incontrate nel weekend ha cercato una soluzione per portare più grip al posteriore della sua Honda del Team LCR. Chiude la top ten Bradley Smith, che oggi ha avuto modo di provare il telaio di Crutchlow, trovandolo migliore rispetto al suo: non deve essere un caso, infatti, se il britannico della Yamaha Tech 3 è quello che si è migliorato di più rispetto al weekend. Assenti entrambe le Ducati del Team Pramac, i cui piloti Andrea Iannone e Ben Spies erano indisponibili per problemi di natura fisica, stesso discorso che vale anche per la ART-Aprilia di Karel Abraham. Hanno però disertato i test di oggi anche le altre due ART-Aprilia del Team Aspar, quindi a fare la voce grossa tra le CRT sono state le due FTR-Kawasaki dell'Avintia Racing, che hanno occupato rispettivamente l'11esima e la 12esima posizione con Hector Barbera ed Hiroshi Aoyama, che hanno provato un nuovo telaio ed un nuovo forcellone. Tutti gli altri invece si sono concentrati sull'affinamento dell'elettronica della Magneti Marelli.

MotoGp - Test Jerez - Classifica finale

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