Si potrebbe anche dire che ognuno tira acqua al suo mulino. Se da una parte i proprietari dei team satellite sono d'accordo con la
Dorna riguardo alla volontà di negare nuove iscrizioni nella stagione 2014, facendo capire alla
Suzuki che se vorrà rientrare dovrà accordarsi con un team già esistente (in questo senso esistono già delle voci legate al
Team Aspar).
Dall'altra è arrivata anche la reazione dei costruttori, che chiaramente non è in linea con quello di
Carmelo Ezpeleta. Parlando con
MotorCycleNews, sia
Shuei Nakamoto della
Honda che
Lin Jarvis della
Yamaha hanno espresso delle perplessità in merito, facendo capire di ritenere che se arriva un nuovo costruttore può fare solo il bene della
MotoGp e che quindi non abbia troppo senso ostacolarlo.
Il vice-presidente della
HRC è stato abbastanza categorico: "
Non sono d'accordo con questa idea perchè un team ufficiale deve essere un team ufficiale. Inoltre se la Suzuki tornerà deve entrare a far parte della MSMA (l'associazione dei costruttori).
Quindi, non credo che sia una buona idea permettere che un membro della MSMA non possa avere un team in proprio. Comunque è una cosa di cui la Suzuki deve parlare con Ezpeleta".
Jarvis invece ha anche teso una mano alla
Dorna, sottolineando anche che è importante che chi rientra si prenda un impegno a lungo termine: "
L'unica cosa che posso dire è che sarebbe un beneficio per l'intera MotoGp se ci sarà un costruttore in più e che sarebbe ancora meglio se lo facesse con un suo team. Posso capire il punto il punto di vista dei promoter che, visti i precedenti di Kawasaki e Suzuki, vorrebbero un impegno a lungo termine. Io però credo che sia importante che non ci siano barriere se una casa decide di rientrare. Però sono d'accordo che lo dovrebbero fare impegnandosi per rimanere".
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