Ultimamente si sente spesso dire che il mondo delle moto sta copiando troppo dalla
Formula 1, ma in questo caso bisogna dire che probabilmente se avesse prestato maggiore attenzione alle vicende del Circus avrebbe potuto evitare di incontrare il problema che negli ultimi giorni ha iniziato a turbare l'ambiante del
Mondiale Superbike.
A quanto pare la trasferta in
India sarebbe fortemente in dubbio a causa degli stessi
problemi doganali che ha incontrato la carovana della Formula 1 la prima volta che è sbarcata al
Buddh International Circuit. Anzi, secondo quanto riporta la
Gazzetta dello Sport, in questo caso i problemi potrebbero essere addirittura più grandi rispetto a quelli che ha dovuto sbrogliare
Bernie Ecclestone a suo tempo.
Per portare il loro materiale sul territorio indiano le squadre saranno costrette a pagare un deposito doganale equivalente al valore di esso. Si parla quindi di cifre molto importanti, specialmente per i team della
Supersport che non dispongono dei budget di quelli della
SBK. Inoltre speso questi dazi doganali vengono risarciti a distanza di molti mesi dal rimpatrio del materiale.
Ma non è tutto qui, perchè c'è anche un altro ostacolo da superare: secondo le leggi doganali indiane, il tutto dovrebbe arrivare in India due settimane prima della gara, ma questo non è possibile, perchè in quel weekend si disputerà la gara di apertura a
Phillip Island. La cosa curiosa è che la vicinanza di questi due eventi era stata voluta proprio per ridurre i costi della trasferta, che invece rischiano di diventare esorbitanti.
La
Dorna ora sta provando a correre i ripari e potrebbe essere lei ad accollarsi i costi di dogana, magari facendo a metà con gli organizzatori locali. E' chiaro che però in questo caso specifico la transizione dalla
Infront alla società spagnola sta avendo il suo peso. L'accordo con l'India era stato firmato proprio dalla società di
Flammini ed evidentemente chi gli è subentrato sembra non aver dato troppo peso alle questioni burocratiche che vi erano legate.
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