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Baldisserri: "Perez non è maturo per un top team"

Il direttore del Ferrari Driver Academy fa le pagelle dei suoi piloti. Ecco promossi e bocciati

Baldisserri:
Jules Bianchi (23 anni), Raffaele Marciello (18 anni) e Lance Stroll (14 anni) sono i promossi. Sergio Perez (23 anni) e Brandon Maisano (19 anni) i bocciati. Queste sono le pagelle di Luca Baldisserri, l’ingegnere che dirige l’FDA (Ferrari Driver Academy). I primi tre continueranno a lavorare nel 2013 con la scuola del Cavallino, mentre Brandon Maisano verrà lasciato libero dal momento che non ha raggiunto gli obiettivi previsti nel campionato italiano di Formula 3. Esce dall’egemonia di Maranello anche il pilota messicano che in Formula 1 si è accasato con la McLaren e andrà ad affiancare Jenson Button per disputare la sua terza stagione di Formula 1 al posto di Lewis Hamilton. Pure Jules Bianchi ha la speranza di diventare un pilota titolare della Force India, dopo che è stato il terzo pilota della squadra di Mallya nella stagione 2012. Il francese ha conquistato anche il secondo posto assoluto nella World Series by Renault, perdendo il campionato all’ultima gara con Robin Frijns. Luca Baldisserri, forse meglio di chiunque altro, è in grado di dare un giudizio su due giovani piloti del Circus che la FDA ha cresciuto… “Se devo essere sincero sono due ragazzi non completamente maturi per approdare ad un top team. Entrambi hanno ancora delle reazioni che li porta ad esagerare in condizioni non necessarie”. Nella FDA quali dei due ha avuto un approccio più positivo? “Per quello che li abbiamo visti lavorare sulla F.1 a parità di condizioni, abbiamo notato che il modo di approcciarsi di Jules è molto più positivo rispetto a quello di Sergio. Forse il francese perché conosceva la squadra, aveva maggiore confidenza con gli ingegneri rispetto a Perez. Devo anche dire che l’atteggiamento di Jules era quello di un ragazzo che deve imparare, mentre Sergio, pur avendo una relativa esperienza di Formula 1, sembrava che avesse già un’esperienza di tanti anni”. Quali sono le caratteristiche di guida che distinguono i due giovani piloti? “Jules avendo fatto più Formula 3 di Sergio riesce a guidare di più con il posteriore della monoposto: il francese, quindi, non è un pilota che usa solo il grip longitudinale delle gomme e della vettura. Insomma non è quel tipo di conduttore che tira la staccata all’ultimo e dopo gira, ma piuttosto è un pilota che tende a portare molta velocità in curva, cosa che a Sergio costa un po’ più di fatica”. A giudicare dai risultati ottenuti da Sergio Perez con la Sauber (tre podi, due secondi posti e un terzo in 37 Gp) bisogna dire che non se la cava affatto male... ”Ci mancherebbe altro! Devo dire che Sergio è più avvantaggiato nell’uso delle gomme Pirelli che sono state usate fino alla fine della stagione 2012: si trattava di coperture con molto grip longitudinale e poco laterale che si adattavano perfettamente al suo stile di guida. Devo anche aggiungere che quando Jules ha provato quel tipo di gomme è riuscito ad adattarsi a queste nuove caratteristiche perché ha le capacità di cambiare il suo modo di guidare in poco tempo. Sono due ragazzi molto interessanti e, forse, Jules ha goduto del vantaggio di essere cresciuto con il nostro programma per cui conosce meglio le persone e il team. Questo è il motivo per cui abbiamo liberato Sergio e ci siamo tenuti Jules”. Stefano Domenicali non ha provato a tenere Checo quando ha saputo che sarebbe approdato alla McLaren? ”Non so cosa Domenicali possa aver detto a Perez . E comunque Sergio era un pilota FDA ed era normale che si cercasse di convincere un nostro conduttore a non andare in un top team avversario”. Pochi giorni prima di firmare per la McLaren, Sergio ha provato a lungo il simulatore della Ferrari di F.1: non è stato un gesto troppo apprezzato? ”Si sono d’accordo, ma d’altra parte non so se avesse già firmato. In effetti se aveva già siglato un contratto ha avuto un atteggiamento un po’ così...”. Il messicano è un pilota molto veloce ma emotivo: da quando ha saputo di entrare in un top team ha collezionato una serie di errori e di incidenti… ”Sergio ha ancora bisogno di lavorare, deve essere ancora guidato. Non credo che sia pronto per essere protagonista in una squadra che lotta per il mondiale, però mi potrei sbagliare. Credo che in McLaren dovranno fare un lavoro specifico su di lui. A Woking, comunque, devono essere bravi, perché hanno già avuto un’esperienza positiva con un pilota giovanissimo. Va anche detto che i due, Lewis Hamilton e Sergio non hanno lo stesso carattere…”.

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