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Yamaha-Dorna: ok vicino per i motori clienti nel 2014

La conferma arriva da Jarvis: l'obiettivo è vendere quattro propulsori oltre a schierare quattro M1 complete

Manca davvero poco ad una stretta di mano importante tra Yamaha e Dorna: durante l'inverno la Casa di Iwata ha lavorato a stretto contatto con il promoter spagnolo per convincerlo ad accettare la sua proposta di fornire solamente dei motori derivati da quelli della M1 ad alcune squadre clienti. Dopo settimane, se non mesi di trattative, ora sembra che le due parti siano davvero vicine ad un'intesa e a confermarlo è stato proprio il grande capo del reparto corse della Casa giapponese, ovvero Lin Jarvis, in occasione dei test di Jerez de la Frontera. Dopo che la Honda ha deciso di mettere in vendita ad un 1 milione di euro delle vere e proprie RC213V clienti, che avrà le sue differenze principali nell'assenza delle valvole a richiamo pneumatico e della trasmissione seamless, ecco che arriva la risposta low-cost della Yamaha. Ad Iwata non se la sono sentita di realizzare una moto per intero, ma l'idea di vendere i motori nasce dalla convinzioni che anche le attuali CRT con un propulsore di una MotoGp vera e propria sarebbero in grado di ottenere prestazioni migliori. Il piano prevederebbe la vendita ad un prezzo di circa 700.000 euro e l'obiettivo sarebbe quello di piazzare almeno due di questi propulsori sulla griglia della MotoGp 2014, anche se l'ideale probabilmente sarebbe riuscire ad arrivare a quattro. Jarvis comunque ci ha tenuto a precisare di non aver avuto ancora alcun contatto con eventuali team interessati, preferendo definire prima gli aspetti regolamentari con la Dorna. "Le discussioni con la Dorna procedono per il meglio e ci aspettiamo di trovare un accordo in tempi brevi per farci trovare pronti nel 2014. Per il momento comunque non abbiamo ancora parlato con nessun team di una possibile fornitura, anche se abbiamo sentito alcune voci secondo cui sarebbero diverse le squadre interessate. E' chiaro poi che bisogna vedere chi crede realmente in questo progetto e a sostenerne i costi" ha spiegato Jarvis in un'intervista concessa a MotorCycleNews. "Inizieremo a cercare dei partner solamente quando avremmo concluso le discussioni con la Dorna e al momento non ho veramente idea di chi potrebbero essere i candidati. Non trarremo dei profitti da questo programma, quindi per noi è importante avere un minimo di due piloti ed un massimo di quattro, oltre alle nostre due moto ufficiali e alle due satellite del team Tech 3" ha aggiunto. Rimane ancora qualche dubbio su quelle che saranno le caratteristiche tecniche di questi motori. Del resto, come giustamente sottolinea Jarvis, bisognerà anche capire a quale telaio dovranno essere applicati. "Non abbiamo ancora deciso quale sarà la configurazione, ma dobbiamo pensare bene alla cosa, senza dimenticare che avremo già due moto ufficiali e due satellite da seguire. Inevitabilmente però dovranno essere differenti, perchè dovranno essere inseriti in un telaio realizzato da terzi. L'obiettivo di questo nuovo programma comunque è di aumentare il numero delle moto competitivi sulla griglia della MotoGp, quindi è ipotizzabile che si possa trattare di una motore simile a quelli di cui disporra il team Tech 3" ha concluso. Ora che Honda e Yamaha stanno piano piano scoprendo le loro carte nella ricerca di rendere migliore il livello competitivo dello schieramento di partenza della MotoGp, sarà curioso vedere se anche la Ducati proverà a realizzare un progetto affine e se a Borgo Panigale preferiranno concentrare le loro risorse nella rincorsa ai giapponese dopo le batoste prese negli ultimi due anni.

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