Gauthier Duwelz è senza ombra di dubbio il punto di riferimento della
Superstock 600 e lo ha dimostrato ancora una volta oggi, nel secondo appuntamento stagionale ad
Assen. Il pilota belga, per il quale quindi questa è quasi una gara di casa, questa volta ha dovuto soffrire fino all'ultima curva, ma resta ancora a punteggio pieno.
In entrambe le partenze (al primo start è stata esposta la bandiera rossa per la caduta di
Hartog, scivolato alla prima curva e fortunatamente evitato da tutto il gruppo), infatti, è stato il suo compagno di squadra
Adrian Nestorovic a prendere le redini della corsa.
L'australiano sembrava proprio non avere la minima intenzione di farsi sfilare dalla
Yamaha R6 gemella e l'ha tenuta a bada praticamente per tutti i 9 giri da disputare. All'ultima chicane però
Duwelz ha dato un bel saggio della sua classe, riuscendo ad infilarsi all'interno ed involandosi verso il secondo successo stagionale.
Una vittoria che lo proietta già a +18 in campionato su
Bastien Chesaux, oggi terzo con la sua Honda e bravo a recuperare nel finale, visto che a due giri dal termine si trovava in quinta posizione. Lo svizzero però si è sbarazzato subito dell'italiano
Christian Gamarino e poi a poche curve dal termine ha mandato in fumo il sogno di salire sul podio dell'idolo locale
Wayne Tessels.
L'olandese alla fine si è dovuto accontentare della medaglia di legno, anche se per lui si tratta di un ottimo risultato.
Gamarino invece completa la top five, risultando non solo il migliore degli italiani, ma anche quello delle
Kawasaki. Sulla sua gara però c'è la macchia del contatto con
Franco Morbidelli, poi scivolato al settimo posto alle spalle di
Tony Covena.
Per il resto non è stata una gara particolarmente fortunata per i ragazzi di casa nostra: basta pensare che il primo giro della prima frazione si è portato via
Federico D'Annunzio e quello dopo il restart
Riccardo Cecchini e Luca Vitali, con quest'ultimo che ha corso un grande brivido, cadendo alla frenata della prima curva e venendo fortunatamente evitato da tutti quelli che lo seguivano.
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